lunedì 19 novembre 2012

IL SOCIALISMO NON E' MORTO !


di Carlo Patrignani

Un convegno il primo dicembre a Roma
Il socialismo è morto ! Intonavano nel 2007 con una certa sicumera insigni intellettuali (Giddens e Lloyd) e politici ‘nuovisti´ come Walter Veltroni ammaliato dal ‘Yes we can´ di Barack Obama o ‘rivoluzionari´ come Fausto Bertinotti folgorato gli accadde con San Paolo - dall´indigenismo boliviano di Evo Morales.
Cinque anni dopo, naufragato il Pd "a vocazione maggioritaria" di Veltroni e cancellata la ‘sinistra radicale´ di Bertinotti, prepotentemente si ripropone. Ancora tu? Ma non dovevano vederci più? Cantava Lucio Battisti. Eccolo di nuovo, il socialismo. E, di fronte ai disastri economico-sociali della crisi fattasi ‘dittatura dei mercati finanziari´, urla ‘…..Invece il Socialismo´.
Con un flash mob inedito, il primo dicembre a Roma si ritrovano al convegno della Lega dei socialisti e della Sinistra Socialista, 26 associazioni culturali e politiche di ispirazione azionista, giellista e socialista con i loro 400 rappresentanti perchè ‘Vogliamo unire la sinistra che vuole uno sviluppo alternativo dei modelli sociali e dei criteri di crescita del nostro´.
Ma a quale modello ispirarsi, visti il fallimento del marxismo-leninismo; la scarsa incisività del centro-sinistra privato della iniziale spinta riformatrice per il prevalere del liberismo consociativo della Dc; l´austerità di Enrico Berlinguer inscindibile dal compromesso storico (mai condivisi da Lombardi); e ancora ‘la terza via´ di Blair e Schroder, la crisi d´identità della socialdemocrazia scandinava e tedesca?
Spazio avrà nel convegno la sola idea ‘laica´ della sinistra tradizionale rimasta in piedi e su cui costruire un progetto per un modello di società diverso, quella di Riccardo Lombardi di "una società più ricca perché diversamente ricca".
Trentuno anni fa, l´Ingegnere ‘acomunista´, che seguì molto di vicino assieme a Piero Sraffa e Tatiana la vicenda di Antonio Gramsci lasciato marcire in carcere dai comunisti italiani e sovietici, concluse l´ennesimo intervento a braccio a Piacenza, città natale di Pier Luigi Bersani: "Ma chi ha detto che il socialismo è ormai scomparso dalle prospettive, che si tratta di un´idea invecchiata che nessuno sa più definire in modo credibile se non come vaga aspirazione all´uguaglianza e alla giustizia? Oggi siamo all´apertura di una situazione in cui o si trova una soluzione socialista oppure siamo alle barbarie, questa è la realtà delle cose".
La Lega dei Socialisti si propone la "ristrutturazione di tutta la Sinistra Italiana", recuperando la funzione ‘riformatrice´ e di ‘governo´ e allargando il processo ai partiti del Socialismo Europeo, e vuole dar vita "a una nuova grande Sinistra Socialista e Riformatrice in grado di riunificare tutte le forze della sinistra che intendono opporsi al programma politico di cui è espressione il Governo Monti e vogliono contrastare le politiche recessive e monetariste delle tecnostrutture economiche e finanziarie".
Dunque, riprendere l´idea di Lombardi di ‘una società più ricca perché diversamente ricca´ vuol dire conquistare ‘l´egemonia culturale´ di gramsciana memoria e progettare una società non austera o più povera, monastica o francescana, ma una società "sobria e più ricca", non con meno ma "più consumi qualitativamente diversi", non "più triste" ma "più allegra". Siccome per Lombardi, "è socialista quella società che riesce a dare a ciascun individuo la massima libertà di decidere la propria esistenza e costruire la propria vita", l´utopia socialista è una società capace di coniugare la soddisfazione dei "bisogni materiali" indispensabili alla sopravvivenza di ciascuno - una casa, un lavoro e un salario dignitosi - con quei ‘beni immateriali´ - la cultura, la qualità della vita, il tempo libero, le relazioni interpersonali - che sono il nutrimento insostituibile alla formazione dell´identità personale. Una rivoluzione che prima di essere politica e/o economica è culturale perché riguarda la realtà più profonda il pensiero - delle persone. Qui la saldatura e ‘lo sviluppo naturale´ dell´idea lombardiana nella tesi dello psichiatra Massimo Fagioli sulla distinzione tra ‘bisogni´ ed ‘esigenze´, di cui la sinistra non si è mai occupata, così come non si è mai occupata del ‘pensiero umano´ e della sua formazione, cui risponde ‘la teoria della nascita´ dello psichiatra dell´Analisi Collettiva.

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