venerdì 23 ottobre 2009

AI COMPAGNI ANTONINI, MAGNANI E CABASCIA SU SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA' - NENCINI CI STA' PROVANDO !

NENCINI CI STA' PROVANDO !

di Giovanni Garofolo*

DALL' INTERVISTA A TERRA (VISIBILE NEI SITI) SEMBRA PROPRIO CHE, COME TANTI DI NOI AUSPICAVANO, NENCINI CI STIA, FINALMENTE, PROVANDO!

A FARE CHE COSA?

SULLA BASE ANCHE DI QUANTO AVVENUTO AL CONGRESSO DEI VERDI, RISPETTANDO IL PERCORSO, STABILITO A NAPOLI E RIBADITO TRE GIORNI FA DAL COORDINAMENTO NAZIONALE, PER ARRIVARE AL PARTITO UNICO DI SEL, NENCINI RILANCIA LA PROSPETTIVA DEL "GRANDE PSI" E LA RIUNIFICAZIONE STORICA DELLA SINISTRA DOPO LA SCISSIONE DEL 1921.

FAVA GIA' APERTAMENTE DICHIARA CHE VUOLE L'ADESIONE AL PSE ED ALL'INTERNAZIONALE SOCIALISTA DI SEL. VENDOLA FA CAPIRE CHE PRESTO CI ARRIVERA' ANCHE LUI COME, POLITICAMENTE, E' NATURALE CHE SIA DOPO UN PERCORSO COME IL SUO E SE VUOLE RENDERE CONCRETE LE CARATTERISTICHE DI LEADER, CHE TUTTI GLI RICONOSCIAMO, DI UNA FORZA DI SINISTRA AMPIA E PLURALE MA DICHIARATAMENTE DI GOVERNO.

QUINDI NENCINI HA BISOGNO DI TEMPO NEL MENTRE RICOMPATTA TUTTI I SOCIALISTI "DIFFUSI" METTENDO IN EVIDENZA CHE SEL O SARA'... LAICA, RIFORMISTA E SOCIALISTA O NON AVRA' RAGION D'ESSERE PERCHE' GLI ALTRI "SPAZI", POLITICI ED ELETTORALI, SONO GIA' "OCCUPATI", ANZI, IN QUESTO CASO, PRESIDIATI: FEDERAZIONE COMUNISTA DA UN LATO, PD E "SATELLITI" DALL'ALTRO.

E' QUESTO, CARI COMPAGNI, IL TEMPO DELLA POLITICA E NON DELLE SOLITE FUGHE IN AVANTI O, PEGGIO, DELLA CORSA ALLE TESSERE ED AI... CONGRESSI (LA LINKE DOPO 10 ANNI DEVE ANCORA CELEBRARE... IL PRIMO!)

E' UN TEMPO DI ELABORAZIONE POLITICA CHE SERVE, ANCHE E SOPRATTUTTO, A SINISTRA E LIBERTA' SE LA SI VUOLE DI... "SANA E ROBUSTA COSTITUZIONE" E NON UNA FUSIONE FREDDA COME QUELLA DEL PD (E NOI NON AVREMMO NEANCHE IL "COLLANTE" DEL POTERE PER TENERE, COMUNQUE, TUTTI INSIEME!)

QUESTO SE SI VUOLE DAVVERO CHE SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA' DIVENTI UNA SPERANZA PER MILIONI DI PERSONE CHE NON ACCETTANO IL BIPOLARISMO TECNOCRATICO... DE BENEDETTI vs BERLUSCONI CON MONTEZEMOLO (FIAT) CHE TENTA DI FARE IL... TERZO POLO!

Occorre parlare dei problemi della gente, avere una propria carta d'identita' leggibile, costruire noi l'alternativa al Peronismo oggi imperante e ad un PD oggi impotente!

