mercoledì 14 marzo 2012

Intervista a Bobo Craxi: “La Seconda Repubblica è stata un’esperienza fallimentare”

Per tutti è il figlio di Craxi, ma “Bobo” (all’anagrafe Vittorio Michele) è stato anche sottosegretario agli affari esteri con delega ai rapporti con l’Onu nel secondo Governo Prodi. E’ difficile intervistarlo o parlargli, ignorando “papà Bettino” per il quale compie l’opera missionaria di difesa quotidiana, di lustro alla memoria.Ha scritto due libri (“Routeel Fawara, Hammamet” in cui narra gli ultimi giorni dell’ex leader del Psi e “Craxi. Il Socialismo dei padri e quello di domani”, nel 2009 fonda il giornale on line “Il socialista clandestino” (http://socialist.clandestinoweb.com/).

On.Craxi, quest’anno ricorrono i vent’anni di “Mani pulite” come vive questi giorni?Tra l’altro è uscito anche un libro a firma di Marco Travaglio

“In modo assolutamente sereno. Si è tentato di esaltare una stagione politica e sociale tutt’altro che esaltante i cui esiti sono sottogli occhi di tutti. Il tentativo è fallito le celebrazioni sono uno stanco rito ripetitivo come i libri di Travaglio”.

Suo padre ha pagato per tutti o l’ha danneggiato il fatto di avere vissuto Milano prima ancora che Roma come per gli altri segretari?

“Mio padre ha pagato certamente un conto salato. Dalla sua ha la forza politica e morale di aver previsto ben prima di altri i rischi a cui il sistema democratico andava incontro. Questo certo non consola nè ripaga del clamoroso rovescio che abbiamo affrontato, ma hanno reso più lieve l’esito tragico della falsa rivoluzione”.

Si è ricamato molto sui rapporti tra Lei e Sua sorella Stefania che vi vede in blocchi contrapposti…

“Mia sorella ha avuto comportamenti politici inquieti e contraddittori. E’ d’altronde nella natura di tutti coloro che abbracciano la passione politica nelcorso della propria esistenza. Ora non so se siamo in blocchi contrapposti. Certo la sua condotta è stata sempre poco incoraggiante a favore della ricostruzione di una forza socialista”.

Attualmente Lei è fuori dal Parlamento, dopo avere ricoperto il ruolo di sottosegretario con Prodi II, nel suo futuro quali alleati o simboli di partito vede?

“Il tentativo dei partiti fallimentari della seconda repubblica è quello di dare vita a leggi elettorali che li tutelino al fine di eliminare definitivamente il pluralismo democratico e la dialettica politica. Considero le proposte che vedo avanzare molto pericolose, il suggello del processo anti democratico avviato con la stagione dei tecnici”.

Ha pubblicato due libri e fondato un sito: il socialista clandestino, ma l’ultimo articolo è del 27 ottobre 2011.

“Socialist sospese le sue pubblicazioni a causa della malattia del suo direttore. Presto riprenderanno. Allo stato siamo ritornati in clandestinità”.

Con quali socialisti dei tempi d’oro è ancora in contatto?

“Ho mantenuto molti rapporti con i dirigenti più significativi del Partito Socialista, tranne che con Giuliano Amato. Non parlerei di tempi d’oro, ma di affermazione di una politica che seppe rinnovare il paese e le ragioni della sinistra democratica. Entrambe le cose sono andate smarrendosi”.

Un insegnamento di suo padre Bettino che trova ingiusto sia demolito da magistratura e storia…

“La storia la tentano di scriverla i vincitori, ed allo Stato le tesi contrapposte stanno esattamente in bilico, nessuna prevale più su l’altra. La magistratura italiana è un organismo complesso. Oramai le pulsioni autoritarie e i disegni di potere hanno lasciato spazio ad una più equilibrata e ragionevole attitudine. D’altronde anch’essi per tante ragioni stanno sul banco degli accusati in qualità di responsabili di questa crisi economica e sociale”.


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