domenica 31 maggio 2009

E’ qui la festa?


La festa di Sinistra e Libertà in corso a Roma, si è rivelata un grande successo. Un’occassione per ritrovarsi e per ricomiciare a pensare insieme la nuova sinistra. Il 2 giugno l’evento conclusivo per festeggiare la Costituzione italiana.

31/05/2009 - All’inizio molti l’avevano presa con scetticismo se non con preoccupazione. Oggi, a giochi quasi conclusi la festa di Sinistra e Libertà si rivela come una gran bella idea ed un successo da far invidia al PD. Dal punto di vista organizzativo l’impegno è notevole. Infatti pur mantenendo tutte le attività a livello cittadino in funzione, i numeri sono belli e dicono tanto: oltre 60 compagni si alternano ogni giorno nell’organizzazione dello spazio e dei ristoranti dove, ogni sera, (sin dalla prima) si è registrato il tutto esaurito. Oltre tremila persone frequentano ogni sera la festa con picchi enormi in occasione di sabato (Fava, Vendola, Fontana, Forgione, Vasile) e domenica.

I dibattiti, seguiti in media da oltre 100 persone, hanno toccato gli argomenti più variegati e interessanti offrendo ai candidati un’occasione ideale per presentarsi. Ma la cosa più interessante e appagante è il clima che si vive. Il senso del ritrovarsi, del ricominciare insieme, dell’incontrare facce perse e facce mai viste prima. Le discussioni fino a tarda ora intorno ad un bicchiere, la musica, una dimensione popolare giusta, di sinistra che fa, che avvicina, che scaccia gli incubi e libera i sogni. Tonda e rossa come il simbolo di Sinistra e Libertà, piazza Mastai , un po’ sorniona un po’ curiosa, ci dice che le cose stanno iniziando a cambiare. L’onda è passata spesso di qui quest’anno ( la piazza è in prossimità del ministero della Pubblica Istruzione). Quella bella e fresca energia deve aver contaminato parecchio la zona, si sente nell’aria si vede nei volti…


sabato 30 maggio 2009

EUROPEE LOCATELLI, SULL’EUROPA
PIU’ DI DIECI DOMANDE A BERLUSCONI

30/05/2009 - “I giudici ‘eversivi’e il caso Mills, il rapporto con Noemi e le candidature delle ‘veline’, Berlusconi preferisce parlare di tutto, ma non ci dice mai nulla delle sue idee per l’Europa. E’ quanto afferma l’europarlamentare Pia Locatelli, capodelegazione del Ps a Strasburgo e presidente dell’Internazionale socialista donne. “Ci sono anche piu’ di dieci domande - continua la Locatelli, candidata nella circoscrizione Nord Ovest per la lista ‘Sinistra e Liberta’ - che aspettano una risposta chiara da lui. Per esempio dovrebbe dirci se l’Europa deve avere o no una sua capacita’ impositiva, una sua politica estera e di difesa comuni, come vede il futuro dei rapporti con la Russia di Putin, se sostiene l’allargamento alla Turchia, se bisogna fare un referendum per ogni nuovo trattato e se si deve costruire l’Europa federale, se e’ giusto, e quanto, aiutare banche e aziende a non fallire, continuare negli aiuti all’agricoltura al livello attuale, se e’ a favore di uno spazio europeo della ricerca. E molte altre domande ancora su immigrazione, diritti civili, droga, ambiente politiche energetiche e su tutte le misure indicate dall’Europa per promuovere l’occupazione femminile a partire dai servizi alle famiglie. Invece l’unica cosa certa che sappiamo - conclude l’europarlamentare Socialista - e’ che si e’ candidato in cinque circoscrizioni, ma non andra’ mai all’europarlamento”.


Chiaravalle - AN: Sinistra e Libertà,
'Un voto utile per cambiare l’Europa'

In un momento di crisi internazionale l’Europa che il 6 e il 7 giugno andrà al voto per il rinnovo del suo Parlamento deve essere una grande opportunità per tutti i cittadini. La costruzione dell’Unione Europea deve essere consolidata.


Deve essere fatto un decisivo salto di qualità politica: dall’Europa dell’economia, quale fino ad oggi è stata, deve diventare l’Europa dei cittadini a tutti gli effetti, capace di iniziative di pace e solidarietà a livello mondiale.

SINISTRA E LIBERTÀ s’impegna per un Europa utile, solidale, democratica ed ecologica; i suoi rappresentanti eletti testimonieranno i valori fondamentali del nostro Paese che fanno sempre riferimento all’antifascismo, alla tolleranza, alla solidarietà e alla laicità dello Stato.

I voti a SINISTRA E LIBERTÀ rappresentano un’opportunità per una nuova costruzione di un centro sinistra più coeso rispetto ai pessimi esempi del recente passato, più attento alle esigenze e ai bisogni di chi lavora,dei giovani, delle donne e degli anziani.

I voti a SINISTRA E LIBERTÀ rappresentano un investimento per una sinistra moderna e riformista che, richiamandosi al Socialismo europeo, vuole essere popolare e di massa, non rinchiusa nei piccoli musei delle ideologie né perduta nel vuoto delle non scelte, una sinistra utile al nostro Paese.

Per queste ragioni aderiamo a questo appello e invitiamo gli elettori di Chiaravalle a votare il 6 e 7 giugno per SINISTRA E LIBERTÀ.

On. Claudio Maderloni (consigliere comunale); Candelaresi Cristiano (già sindaco di Chiaravalle - socialista); Moreno Menotti (socialista); Fabbri Lorenzo (assessore comunale); Giacomo De Santis (consigliere Comunale); Bruschi Marco (consigliere comunale); Pirani Marco (consigliere comunale); Dott. Paolo Cecchetti (cardiologo); Carbonelli Renato (già vicesindaco di Chiaravalle - socialista); Bolognini Roberto (libero professionista – socialista); Carmine Luciani (ass. La Sinistra); Bruschi Carlo (pensionato FFSS – socialista); Cristina Amicucci (Presidente dell’Accademia della Cipolla - GAS); Cristina Cugola (ass. La Sinistra); Daniela Bencivenga (referente regionale CGD); Elia Carbonari; Gianni Aquili (ass. La Sinistra); Giovanna Motisi (ass. La Sinistra); Giulianelli Luciano; Lorenzo Pieralisi (ass. La Sinistra); Mauro Domenichelli (ass. La Sinistra); Rino Diano (Coordinatore La Sinistra bassa Vallesina) ; Romagnoli Riccardo (funzionario di banca – socialista); Sergio Refi (ass. La Sinistra).

http://www.vivereancona.it


IL PD HA ABBANDONATO BOBO


Per gentile concessione dell’autore pubblichiamo un’intervista di Luca Telese a Sergio Staino, candidato per Sinistra e Libertà nella circoscrizione centro.

