di Carlo Patrignani
L’anomalia patologica, iscritta nella ‘repubblica parlamentare’, nel
sistema parlamentare dei due fratelli siamesi, Camera e Senato, per
consentire l’occupazione dello Stato e dei suoi apparati ereditati dal
‘Ventennio fascista’, al sistema dei partiti, la partitocrazia, cui non
si e’ voluto e non si vuole porre rimedio, sta in un sistema bloccato
che ha impedito, e impedisce, l’alternanza al governo tra partiti
diversi, come avviene nella maggior parte dei paesi europei. Questa
anomalia patologica fu il frutto amaro dell’accordo tripartitico del ’47
tra la Dc di Alcide De Gasperi, il Pci di Palmiro Togliatti e il Psi di
Pietro Nenni che,
per il complesso del ‘tiranno alle porte’, rifiutarono ‘la repubblica
presidenziale’ del Partito d’Azione, che, basata sul modello
anglosassone, aveva il merito di mettere nelle mani del popolo la scelta
di un governo gia’ sostanzialmente precostituito, epurato dal
malcostume della dittatura irresponsabile e dalle fiacche consuetudini
del decrepito parlamentarismo fascista. E, con una facciata adorna di
solenni quanto simboliche dichiarazioni di diritti, aprirono le porte al
‘tiranno democratico’ che, tolta la camicia nera e riposto l’olio di
ricino, ha dominato incontrastato per piu’ di trent’anni: la Dc che, di
volta in volta, si e’ servita ai due ‘forni’ disponibili: destra e
sinistra. Ed oggi con il declamato ‘innovatore’ di turno, Matteo Renzi,
quest’anomalia patologica si rifa’ bellamente il trucco, l’Italicum,
portando con se tutta l’eredita’ del ‘Ventennio berlusconiano’, frutto
amaro della inerzia e della avversione della sinistra di rinnovarsi nel
socialismo europeo, davanti al fallimento delle due ideologie dominanti:
il comunismo storico, nel mito dell’Urss e la religione cattolica, nel
mito della Dc. Come un tempo lontano Palmiro Togliatti e Alcide Gasperi,
oggi Matteo Renzi e Silvio Berlusconi cambiano ‘verso’ alla storia di
un Paese che, smarriti i valori fondamentali del socialismo delle
origini: liberta’, uguaglianza, laicita’, giustizia sociale, scivola
sempre più nelle maglie della ‘dittatura’ dei mercati finanziari e del
potere temporale. Un tempo, si sognava a occhi aperti il ‘vento del
Nord’, la fine del Ventennio fascista, l’epurazione del vecchio nella
costruzione del nuovo Stato repubblicano, la partecipazione ampia e
diretta del popolo tramite partiti e sindacati alla vita politica, la
separazione tra Stato e Chiesa. Ma Togliatti e De Gasperi, in tre mosse
cambiarono ‘verso’ al sogno del ‘vento del Nord’: 1) lasciarono, con il
decreto di amnistia del ’46, il vecchio – magistrati e burocrati,
esercito e gerarchi, intellettuali e collaborazionisti, giornalisti e
delatori – nel nuovo Stato repubblicano; 2) inserirono nella Carta
Costituzionale i Patti Lateranensi stipulati da Mussolini e Pio XI, con
cui Chiesa e Regime si erano legittimati reciprocamente; 3) costruirono
“la repubblica parlamentare”, con il consenso del Partito Socialista
Italiano, con cui si divisero, per ‘consociativismo’, il Potere: il
Governo non dipendeva dal Parlamento, ma dalle segreterie dei partiti
sbarrando la strada ad ogni sistema dell’alternanza tra partiti diversi.
Lo stesso sta facendo Renzi: 1) ha lasciato, con il decreto della
‘profonda sintonia’, il vecchio, quanto prodotto dal Ventennio di Silvio
Berlusconi, recuperandolo dai servizi sociali a una nuova Costituente,
nel transito verso un regime ancora piu’ stringente; 2) ha dato ‘il via
libera’ alla campagna anti-abortista dI Papa Francesco, in ‘profonda
sintonia’ con il conservatore e cattolico, Mariano Rajoy, con il voto di
sette eurodeputati del Pd al Parlamento europeo contro la risoluzione
di Edite Estrela per l’aborto diritto umano delle donne da garantire
‘sicuro e legale’ in ogni Paese dell’Ue e con l’avvio della costruzione
dei ‘cimiteri per feti’; 3) ha escogitato un sistema elettorale,
l’Italicum, che, in rotta di collisione con le disposizioni della Corte
Costituzionale, assegna un premio di maggioranza del 18% a chi arriva al
35% dei voti, portandolo al 53% su liste bloccate e senza preferenze:
in piu’ una soglia dell’8% per non essere ricattati dai piccoli partiti.
Dunque, un sistema confezionato su misura per i due maggiori partiti:
Pd e Forza Italia! Unica nota stonata: un tempo ad essere emarginato fu
il ‘fastidioso’ Partito d’Azione, oggi non c’e’, nessun partito che
valga, neppur lontanamente, quel Pd’A. E allora non resta che mettersi
al lavoro e ricostruire quanto c’e’ da ricostruire da parte di quanti
non accettano il ‘moriremo democristiani’, titolo dell’ultima fatica
letteraria del catto-comunista Giuseppe Vacca, ma che, per dirla con
Antonio Gramsci, sono convinti che “anche quando tutto sembra perduto
bisogna mettersi tranquillamente all’opera ricominciando dall’inizio”,
ossia dal socialismo delle origini.
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