martedì 29 marzo 2016

PSI : UN ESEMPIO DELLO SCOLLAMENTO CHE C'E' TRA LA POLITICA DEL PARTITO E IL SUO POPOLO.

di  ALDO POTENZA ( PSI)

Che il PSI, si sia "alleggerito" di iscritti e di voti, anche se quest'ultimi da un pò di tempo non sono noti a causa dell'assenza alle elezioni politiche della lista socialista, è un fatto. Che però in una comunità di dimensioni così modeste si crei una divaricazione così evidente tra l'opportunismo dei dirigenti nazionali e gli iscritti è questione che dovrebbe far riflettere chi si appresta ad andare al congresso di Salerno.
Passi che nel documento congressuale non si faccia alcun riferimento al referendum del 17 aprile anche se si dichiara, sempre nel documento in questione, di voler promuovere una alleanza con i verdi e le associazioni ambientaliste. Poi però il segretario, che con quel documento sarà eletto, dichiara di voler votare per il no (sic!!!), mentre la gran parte dei socialisti voteranno per il SI.
Si dice che c'è libertà di voto....mah....comunque credo non sfugga che quella libertà non può essere invocata da un segretario che indica una alleanza e poi la nega con il suo comportamento. 
Non viene in testa a nessuno chiedersi che senso ha eleggere un segretario che esprime un orientamento che contraddice sia le alleanze politiche indicate nel documento congressuale, sia l'orientamento di gran parte dei militanti socialisti ? 
E, ancora, il PSI a Viterbo in occasione di un seminario appositamente convocato, esprime nel confronti delle modifiche costituzionali e della legge elettorale italicum fortissime riserve al punto di sostenere che entrambe darebbero vita ad un sistema istituzionale oligarchico.
Successivamente senza ascoltare gli umori degli iscritti, su una materia come le modifiche costituzionali che trattano principi non negoziabili che rappresentano parte rileventissima della ragione stessa di una militanza socialista, in Parlamento si decide di votare a favore di entrambe le leggi.

Adesso gran parte dei socialisti sono per il no al referendum confermativo della "riforma" costituzionale, mentre nel documento congressuale si indica di votare per il SI.

Malgrado tutto ciò, malgrado si parli della legge fondamentale nella quale dovrebbe riconoscersi la stragrande maggioranza del popolo italiano, a Salerno si confermerà il massimo responsabile di tale evidente scollamento tra il popolo socialista e il suo vertice.
Non è questo il segno di un opportunismo senza vergogna ? 

Non è la dimostrazione che l'appartenenza al PSI, a causa di una dirigenza senza scrupoli, non trova più una autentica motivazione politica, ma è diventata il luogo dove alcuni restano per coltivare, senza vincoli politici significativi, il proprio comitato elettorale, dove altri approdano per le medesime ragioni, oppure si aderisce in nome di una storia che è rimasta nei simboli e nella memoria di alcuni compagni, storia e simboli che vengono profanati da tanta disinvolta azione opportunistica dell'attuale gruppo dirigente ?

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