30/05/2009 - Dopo il caso clamoroso della madre del sindaco Emiliano che dice di votare per Nichi Vendola, il suo è stato il caso più clamoroso nella separazione fra Pd e Sinistra e libertà. In primo luogo perchè il passaggio di Sergio Staino alla lista del governatore della Puglia e di Claudio Fava è un doppio colpo che segnala due cose: lo strappo simbolico e il conflitto politico personale. E poi perchè la perdita di Bobo - la creatura più famosa del disegnatore toscano, la «mascotte» della sinistra italiana - per il Pd, è un danno non quantificabile: è come se la Coca cola rinunciasse al suo simbolo, è come se l´omino della Godyear si schierasse con la Pirelli. E infatti Staino ha disegnato i motivi del suo strappo in una vignetta per il Correire Fiorentino diretto da Paolo Ermini che ha fatto discutere tutta la città. Oggi, fra disincanto, affetto e amarezza spiega cosa l´ha ferito di più: «Prima essereminacciato di espulsione. E poi risparmiato con una scusa inverosimile!».
Staino come è possibile che alla sua età Bobo abbandoni il Pd?
«Ecco, appunto. E´ vero il contrario. Bobo è stato abbandonato dal Pd e non si capacita di come possa essere accaduto».
In che senso?
«Per Bobo, come tutti i militanti non ortodossi e non ideologici, il bene più importante sono i valori della correttezza e della laicità, l´attaccamento agli ideali. Quando ha sentito che questi venivano meno la sua appartenenza al partito è entrata in crisi».
E quand´è che lei e Bobo siete arrivati allo strappo?
«Sia io che lui abbiamo una figlia, che sia chiama Ilaria. Nelle strisce di Bobo Ilaria è rimasta una ragazzina. Nella mia vita è una trentenne che si è trovata in un paese in cui l´accesso alla procreazione assistita le è di fatto negato. Così, quando ha visto come si comporta il Pd su questi temi, mi ha detto: ´Papà, io non voto più´. Abbiamo parlato….».
La sua candidatura in Sinistra e libertà è dunque una vendetta?
«Al contrario. E´ un gesto di affetto e responsabilità. Mi candido con Vendola nella speranza di fermare l´emorraggia di voti verso l´astensione. Avrebbero dovuto ringraziarmi, è un gesto utile».
E invece?
«Il segretario del partito locale, Nannoni, mi ha chiamato: è stato imbarazzante».
In che senso?
«Mi ha detto più o meno: ´Sai, mi dispiace, ma nel partito sono furibondi, ti vogliono buttare fuori, sono costretto a farlo anche se mi dispiace».
Lo conosceva?
«Da una vita. Ma quando si arriva alla farsa conta poco».
Non è stato tentato di tornare indietro? Era ancora in tempo
«Nemmeno sfiorato dall´idea. Vede, questo partito non discute più , non si riunisce più per nulla, se almeno avessi prodotto una scossa sarei stato contento».
Non è accaduto?
«E´ successo di peggio. Visto che con questa storia dell´espulsione si stavano coprendo di ridicolo, non sapevano come tornare indietro.. Sa cos´è accaduto?».
Me lo racconti.
«Mi richiama il povero Nannoni e mi fa: Sergio, abbiamo avuto fortuna. Visto che tu non sei iscritto, allora possiamo non espellerti. Sei contento?».
Avrà sospirato di sollievo…
«Ma sta scherzando? Mi sono incazzato ancora di più!».
Perchè?
«In primo luogo perchè era una patetica bugia. Io mi sono regolarmente iscritto, e visto che il Pd si riunisce poco o nulla…».
Che ha fatto?
«Per essere rigoroso ho dato i soldi della quota a una compagna, e le ho detto: la tessera me la date alla prima occasione»
Invece ora tutti sono contenti di poter dire che lei non è iscritto.
«Questo è veramente grottesco. Sa cos´ho pensato? Se non sono mai stato iscritto al Pd allora chiedo il pagamento di tutte le vignette che ho fatto gratis per il partito, per i volantini, il giornale della festa.. una al giorno!».
E non lo ha fatto?
«No. Mi sembrava umiliante. Per loro. Così mi fanno sparire come i rivoluzionari bolscevichi dalle foto: non c´è mai stato…».
Cosa le hanno detto i leader?
«E chi li ha sentiti?».
Non l´ha chiamata nessuno?
«Purtroppo no. Solo uno, non dico il nome nemmeno sotto tortura, quello che stimo di più, mi ha parlato prima, quando ha saputo che stavo per candidarmi».
Questo è D´Alema…
«Non lo dico. Però, è stato molto comprensivo. Ha capito, e allora non voglio inguaiarlo».
E Veltroni?
«Ci ho lavorato per anni, a l´Unità: è stato il mio direttore, lo considiero un amico… Ma non si è fatto sentire. Ma non era un obbligo, sia chiaro».
E Fassino?
«L´ho difeso per anni, sul giornale, mi piaceva il suo modo di lavorare, sgobbone, serio…»
Neanche lui l´ha chiamata?
«No. Ma meglio così: la sua incomprensibile uscita sulle navi di clandestini da respingere, donne incinte comprese, mi ha fatto incazzare terribilmente. Glielo avrei detto a muso duro».
E Domenici?
«Lasci predere Domenici!».
In che senso?
«La sua candidatura è una delle cose oscene di questo Pd. E´ il simbolo della Casta che difende se stessa».
Perchè?
«Mi è piaciuto quello che ha detto di lui Pistelli: è uno dei sindaci meno popolari nella storia, sulla sua amministrazione c´è un malcontento incredibile, allora lo sistemiamo in Europa per trovargli un posto. Le pare possibile?».
Quanti la pensano come lei nel Pd?
«Moltissimi. Ma questo ormai è un partito in cui nei corridoi si dicono le maialate più atroci, ma poi in pubblico non discute più».
E Franceschini l´ha chiamata?
«No, nememno lui. Ma lo capisco. Non gliene frega nulla di me, sono una cosa troppo piccola e troppo poco importante, per lui, non faccio parte della sua storia».
Ci sarà pure qualcuno che si è comportato bene!
«Concita De Gregorio. Ho sospeso per correttezza la collaborazione con il Corriere, e avrei fatto altrettanto con l´Unità».
E invece?
«Invece lei mi ha invitato a non mollare, e mi ha permesso di pubbblicare delle vignette, in cui ho raccontato il travaglio di Bobo. E´ stata impeccabile».
Certo che la perdita di Bobo e di Staino, per il Pd è colpo.
«D´Alema un giorno, disse di me in pubblico: Staino è un compagno romantico che ci vorrebbe uniti e intenti a lavorare´. Aveva ragione: ma prioprio per questo non posso accettare il Pd sulle posizioni della Binetti»:
Perchè ha scelto proprio SInistra e libertà?
«Per me Di Pietro fino ad oggi è stato il simbolo di un giustizialismo populista che non ha nulla a che fare con la mia cultura, garantista e rispettosa dei diritti».
Perchè non i radicali?
«Ho simpatia per loro, e credo che avrebbero dovuto anche loro aggregarsi con Vendola, Fava e i socialisti, visto che sui temi chiave hanno le stesse idee».
Perchè non Ferrero e Diliberto?
«Perchè da quando sono nato combatto contro l´ortodossia e l´ideologismo di una sinistra dogmatica e conservatrice che loro rappresentano benissimo».
Quanti compagni del Pd le dicono stai sbagliando tutto?
«Nemmeno uno. Anzi. Molti mi dicono fai bene».
Qualcuno avrà pure protestato.
«Sì, due mail, di due che si sono qualificati come sostenitori di Domenici. Il che spiega tutto».
Quanta campagna elettorale sta facendo?
«Zero. Avevo un impegno con l´Unità, seguire il Giro. E´ un lavoro bellissimo, e quando prendo gli impegni li mantengo».
Ma senza campagna elettorale quanti voti prenderà?
«Non lo so, la mia è stata una scelta simbolica, il mio modo di restare fedele alle mie idee, delle poltrone non mi importa».
Magari dopo soffrirà.
«Mia moglie dice: prenderai 50 voti e finirai in depressione».
E lei?
«Le ho risposto: 50 voti forse. La depressione mai. E se Sinistra e libertà fa il quorum anche grazie a questo piccolo gesto godo».