CHIARAMENTE E' UN PERCORSO DIFFICILISSIMO PERCHE' E' DIFFICILE FARLO CAPIRE AI MILITANTI DI SINISTRA DEMOCRATICA, A QUELLI DELL'MpS E PERSINO AI NOSTRI. LA CAPACITA' DI UN GRUPPO DIRIGENTE SI MISURA, PERO', PROPRIO SU QUESTE DIFFICOLTA' E NEL FAR CADERE LE RECIPROCHE DIFFIDENZE.

E LE REGIONALI, CHIEDERA' QUALCUNO? STESSO SCHEMA DELLE EUROPEE: OGNUNO SCHIERI LE MIGLIORI RISORSE, NESSUN VETO RECIPROCO, E MASSIMA APERTURA (es.: 50% DELLE LISTE) ALLE PIU' VALIDE CANDIDATURE ESTERNE AI PARTITI COSTITUENTI. IMPEGNO, SOTTOSCRITTO DA TUTTI I 40 CANDIDATI, DI COSTITUIRE COMUNQUE IL GRUPPO CONSILIARE DI SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA'.

SARA' UNA STRADA DIFFICILE PER TUTTI MA SE LA PERCORREREMO CON LEALTA', RECIPROCO RISPETTO E TENENDO DURO POSSIAMO FARCELA TUTTI INSIEME. NON PRIVIAMO LA NOSTRA GENTE DI QUESTA GRANDE OPPORTUNITA' PER UN OPPORTUNISMO CHE, TRA L'ALTRO, NON PORTEREBBE BENE A CHI LO DOVESSE FAR PREVALERE!

INSOMMA... SE SONO ROSE FIORIRANNO E SE SARANNO ROSE ROSSE IL... "FIUME SAREBBE, FINALMENTE, RISALITO ALLA SORGENTE".

W IL SOCIALISMO !!!

Viva SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA'!!!

*Commissione Regionale Garanzia PSI Marche - Sinistra e Liberta'


giovedì 22 ottobre 2009

SU..... ANTONINI , MAGNANI E SINISTRA E LIBERTA'

SU....ANTONINI , MAGNANI E SINISTRA E LIBERTA'

di Luca Cabascia*

Ho letto con estrema attenzione ed interesse sia l'intervento di Stelvio Antonini che la riflessione, come sempre di spessore, di Carlo Magnani.

La sollecitazione di Stelvio è innanzitutto utile ad aprire un dibattito serio nelle Marche rispetto alle prospettive di breve/medio periodo che vogliamo darci come SeL. Anche e soprattutto su questioni che, spesso, vengono troppo frettolosamente archiviate come “di secondaria importanza”: che forma ci vogliamo dare e che regole ci vogliamo dare.

Sono convinto che questi argomenti non siano affatto di “secondaria importanza” rispetto alla “politica”, entrambe le questioni sono sullo stesso piano e se si pensa di far prevalere l'una rispetto all'altra, si rischia di avere un “cammino zoppo”.

Chi, come noi, ha militato negli ultimi anni in partiti di dimensioni ridotte, ha vissuto sulla propria pelle delle esperienze non certo “politicamente edificanti”: la mancanza di regole chiare, di strutture chiare, di ruoli chiari, di forme organizzative chiare, ha fatto mettere spesso la “politica” in secondo piano, sacrificata sull'altare delle strategie personali dei “capetti territoriali” che, in tutta Italia, hanno solo cercato di raggiungere obiettivi individualmente eccellenti ma collettivamente deprimenti.

Questo è successo molte volte anche nelle Marche, senza che i nostri partiti abbiano avuto né grandi benefici numerici né politici.

SeL non può, evidentemente, correre il rischio né di iniziare un “cammino zoppo” né, tantomeno, di nascere già con una “opprimente cappa” impersonificata da questo o quel capetto che, a garanzia sua, cerca di modellare il tutto in barba alla politica, alle prospettive, alla base.

Per tali motivi lo stimolo del compagno Antonini va colto, ragionato, discusso. Velocemente e di pari passo con la discussione politica.

