sabato 16 maggio 2009

IMMIGRATI: LOCATELLI,
ONU DIMENTICA BERLUSCONI E MARONI
IN CAMPAGNA ELETTORALE


16/05/2009 - “Che l’Italia si sia assunta una gravissima responsabilità riportando in Libia gli immigrati che cercavano di raggiungere le nostre coste senza verificare se vi fossero persone bisognose di protezione, era evidente a tutti meno che al nostro governo”.E’ quanto afferma l’europarlamentare Pia Locatelli, capodelegazione del Ps a Strasburgo e presidente dell’Internazionale socialista donne. “Comprendiamo perfettamente anche le proteste dell’Onu, - continua la Locatelli, candidata nella circoscrizione Nord Ovest per la lista ‘Sinistra e Liberta - ma evidentemente al Palazzo di Vetro si continua a non tenere conto del fatto che Maroni, come Frattini e Berlusconi, sono in campagna elettorale. Dopo il voto, il nostro governo ricomincera’ a rispettare le leggi internazionali e la stessa Bossi-Fini. Per quella data confidiamo che anche gli ex socialisti, da Frattini alla Boniver, da Sacconi a Stefania Craxi, che ai tempi del Psi erano piu’ attenti alle ragioni umanitarie, ritrovino la voce. Fino ad allora, per la sorte di quei 226, – conclude l’europarlamentare socialista - non ci resta che far conto sulla buona volonta’ di Gheddafi”.

BIRMANIA: LOCATELLI,
NON SPEGNERE RIFLETTORI SU
AUNG SAN SUU KYI


15/05/2009 - “Non è possibile che appena 24 ore dopo la notizia della nuova incarcerazione sia sceso il silenzio sulla sorte di Aung San Suu Kyi”. E’ quanto afferma l’europarlamentare Pia Locatelli, capodelegazione del Ps a Strasburgo e presidente dell’Internazionale socialista donne. “I candidati alle elezioni europee di tutte le forze politiche, - continua la Locatelli, candidata nella circoscrizione Nord Ovest per la lista ‘Sinistra e Liberta - devono impegnarsi a sostenere la causa della liberazione del premio Nobel, in isolamento dal 2003, perche’ questa e’ la strada migliore possibile per difendere i diritti umani e la causa della democrazia ovunque siano in pericolo. Se si spengono i riflettori sulla sorte di Aung San Suu Kyi, – conclude l’europarlamentare socialista - si fa un favore al regime Rangoon e si toglie una speranza di liberta’ a tutto il popolo birmano”.

Nessun commento:

Posta un commento

TUTTI I POST - ARCHIVIO

http://www.socialistinternational.org/images/index01.jpg