Luca Telese


LA COPPIA DI FATTO CHE LA CHIESA APPROVA


È sorprendente e inquietante la posizione di distacco assunta dai vescovi italiani sui comportamenti di Berlusconi in merito alla questione di Noemi Letizia.

di Giulia Rodano.

Per i Vescovi italiani non conta se Berlusconi “predica bene e razzola male”

È sorprendente e inquietante la posizione di distacco assunta dai vescovi italiani sui comportamenti di Berlusconi in merito alla questione di Noemi Letizia.
È evidente che ognuno risponde alla propria coscienza. La coscienza è responsabilità individuale, è pratica di vita, testimonianza quotidiana che si manifesta ancor prima che nelle leggi nei comportamenti. Il richiamo, spesso abusato negli ultimi tempi, all’obiezione di coscienza nasce proprio da qui, dal fatto che un individuo può, in una comunità che ha regole e norme che contrastano con le convinzioni personali, scegliere di non compiere un atto pure consentito dalla legge.
Ma perché l’obiezione di coscienza dovrebbe valere per la vita quotidiana di un politico e non per le sue scelte in parlamento? Perché non dovrebbe valere quando deve votare sul testamento biologico o sulla fecondazione assistita?
Nella vicenda Berlusconi-Noemi, invece, i vescovi italiani sembrano preferire il detto “predicare bene e razzolare male”.
Se il politico “vota bene”, sostiene con il proprio voto leggi ben accette alla gerarchia, per il resto, sul piano del comportamento personale, può fare ciò che vuole. E cosa ne è dell’esempio, della testimonianza che si nutre di comportamenti? Si sono domandati i nostri vescovi quale può essere l’effetto sulle coscienze delle azioni del Presidente del Consiglio?
Spaventa l’idea che alla Chiesa possano interessare di più i comportamenti politici di quelli personali.
Sorprende anche, in questo quadro, come – con l’eccezione autorevole di Famiglia Cristiana- politici, associazioni, movimenti cattolici abbiano taciuto questo aspetto.
Invece quanto sarebbe necessario oggi proprio il contrario: una laica rivendicazione del ruolo di testimonianza di comportamento dei credenti, nella pienezza della capacità altrettanto laica di decidere liberamente delle scelte politiche che devono valere per tutta la comunità.
Insomma, ci piacerebbe che contasse di più “razzolare bene”.


I REGALI AL PREMIER DEL PD


Michele Dalai, candidato per Sinistra e Libertà nella circoscrizione nord-ovest, analizza i tanti passi falsi del Pd, che hanno portato all’estromissione della sinistra dal Parlamento, e tutti i regali fatti a Berlusconi a scapito della democrazia.

Michele Dalai*

Hanno la sindrome del voto utile ma non riescono ad ammettere che è utile solo a loro. Hanno la tendenza a farci passare per ingenui, settari, snob, sprovveduti, antichi o troppo moderni. Ci raccontano con grande pazienza che sbagliamo, quanto e come sbagliamo e perché, come se la loro fosse una missione di evangelizzazione di una tribù di indigeni che non hanno scelto liberamente la propria casa ma si sono fatti sedurre da perline e luccichii. Sono pronti ad attribuirci la responsabilità di un loro calo di consensi (la chiamano dispersione), ma non ricordano già più l’arroganza con cui appena un anno fa hanno oscurato la scena e hanno negato la possibilità di un’area a Sinistra. Cercano le differenze e le fratture all’interno di un progetto politico nuovo e sorvolano sui crepacci profondissimi del loro. Sostengono di essere il naturale sbocco di tutti i democratici, i progressisti e i riformisti. Chi sono? L’identikit è sufficientemente preciso da permettere di riconoscerli senza margine di errore: si tratta dei cattivi maestri del PD. Non di tutti gli elettori e i tesserati del PD. Non della stragrande maggioranza di persone tradite da un partito sempre meno liquido e sempre più gassoso, ma proprio dei cattivi maestri, i leader stanchi di un partito che ha buone idee e pratiche balzane (malsane, spesso). Uno dei motivi per cui anche il mio entusiasmo nei confronti della grande casa (pardon, Loft…), democratica è via via scemato fino a trasformarsi in vero sbigottimento. Questa campagna elettorale ci mette spesso in condizione di condividere palco e uditorio, in iniziative sul voto europeo o in dibattiti (pubblici e televisivi), sulla campagna e i programmi.
Uno ci mette tutta la buona volontà e cerca di capire qual è la linea.
La linea è chiara: siamo noi a sbagliare, loro cercano intese, punti di contatto, iniziative comuni per salvare il paese dallo spettro del berlusconismo. Come se ci fosse la possibilità che qualcuno, in SeL (ma anche nell’IDV o in Rifondazione), fosse invece fermamente intenzionato a desistere dal compito di una stretta e severa vigilanza e di una ferma difesa delle istituzioni.
Solo che c’è un problema. Il problema è che da veri democratici dovrebbero sapere che le istituzioni si difendono nei luoghi e nei modi giusti, per non cadere nella trappola della politica lontana dagli spazi della Politica. E invece, ormai accecati dall’ossessione della contromossa (sarà un favore al Cavaliere?), hanno cominciato a sbandare e a non concepire più il normale funzionamento di una democrazia parlamentare. Convinti del fatto che ormai il Parlamento è presidiato militarmente o quasi dai manipoli berlusconidi, i Cattivi Maestri del PD scelgono di non appoggiare una mozione di sfiducia perché inutile. Perché sarebbe un regalo al Premier. Davvero? Non è piuttosto stato un regalo al Premier aver estromesso la Sinistracampagna elettorale sul anti-anti-berlusconismo e poi trovare, a venti giorni dalle elezioni, l’anti-berlusconismo come unico nuovo collante? Non è forse un favore al Premier l’essersi appoggiati alle spalle non più larghe dell’unico quotidiano nazionale ancora in grado di far sentire la propria voce e aver trovato in un’inchiesta su fatti personali (osceni e scabrosi, se veri), l’unico motivo di furiosa indignazione nei confronti di un Presidente del Consiglio che esercita attacchi quotidiani proprio all’informazione e mina le funzioni delle istituzioni democratiche giorno dopo giorno, da un anno, da 14 anni ininterrottamente?
Non è forse un regalo al Premier un Referendum che gli consentirebbe (consentirà?), una maggioranza parlamentare talmente qualificata e solida da rendere inutile il ruolo dell’opposizione e delle consultazioni referendarie?”
Io sono convinto, noi siamo convinti che la proposta di Franceschini sia irricevibile, in questi termini.
Ma la cosa ancor più grottesca è che Franceschini non lo chiede a noi, non lo chiede alla Sinistra e non fa menzione della lettera aperta di Vendola, che invitava a un serio confronto e all’identificazione di una linea comune. No, Franceschini lo chiede all’Italia dei Valori, di cui rifiuta la mozione di sfiducia, e all’UDC. Franceschini vuole combattere una battaglia strenua e frontale per la difesa dei valori costituzionali insieme all’UDC di Cuffaro. Bene, per queste e moltissime altre ragioni io spero e sono convinto del fatto che il progetto di Sinistra e Libertà saprà resistere alle sirene e alle proposte di integrazione verticale del PD e saprà convincere i democratici di Sinistra di questo Paese che esistono ottime prediche e ottime pratiche, e che razzolare male è semplice e ormai un po’ troppo consueto, per alcuni paladini di libertà dell’ultima ora, di battaglie low cost a tre metri dal traguardo elettorale. La democrazia si difende nei luoghi della democrazia, con o senza numeri. Questa è la lezione che abbiamo imparato e vogliamo continuare a imparare.