Io penso che, se vogliamo davvero darci slancio e far percepire all'esterno che, finalmente, siamo in grado di respirare e far respirare aria nuova, dobbiamo abbandonare ogni forma organizzativa utile a pochi a discapito di tanti. Dobbiamo dare l'idea di qualcosa di concreto ma di nuovo, anche e soprattutto nei metodi democratici interni. Dobbiamo scrollarci di dosso quell'etichetta di piccole organizzazioni politiche utile al mantenimento di qualche posizione privilegiata ma non in grado di incidere sui problemi reali delle persone.

Dare questo segnale di novità attraverso una “federazione” tra soggetti che hanno ancora quell'etichetta mi sembra quanto meno difficile.

Noi socialisti, in particolare, stiamo correndo un grande rischio. Il rischio di diventare un “corpo estraneo “ rispetto alla società ed alla realtà. Stiamo continuando a “parlarci addosso”, rischiando di dire cose sempre meno aderenti a ciò che, oggi, la società pretende dalla politica: chiarezza, semplificazione, capacità decisionale.

E se un compagno autorevole, con grandi capacità di analisi politica e con riconosciute doti intellettuali come Carlo Magnani, si pone e ci pone la domanda “…e noi dove siamo? Lo dico in primo luogo ai socialisti come me”, la mia preoccupazione, da socialista, aumenta.

*Vice Segretario Provinciale PSI Macerata - Sinistra e Liberta'

mercoledì 21 ottobre 2009

COSTRUIRE SUBITO IL NUOVO SOGGETTO....SeL

COSTRUIRE SUBITO IL NUOVO SOGGETTO
E AL TEMPO STESSO APRIRE UNA SERIA DISCUSSIONE.

di Stelvio Antonini*

19/10/2009 - Giorgio Mele chiede "che si blocchi qualsiasi accelerazione e si apra, prima di arrivare ad un congresso, una seria discussione che non c'è mai stata, che si faccia un bilancio della nostra esperienza sapendo che siamo tutti in discussione". C'è bisogno di fare quello che chiede Giorgio. Ma perchè mettere in alternativa la "seria discussione" con la necessità di dare certezze sul terreno della costruzione del nuovo soggetto anche sul piano organizzativo. Occorre accelerare in entrambi i livelli poiché sono allo stesso modo necessari. Tra le cose che bisogna considerare c'è anche lo stato d'animo della cosiddetta base, che non può essere invocata solo in determinati momenti e soprattutto a sostegno di posizioni dei gruppi dirigenti nazionali. Qualche volta bisogna fare il contrario: far prevalere gli orientamenti e le richieste che salgono dal basso, come in questo momento. C'è una indiscutibile spinta (si è espressa vistosamente anche a Bagnoli) a fare presto nel darci uno strumento politico organizzato per intervenire nel grave momento politico e sociale che attraversa l'Italia.

Dobbiamo convincerci che la conclusione dell'assemblea di Napoli ha lasciato tracce profonde di delusione tra chi ha partecipato e tra chi era rimasto a casa. L'aspettativa era quella di uno scatto in avanti teso ad accorciare i tempi nella costruzione del nuovo soggetto unitario. Bisognava fissare scadenze certe e non di possibile e diversa interpretazione (come si evince dalle dichiarazioni pubbliche di Nencini), fino al congresso costitutivo, che poteva essere previsto anche per dopo le elezioni regionali a condizioni che fossero previste tappe significative lungo un percorso irreversibile.

Ma perché, ad esempio, non è stata accolta la proposta di organizzare i congressi regionali entro dicembre in modo da incominciare a conferire "sovranità" agli iscritti? La perentoria indicazione di costituire comitati regionali provvisori di 11 persone che devono essere inevitabilmente proposti dai 5 coordinatori dei soggetti politici è più che altro una conferma che prevale l'idea di andare avanti secondo la formula della "federazione", come sostenevano i Verdi e, di fatto, anche i socialisti, come abbiamo sperimentato nelle discussioni che si sono svolte nelle Marche. Ma è una proposta minoritaria nell'ambiente di Sinistra e Libertà. Bisogna essere chiari fra di noi su un punto: non ci sono le condizioni per costruire le liste di Sinistra e Libertà alle prossime elezioni regionali con la formula della "Federazione tra soggetti". Nelle Marche è possibile andare avanti attraverso la formula "di una testa, un voto" altrimenti sarà dura.

