venerdì 11 settembre 2009

SERVONO MISURE CONCRETE,CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE NON VOGLIAMO PIU' DICHIARAZIONI DI PRINCIPIO: SERVONO MISURE CONCRETE !!!
di Anna Falcone*

11/09/2009 - Mi auguro che la "Conferenza internazionale contro la violenza sulle donne", in corso in questi giorni a Roma, si concluda con la proposizione di misure concrete che gli Stati partecipanti si impegnino ad adottare in tempi brevi, e non con le solite dichiarazioni di principio, che riportano l'attenzione sul tema della violenza per il tempo di una notizia, ma non risolvono il problema. Occorrono misure concrete e occorrono subito. Come sottolineato dalla Ministra di Uguaglianza del governo Zapatero, Bibiana Aido, che ha partecipato ai lavori della Conferenza, "qui il tempo non si conta in giorni, ma in vite", le vite di quel 95% di donne che non ha il coraggio o la forza di denunciare. E non lo fa perché mancano, in Italia, serie politiche di sostegno a chi denuncia una violenza, soprattutto se perpetrata in famiglia o sul luogo di lavoro. La scelta cui si trovano spesso davanti queste donne è: o riprendersi la propria vita e la propria dignità, o perdere il lavoro, la casa, il sostegno economico, i figli, la propria rispettabilità. E' una scelta "tragica" e inaccettabile che va neutralizzata a monte. Noi proponiamo la più rapida istituzione di sezioni specializzate presso tutti i Tribunali con competenza esclusiva in materia di violenza di genere, sezioni che operino con procedure d'urgenza e in tempi rapidi, capaci di pronunciarsi immediatamente sui casi di violenza, in modo da non lasciare le donne in balia delle "vendette" o delle "ritorsioni" di chi si sente scoperto. Proponiamo, inoltre, l'istituzionalizzazione di percorsi di avviamento al lavoro e la promozione di specifici accordi territoriali fra Servizi Sociali e datori di lavoro pubblici e privati, per sostenere le donne che, in seguito alla denuncia, vengano a trovarsi senza mezzi, in modo da aiutarle a ricostruirsi un nuova vita. Il bisogno non deve più potere essere usato come arma di ricatto, o motivo di impunità. Lo Stato è ancora, purtroppo e ingiustificatamente assente nelle politiche attive di sostegno alle vittime di violenza e ci spiace constare come i "Centri Antiviolenza", che in Italia hanno da soli cercato di sopperire a queste lacune, e che rappresentano spesso l'unico riferimento, insieme ad altre associazioni di settore che hanno proposto analoghe misure concrete, non siano stati invitati all'evento.

Responsabile Nazionale Pari Opportunità Partito Socialista*

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