*Candidato al parlamento europeno nella lista di Sinistra e Libertà del Nord Ovest


Internet: invocare la “neutralità” non basta


Le continue proposte di legge volte alla regolamentazione della rete a favore delle aziende, rendono sempre più necessaria una legge che sia rispettosa dei diritti dei cittadini. Ma non si difende la net-neutrality introducendo meccanismi di selezione del traffico.

di Alessandro Bottoni*

Un utente ingenuo potrebbe pensare che nessuno, oltre a lui, possa avere il diritto legale di decidere a quali documenti ed a quali servizi egli possa accedere durante la navigazione su Internet. In altri termini, potrebbe aspettarsi che Internet sia “neutrale” rispetto ai contenuti ed ai servizi.

Questa aspettativa, però, è sempre più priva di fondamento. A livello europeo ed a livello nazionale vengono continuamente riproposti dei progetti di legge che intendono permettere alle aziende di filtrare il traffico degli utenti secondo criteri tutt’altro che democratici e rispettosi dei diritti dei cittadini. Si giustificano queste proposte con la necessità di combattere la “pirateria” digitale ma, in realtà, con esse si cerca di offrire alle aziende gli strumenti di controllo necessari per ricattare gli utenti e di fornire ai politici i tanto agognati strumenti di censura necessari per mantenere il potere.

Contro questa insana tendenza, due senatori del PD hanno presentato a Marzo 2009 un lodevole progetto di legge che ha come scopo la difesa della neutralità di Internet.raccoglie i suggerimenti di una vasta comunità di attivisti ed è quindi largamente condivisibile. Questo disegno di legge

Tuttavia, il DDL Vita-Vimercati si è anche esposto a qualche polemica a causa di due evidenti difetti. Il primo consiste nella sostanziale assenza di meccanismi sanzionatori credibili. Viene solamente suggerito un sistema di multe per gli ISP, la cui efficacia è tutta da dimostrare, ed ogni altra decisione viene delegata alla Agenzia per le Telecomunicazioni. Il secondo difetto consiste in un paio di frasi (Art. 5 - Comma 3) in cui sembrano rientrare dalla finestra quei meccanismi di selezione del traffico di rete che erano stati buttati fuori dalla porta.

*Segretario nazionale del Partito Pirata e candidato con Sinistra e Libertà al Parlamento europeo


venerdì 29 maggio 2009

EUROPEE. LABELLARTE:
MOLTIPLICARE GLI SFORZI

A SOSTEGNO DI SINISTRA E LIBERTA'

29/05/2009 - I sondaggi dicono che la lista "Sinistra e Libertà" si trova attualmente ad un soffio dal raggiungimento del quorum del 4%. -Così Gerardo Labellarte, Responsabile nazionale EELL del partito - Sfogliando i sondaggi-prosegue Labellarte- ci si rende però conto anche di un altro dato, abbastanza preoccupante: non sono poche le situazioni in cui un singola lista di uno dei partiti di Sinistra e Libertà, presente in un comune o in una provincia, supera il risultato complessivo della lista europea in quel territorio. Credo che sia necessario- sottolinea il dirigente del partito- un richiamo fermo da parte di tutto il gruppo dirigente di Sinistra e Libertà che corregga questa pericolosa tendenza. Per quanto riguarda noi socialisti, sono sicuro che i nostri candidati alle elezioni amministrative, pur impegnati in difficili campagne elettorali locali, moltiplicheranno gli sforzi a sostegno della lista e dei candidati socialisti al Parlamento europeo. Se in un comune o in una provincia la lista del Partito Socialista -conclude Labellarte- otterrà un ottimo risultato e quella di Sinistra e Libertà uno modesto, non si sarà data una prova di forza ma di scarso senso di responsabilità.


DI LELLO: BERLUSCONI
ORMAI E' IN ROTTA DI COLLISIONE CON IL PAESE

29/05/2009 - “Dopo l’attacco al Parlamento, il governo ha scatenato una nuova offensiva contro magistratura, forze di polizia e stampa, il cosiddetto quarto potere: a questo punto, manca solo che l’esecutivo cominci a litigare con se stesso”. E’ l’opinione di Marco Di Lello, coordinatore nazionale del Partito Socialista e candidato capolista con Nichi Vendola in Sinistra e Libertà alle Europee nella circoscrizione meridionale. “In realtà, il governo Berlusconi è ormai in rotta di collisione con il Paese. Basta guardare le prime pagine dei quotidiani oggi in edicola: apertura con l’attacco del premier a magistrati e giornalisti; taglio centrale con le insinuazioni del sottosegretario Bertolaso sulla magistratura di Napoli, impegnata in una delicatissima inchiesta s ullo scandalo rifiuti; a seguire, le insulse battute pronunciate dal ministro Brunetta sui poliziotti in sovrappeso. Ormai, ce l’hanno con tutti. E pensare – conclude Di Lello – che in una liberaldemocrazia l’esecutivo dovrebbe rappresentare il punto di equilibrio, la camera di compensazione dei conflitti sociali. Questo governo, invece, alimenta pericolose tensioni nella società italiana e tra le istituzioni repubblicane, con lo scopo, neanche tanto recondito, di stornare l’attenzione dell’opinione pubblica dai grandi insuccessi nella guida del paese, in primis sulla crisi economica.
EUROPEE: LOCATELLI, DIAMO ALL’EUROPA
ANCHE UNA SINISTRA RIFORMISTA

29/05/2009 - “L’Italia non è Berlusconi. Non diamo all’Europa solo cattivi esempi, diamogli anche un nuovo, moderno, partito riformista, con solide radici socialiste, libertarie, ecologiste”. E’ quanto afferma l’europarlamentare Pia Locatelli, capodelegazione del Ps a Strasburgo e presidente dell’Internazionale socialista donne commentando le dichiarazioni di Niki Vendola, alla diretta di 'Corriere.it'. “Ha ragione Vendola, - continua la Locatelli, candidata nella circoscrizione Nord Ovest per la lista ‘Sinistra e Liberta’ - guardiamo avanti e concentriamo le nostre energie per la soluzione dei problemi di una societa’ complessa, senza verita’ rivelate e senza stereotipi. Supereremo la soglia di sbarramento voluta da PD e PDL, ma qualunque sia il risultato, dopo le elezioni dobbiamo voltare pagina perche’ l’Italia – conclude l’europarlamentare socialista - non puo’ continuare a essere l’unico Paese europeo dove la sinistra non ha più punti di riferimento credibili e non puo’ candidarsi a governare il Paese mentre il Partito democratico, senza una fisionomia e un progetto riconoscibili, pretende di rappresentare tutta l’opposizione”
Festa di Sinistra e Libertà prolungata al 2 giugno
29/05/2009 - In seguito al grande successo della Festa di Sinistra e Libertà, in corso a Roma in P.zza Mastai, abbiamo deciso di prolungare quest’occasione di incontro tra i cittadini e i nostri politci fino al 2 giugno per concludere festeggiando insieme la ricorrenza della Repubblica.

Lunedi 1 giugno, alle ore 19.3o, si terrà un incontro-dibattito dal titolo “Roma, nuove idee”. Verrà presentato un nuovo progetto per rimettere in moto una città ferma, sporca, caotica, che Alemanno e la sua giunta stanno riportando al degrado. Si parlerà, inoltre, della necesità di rilanciare una seria opposizione anche per superare l’immobilismo del PD tramortito e ancorato ad un modello Roma superato.

All’incontro, che verrà moderato da Riccardo Mastrolillo, interverranno Gemma Azuni, Andrea Catarci, Susi Fantino, Sandro Medici e Gianluca Peciola.

Alla discussione parteciperanno anche: Luca Sappino (II mun.); Michela Pace (IV mun.); Fabrizio Donati e Antonio Medici (V mun.); Stefano Veglianti, Sandro Santilli e Stefano Piattoni (VI mun.); Daniele Grasso (VIII mun.); Gabriele Zarlenga e Domenico Di Luca (IX mun.); Andrea Beccari, Paola Angelucci e Donato Mattei (XI mun.); Alfredo Toppi e Riccardo Traversi (XV mun.); Rocco Zizza (XVII mun.).

A seguire ci sarà lo spettacolo di “Anonimi democratici” e dei “Komic blues”, gli autori dei video che stanno spopolando sulla rete, creando un vero e proprio fenomeno virale.

Il 2 giugno, invece, sempre alle ore 19.30 è previsto l’incontro dal titolo “Questa è la nostra Repubblica”, a cui parteciperanno Fabio Mussi, il sociologo del lavoro Luciano Gallino e la giornalista de “L’Altro” Rina Gagliardi. L’iniziativa, vista come evento centrale di chiusura della campagna elettorale, è stata organizzata per festeggiare tutti insieme la Festa della Repubblica e per condividere i valori della nostra Costituzione.

Per concludere la serata, seguirà uno spettacolo di musica.


giovedì 28 maggio 2009

Lettera ai Socialisti - di Rino Formica
IL VOTO A *SINISTRA E LIBERTA'*
PER BATTERE LA PROTERVIA DEL PDL
E L'AUTOLESIONISMO DEL PD

28/05/2009 - Care Compagne e Cari Compagni Socialisti, la diaspora Socialista sta per finire. Le nostre idee hanno segnato i tempi della modernizzazione italiana nel ‘900. La drammatica interruzione degli ultimi 15 anni si va concludendo con un disastro morale e materiale per tutti i nostri storici avversari che hanno approfittato della nostra crisi per sgovernare l’Italia. Oggi il nostro primo obiettivo è sfondare il muro del silenzio e dell’oblio che è stato costruito intorno a noi. Il quorum del 4% deve essere superato per battere l’arrogante protervia del Pdl e l’autolesionismo miope del Pd. La alleanza elettorale Sinistra e Libertà è imperfetta perché l’urgenza non ha favorito un’ampia convergenza ideale. Resta la esigenza di fare fronte all’emergenza democratica. Questa in Sinistra e Libertà è piena e convinta. La democrazia o è plurale o non è. I Socialisti devono verificare nell’urna l’effettivo superamento della diaspora. C’è una disseminazione culturale socialista a destra e a sinistra e ciò sarà utile per il domani. Ma oggi i Socialisti dispersi devono evitare che la disseminazione diventi una disperata dissipazione. Il 6-7 giugno dobbiamo ricomporre la famiglia Socialista nelle urne con Sinistra e Libertà. Dopo avremo la forza di base per tirare l’Italia fuori dalla palude in cui è caduta.
Con animo fraterno e con rinnovata fiducia nel Socialismo, che non è stato piegato dagli eventi e da una vittoria provvisoria dei suoi avversari, Vi invito a votare e far votare Sinistra e Libertà.

Rino Formica
EUROPEE. LIB-LAB: VALORI LIBERALSOCIALISTI
ALLA BASE DELL’EUROPA

29/05/2009 - “Il pensiero Liberale e il pensiero Socialista sono sempre stati rivolti al perseguimento di un ideale superiore: il progresso della società si fonda sui valori della libertà, uguaglianza e solidarietà”. Lo affermano in una dichiarazione congiunta dopo un incontro che si è svolto a Torino, Valerio Zanone, Pia Locatelli, Beatrice Rangoni Machiavelli, Gim Cassano, Francesco Velo. Lo rende noto una dei firmatari, l’europarlamentare Pia Locatelli, capodelegazione del Ps a Strasburgo, presidente dell’IS donne e candidata di SL nel Nord Ovest. “E’ stato un grande Socialista riformista come Bernstein – continua la dichiarazione - ad affermare che non esiste idea liberale che non appartenga anche al patrimonio ideale del socialismo. Questi valori sono la base del modello europeo, a cui il mondo guarda. Le conquiste ottenute in passato sono oggi patrimonio di tutti: un patrimonio che ci impone di rinnovare la nostra azione, propositiva e costruttiva. Siamo convinti che l’Italia e l’Europa abbiano bisogno della presenza sempre più ampia di una politica che si ritrovi in questi valori, e che fondi la sua azione sulla loro difesa. Che porti tali valori nelle istituzioni che stanno nascendo. Per dare nuovamente vitalità alle radici della nostra democrazia, alle virtù civili che sono suo fondamento costituente. In Italia e in Europa. Rivolgiamo questo messaggio ai cittadini italiani ed europei – conclude il testo della dichiarazione congiunta - per costruire insieme il nostro futuro”.
DI LELLO: STOP ALLE PRECLUSIONI
NEL CENTRO SINISTRA. NAUFRAGATA LA PRETESA AUTOSUFFICIENZA DEL PD

28/09/2009 - Io sono per l'allargamento del centrosinistra. Meglio: sono interessato a creare un nuovo e diverso centrosinistra. Se sui territori si registrano convergenze programmatiche con chi è in uscita dal centrodestra, non vedo perché si debbano pregiudizialmente chiudere le porte. D'altronde, la pretesa di autosufficienza del Pd è naufragata miseramente, ed è tempo di pensare alla creazione di un nuovo fronte che possa opporsi con qualche speranza di successo al berlusconismo imperante”. Così il coordinatore nazionale del Partito socialista, Marco Di Lello, candidato capolista di Sinistra e Libertà alle Europee nel collegio meridionale, stimolato dai giornalisti nel corso di una conferenza stampa svoltasi nella sede di Taranto di Sinistra e Libertà, ha commentato il travaglio dell'ex sindaco di Lecce, Adriana Poli Bortone, molto critica rispetto al Pdl. “Siamo in una regione – ha detto Di Lello – in cui solo il 18% della popolazione abita in case prive di fogne, a fronte di una situazione meridionale semplicemente disastrosa. Gli sforzi profusi dall'amministrazione Vendola nelle politiche di gestione del ciclo integrato delle acque hanno già prodotto risultati eccezionali. Bisogna continuare su questa strada, investendo sempre di più i fondi Ue nelle grandi infrastrutture”. “Sul nucleare, le scelte del governo Berlusconi sono sbagliate due volte. Innanzitutto perché si punta su tecnologie obsolete, che non danno garanzie per la salute dei cittadini. Nel caso della Puglia, poi, l'individuazione di due siti a Ostuni e Maglie, cioè due città che hanno ottenuto il riconoscimento della bandiera blu per la purezza delle acque, è semplicemente ass urda. Tutto il Mezzogiorno – ha concluso Di Lello – deve investire sulle energie rinnovabili, proprio come ha fatto la Puglia, che esporta l'80% dell'energia prodotta. Noi non siamo e non saremo mai la sinistra del no, tuttavia respingiamo con forza l'opzione del nucleare”.

Fabio Mussi: Delusi dal PD? Votate Sinistra e Libertà!


A pochi giorni dalle elezioni europee, Fabio Mussi si appella a tutti gli elettori stanchi delle promesse dell’opposizione parlamentare, per ricostituire una nuova Sinistra del valore del lavoro umano, dall’ambientalismo, della giustizia e della libertà.
Cari elettori di sinistra,

in particolare voi, che come me eravate iscritti ai Ds o votavate la Quercia, la lista “Sinistra e libertà” si presenta alle elezioni europee: è formata da forze che, tutte, fanno riferimento ai grandi gruppi della sinistra presenti nel Parlamento europeo, socialista, verde, della “gauche unitaire”. Sappiamo per certo di essere vicini alla soglia del 4%, lo sbarramento introdotto di forza alla vigilia del voto. Vi chiediamo un aiuto per farcela. Cambierebbe qualcosa di importante nella politica italiana, allo stato dei fatti dominata da Silvio Berlusconi, indiscusso protagonista di una rapida regressione della nostra democrazia e della costruzione di un regime autoritario di tipo nuovo.

Vi chiediamo una mano perché tornino ad essere rappresentati nelle massime istituzioni, oggi europee domani italiane, forze politiche che di sé dicono: “Io sono di sinistra”, come tanti cittadini che hanno visto sparire anche la parola.

Vi chiediamo una mano per ricostituire una idea che muove dal valore del lavoro umano, dal rispetto per la natura, dall’amore per la giustizia e la libertà.

Vi chiediamo una mano per riaprire la prospettiva di una coalizione di centrosinistra, perché, se qualcuno nel nostro campo si ritiene autosufficiente, allora sarà destra per sempre. Date così una mano anche al Partito democratico. Sempre irresoluto. Sulla cacciata dei migranti dal mare nel deserto del Sahara e sull’indecenza delle ronde; sul testamento biologico, o le coppie di fatto, o la procreazione assistita o la ricerca sulle staminali; sul nucleare o sul “modello contrattuale” di Sacconi e Brunetta, che esclude d’imperio la Cgil; sul Referendum elettorale e sulla giustizia in stile Lodo Alfano… Oggi Berlusconi è indicato, giustamente, come demolitore della democrazia e promotore di leggi razziali, ma ieri nominato come “leader dello schieramento a noi avverso”, “avversario” e non “nemico”, l’uomo con cui promuovere il “dialogo” in vista di una “legislatura costituente”. Ed effettivamente “costituente” la legislatura lo è, come vedete con i vostri occhi giorno dopo giorno: costituente di una non democrazia cucita addosso all’enorme potere personale dell’attuale capo del governo.

Un peso –un voto- messo sul piatto di sinistra può far pendere la bilancia dalla parte giusta, anche tra i democratici. Chiedo quindi il vostro voto. L’elezione di Barack Obama negli Usa dimostra che le svolte non sono impossibili. Perché in Italia no?
Grazie dell’attenzione

Fabio Mussi

Leggi e diffondi il PDF dell’appello al voto di Fabio Mussi


mercoledì 27 maggio 2009

CAMPAGNA ELETTORALE. BATTILOCCHIO:
ANCHE SUI TEMI L'ITALIA FANALINO DI CODA IN UE

27/05/2009 - "Anche in questa campagna elettorale, ancora una volta, l'Italia fa una sonora figuraccia internazionale: oltre a chiudere la legislatura agli ultimi posti come impegno degli eurodeputati nazionali, tutti discutono delle vicende personali e giudiziarie del Premier e si perde l'ennesima occasione per discutere del futuro dell'Ue". Lo ha affermato l'eurodeputato Alessandro Battilocchio, candidato con Sinistra e Libertà, che è intervenuto a Roma ad un'iniziativa organizzata dall'associazione "Forum Terzo Millennio". "In 26 paesi su 27 - ha aggiunto Battilocchio - la sfida è tra moderati e riformisti, imperniata sulle ricette del Ppe e del Pse e dei piccoli partiti che ruotano intorno alle due grandi famiglie europee. Solo in Italia si glissa in maniera piuttosto anomala". Poi Battilocchio sul Pd aggiunge: "Tutta Europa ride della pretesa di Franceschini di voler esportare a Strasburgo il suo 'poderoso' modello: è assurdo dire non staremo nel Pse, ma col Pse, una semplice presa in giro verso gli elettori, dato che le famiglie politiche al Parlamento Europeo sono sette e lo saranno anche durante la prossima legislatura".


ARCIGAY. LOCATELLI: CARFAGNA COME GOVERNO INSOFFERENTE VERSO DIRITTI MINORANZE.

27/05/2009 - “La Carfagna dovrebbe dimettersi perche’ e’ chiaramente insensibile al problema delle discriminazioni nei confronti delle persone omosessuali e trans; una contraddizione in termini col ruolo che riveste”.
E’ quanto afferma l’europarlamentare Pia Locatelli, capodelegazione del Ps a Strasburgo e presidente dell’Internazionale socialista donne. “L’insabbiamento della commissione per i diritti e le pari opportunita' per lesbiche, gay, bisessuali e transgender, - continua la Locatelli, candidata nella circoscrizione Nord Ovest per la lista ‘Sinistra e Liberta’ - e’, purtroppo, perfettamente coerente con l’insofferenza di questo governo verso i diritti in genere e quelli delle minoranze in modo particolare. D’altra parte, dalle ronde contro i ‘diversi’, ai respingimenti in mare degli immigrati, la maggioranza sceglie costantemente una linea stupidamente muscolare, che non porta nessun risultato concreto, ma soddisfa le sue malcelate pulsioni omofobe e xenofobe. Niente di strano se Amnesty International – conclude l’europarlamentare Socialista - ci accusa implicitamente di possibile complicita’ nelle barbarie del regime libico e se il Financial Times definisce un pericolo Berlusconi”.


STAMPA ESTERA: ATTENTI A BERLUSCONI!.


27/05/2009 - La stampa estera attacca il nostro presidente del Consiglio. Financial Times, The Independent e El Paìs bocciano Silvio Berlusconi..
Italiani, aprite bene gli occhi su Berlusconi. Questo, in sintesi, è l’avvertimento di uno dei più autorevoli giornali economici del mondo. Stamattina un editoriale del quotidiano è stato dedicato al presidente del Consiglio, descritto come un pericolo per la nazione. Di seguito uno stralcio dell’articolo del Financial Times.

«Un pericolo, in primo luogo per l’Italia, ed un esempio deleterio per tutti. Il fascismo non è nel futuro probabile dell’Italia: Berlusconi chiaramente non è Mussolini, lui ha squadre di starlette e non di camicie nere. Ma il pericolo di Berlusconi è di un ordine diverso da quello di Mussolini, è quello dei media che rendono fatui i contenuti seri della politica e li sostituiscono con l’entertaiment. È quello di una inesorabile demonizzazione dei nemici ed il rifiuto di garantire basi indipendenti ai diversi poteri. È mettere una fortuna al servizio della creazione di un’immagine grandiosa, composta da affermazioni di successi senza fine e sostegno popolare. Che egli sia così dominante è anche in parte colpa di una sinistra esitante, di istituzioni deboli ed a volte politicizzate, di un giornalismo che troppo spesso ha accettato un ruolo subalternoma soprattutto la colpa è di un uomo molto ricco, molto potente e sempre più spietato. Non un fascista, ma un pericolo in primo luogo per l’Italia ed un esempio deleterio per tutti».

“Berlusconi Impunito” invece intitola El Paìs. Un editoriale del quotidiano spagnolo passa in rassegna le ultime vicissitudini del Premier: da Noemi Letizia all’affaire Mills.

«Le ultime decisioni del suo governo rivelino una escalation inquietante di questa impunità morale - si legge nell’articolo -con il tempo ha ottenuto la sola cosa cui puntava veramente, la impunità giudiziaria». «Davanti ad una sinistra desaparecida - 15 punti dietro ai conservatori nei sondaggi - il premier italiano, scrive El Pais, nello stesso tempo conserva il consenso popolare, esercita un controllo ferreo sui media, promette senza contare e quando necessario si allea con la Chiesa».«La relazione del Cavaliere con la aspirante vedette Noemi Letizia» scrive che «gli è costata il divorzio e ha rivelato un clima decadente da basso impero». Quindi aggiunge che «con disprezzo per le regole del gioco democratico Berlusconi ha mentito ripetutamente sulla sua relazione con Noemi, e rifiuta di rispondere alle domande elementari sul caso poste dal quotidiano Repubblica». Rispetto alla sentenza contro l’avvocato inglese David Mills, condannato in primo grado per corruzione in atti giudiziari a favore del premier, il giornale spagnolo scrive che «sarebbe costata le dimissioni immediate a qualsiasi altro dirigente».

Il giornale britannico The Independent commenta la questione ‘Noemi-Letizia’ , sottolineando la palese falsità delle dichiarazioni del Premier sulla vicenda. “La nazione è in pericolo” conclude l’editoriale.

«Può una teenager far cadere Berlusconi? Gli italiani hanno sempre preso in giro l’ossessione dei media anglo-sassoni per le vite private dei ricchi e famosi, ma nell’ultimo mese i giornali italiani si sono occupati solo di una cosa: i rapporti tra il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ed una giovane donna di Napoli chiamata Noemi Letizia». «L’ironia è che in passato Berlusconi non ha mostrato nessuna ritrosia nell’esporre al pubblico la sua colorita e caotica vita privata» scrive Peter Popham che sottolinea come la vicenda non sia affatto «triviale». Ricordando come il quotidiano ‘La Repubblicà stia «insistemente chiedendo a Berlusconi di fare chiarezza su Noemi» e come le ormai famose 10 domande siano ancora senza risposta, il giornale britannico afferma che «a 10 giorni dalle elezioni europee, c’è un rischio reale che il suo silenzio possa danneggiarlo nelle elezioni che dovrebbe vincere con facilità secondo i pronostici». «Vivere in Italia ora è come essere intrappolati in una colata di lava che lentamente ma inesorabilmente precipita lungo il fianco di una montagna» scrive ancora Popham, sottolineando che invece che ad una «rivitalizzata Seconda Repubblica, gli scandali delle tangenti degli anni ‘90 hanno portato ad una ‘età di Silviò ed ad un lento ma costante degrado delle istituzioni democratiche del paese». E, conclude The Independent, se il primo ministro può «mentire così in modo così sfacciato che anche uno stupido può vedere che non dice la verità e non essere chiamato alle proprie responsabilità, allora la nazione è in pericolo».


Di Lello: Il sud penalizzato
da politiche antimeridionaliste di Berlusconi

NENCINI: NOI SIAMO LA SINISTRA POSSIBILE.
LA SINISTRA CHE GUARDA AL FUTURO

27/05/2009 - “L’Europa è entrata nei nostri portafogli da anni ma noi la percepiamo ancora come un soggetto lontano, talvolta ostile. Eppure pensiamo solo per un attimo a cosa potrebbe essere questo Paese senza l’euro. Sinistra e Libertà è nata anche per questo: per aiutare la crescita, nel nostro Paese, di un autentico sentimento europeo”. E’ quanto ha affermato il coordinatore nazionale del Partito Socialista, Marco Di Lello, candidato capolista alle Europee nel collegio meridionale, intervenendo a una conferenza stampa svoltasi questa mattina nella sede della Federazione provinciale del Partito Socialista di Foggia, presenti anche il segretario nazionale del Partito Socialista, Riccardo Nencini, e quello regionale, Raffaele Di Gioia. Interpellato dai giornalisti sulla questione dei Fondi Europei per le Regioni comprese nell’Obiettivo 1, Di Lello ha affermato: “Il problema non è tanto legato alla scadenza del programma, nel 2013, quanto alla qualità della spesa dei fondi già erogati. Il Mezzogiorno presenta una situazione a macchia di leopardo: ci sono regioni che hanno speso, e bene, i fondi, programmando la rinascita delle zone depresse, e regioni che scontano ancora ritardi nella realizzazione delle opere previste dai bandi. Va da sé che l’impegno dell’Europa nei confronti del Sud d’Italia dovrà continuare anche dopo l’allargamento ai paesi dell’Est, potenzialmente concorrenti delle nostre regioni. C’è da colmare il gravissimo gap infrastrutturale che impedisce alle nostre economie di rialzarsi e svilupparsi. Nello stesso tempo il Sud, già penalizzato dalle politiche profondamente antimeridionaliste del governo Berlusconi, dalla proposta del ministro Sacconi di reintrodurre le gabbie salariali al federalismo fiscale, dovrà mettere in campo programmazioni serie e progetti di buona qualità, così come ha fatto finora la Puglia”. “Sinistra e Libertà – ha affermato Riccardo Nencini – è un progetto politico molto ambizioso. Dalla lista comunista e anticapitalista ci divide tutto, a partire dalla falce e martello. Noi vogliamo essere la sinistra possibile, quella che guarda al futuro. Loro, guardano al passato. Bisogna sviluppare una grande battaglia su due grandi questioni. La prima: il precariato. La seconda: i diritti civili di seconda e terza generazione”. Interpellato sul referendum elettorale in programma il prossimo 21 giugno, Nencini ha detto: “La legge elettorale che potrebbe uscire da una eventuale vittoria del Sì avrebbe due soli precedenti in Italia: la legge Acerbo del 1923, la prima delle cosiddette leggi definite ‘fascistissime’ dagli storici, e la legge truffa del 1953. Penso che ogni ulteriore commento sarebbe superfluo”.
EUROPEE. NENCINI: FELICI PER SOSTEGNO
SOFRI, DEAGLIO E LUCARELLI A SL

27/05/2009 - «Siamo felici della dichiarazione di voto a favore di Sinistra e Libertà che è arrivata oggi da parte di Adriano Sofri, Enrico Deaglio e Carlo Lucarelli. Lo siamo ancor di più perché proprio i Socialisti hanno voluto che la parola libertà fosse presente nel simbolo e ritrovasse il suo diritto di cittadinanza nella Sinistra italiana». È quanto afferma il segretario nazionale del Partito Socialista Riccardo Nencini.

Berlusconi sui manifesti dei Socialisti in Spagna.


27/05/2009 - C’è il volto di Silvio Berlusconi in primo piano sui manifesti per la campagna per le europee di giugno con i quali i socialisti catalani hanno tappezzato le strade di Barcellona.

Il partito socialista di Catalogna (Psc, emanazione catalana del Psoe del premier spagnolo Josè Luis Zapatero) ha infatti lanciato la campagna elettorale con un manifesto sul quale si vede in primo piano su uno sfondo rosso il presidente del consiglio italiano, accanto ad altri volti noti del centro destra mondiale, quelli di Josè Maria Aznar, George W. Bush, Jacques Chirac e dell’ex-presidente polacco l’euroscettico Kaczynski.

Sopra di loro la scritta, come un avvertimento, «Anche loro vogliono cambiare il mondo». Fonti del Psc hanno detto che la campagna vuole «spiegare alla gente chi ci ha messo in questa situazione» di crisi. La candidata del partito alle europee Maria Badia al momento della presentazione del manifesto ha affermato che Berlusconi «è una persona che è arrivata a cambiare le leggi per evadere la giustizia».


martedì 26 maggio 2009

GLI AMMINISTRATORI SOCIALISTI
E L'ON. ALESSANDRO BATTILOCCHIO:
UN LEGAME RAFFORZATO DA QUESTE ELEZIONI

Macerata 26/05/2009 - Gli amministratori Provinciali Socialisti, insieme a tanti altri compagni maceratesi, sono impegnati in “SINISTRA PER LA TUA PROVINCIA” e appoggiano L'EURODEPUTATO ALESSANDRO BATTILOCCHIO nella lista “SINISTRA E LIBERTA'” per le elezioni europee.

Il voto del 6 e 7 giugno sarà il “trampolino di lancio” della nuova Sinistra Provinciale e Nazionale. Un'unità politica che deve avvenire a livello nazionale, nei governi territoriali e, oggi più che mai, a livello europeo.

Perché l'Europa sarà sempre più “fulcro” delle scelte che incideranno sulla vita di tutti i cittadini. Per questo gli Amministratori Socialisti appoggeranno ALESSANDRO BATTILOCCHIO all'interno di “Sinistra e Libertà”.

Battilocchio, l'europarlamentare più giovane di tutta l'Unione Europea, ha dimostrato nel corso di quest'ultima legislatura capacità, competenze e dinamicità, ponendo attenzione soprattutto ai problemi legati al mondo giovanile e di solidarietà verso i popoli meno fortunati.

Un legame importante quello di Battilocchio con gli Amministratori Socialisti della Provincia di Macerata, rafforzato ancor di più dalle scelte che, reciprocamente, sono state effettuate per queste elezioni amministrative ed europee. Un legame da mantenere ben saldo anche in futuro, poiché le Provincie e l'Unione Europea dovranno sempre più interagire, infatti, ad esempio, saranno le Provincie a gestire i Fondi Europei dei prossimi anni. Un legame che sarà, dunque, utilissimo a tutti i maceratesi.

Per continuare a governare bene il nostro territorio, concertando con l'Europa le scelte importanti, e per creare finalmente la NUOVA SINISTRA, chiediamo a TUTTI I SOCIALISTI MACERATESI di sostenere “SINISTRA PER LA TUA PROVINCIA” alle amministrative ed ALESSANDRO BATTILOCCHIO per l'Europa con “SINISTRA E LIBERTA'”.


FRANCESCO ACQUAROLI - Capogruppo Socialista Consiglio Provinciale MC

LUIGI TOMASSUCCI - Consigliere Provinciale Socialista MC

GIORGIO CANELLA - Assessore Provinciale Socialista MC

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