Diversamente c'è il rischio di un ulteriore inesorabile "rilassamento" di chi fino ad oggi ha retto la baracca. Sarebbe letale per SL. Ecco perché con l'esito del congresso dei Verdi si è meglio compreso che la vita di Sinistra e Libertà non può essere scadenzata sui tempi e le esigenze di altri soggetti. E le proposte avanzate da Claudio Fava, Gennaro Migliore e altri dirigenti nazionali nei giorni scorsi hanno riacceso l'entusiasmo.

Bloccare ora il cammino ricominciato farà cadere le braccia a tanti che stanno aspettando con una certa ansia la nascita di un nuovo soggetto della sinistra.

Fra l'altro, in mancanza di meglio, in questi giorni di "primarie" del PD molti stanno decidendo di andare a votare per contribuire alla elezione di un segretario di quel partito. Non sono sicuro che ritorneranno tutti a credere a SeL se non si vede mai una luce chiara ma sempre incerta e opaca.

Dunque acceleriamo i tempi della discussione che chiede giustamente Mele ma al tempo stesso diamo avvio al processo costituente con l'assemblea nazionale di dicembre preparata attraverso congressi regionali.

*Coordinatore Regionale SD - Sinistra e Liberta'

martedì 20 ottobre 2009

INTERVISTA DI NENCINI AL QUOTIDIANO TERRA

PARLIAMO SOLO DI POLITICA
SENZA TESSERE NE CONGRESSI


Il segretario dei socialisti sull'assise di dicembre: «Le regole sono importanti. Ma le idee lo sono di più. Noi dobbiamo far conoscere il nostro progetto per il Paese».

-Onorevole Nencini, alla fine dentro Sel è passata la linea congressuale.
Assolutamente no. Semplicemente ci atteniamo a quello che abbiamo deciso a Bagnoli. L'Assemblea di dicembre deve mettere in campo un progetto politico, deve dire alle italiane e agli italiani quale idea ha Sel per il Paese.

-Ma se è fatto da delegati eletti dagli iscritti, se elegge organismi di governo e portavoce, di fatto, è un congresso.
Ma al comitato non si è mai parlato né di portavoce né di organismi da eleggere. Queste sono davvero delle sciocche forzature.


-Veramente Robotti oggi propone addirittura un tesoriere.
Mi giunge nuova. Le parole sono molto importanti. Intanto è ancora da decidere come si eleggeranno questi delegati. Chi li elegge? Quanti saranno? Saranno scelti a livello regionale, provinciale, indicati dalle forze fondatrici? E poi delegati di chi, se non ci sono iscritti? Il tesseramento non l'abbiamo mica aperto.

-Ma, scusi, le adesioni non sono iscrizioni?
Ma no. Nel comitato ci sono amici che vengono dalla tradizione comunista, una tradizione che non conosce ambiguità su termini come congresso, tesseramento. C'era chi voleva il congresso, ma il documento finale dice altro. Il resto se lo porta via il vento. Lo stesso si dica del tesseramento. E poi, davvero, penso ci siano questioni più importanti della burocrazia organizzativa. Lunedì, dopo le primarie, sapremo il progetto del Pd. Conosciamo quello dell'Idv, quello di Rifondazione e Diliberto. Sappiamo anche la prospettiva dell'Udc di Casini. Quello che gli italiani non conoscono è il nostro progetto per il Paese. L'assemblea del 18 dicembre deve servire a questo.

-Quindi non nasce un nuovo partito?
No. E poi la formazione di un soggetto politico non può eludere certi temi. Come quello della collocazione internazionale che, dopo l'uscita dei Verdi, si pone. Ovviamente per noi la famiglia di riferimento è quella del Partito socialista europeo. Fava si è detto d'accordo. Vendola, invece, non si è espresso. Se si trattasse di un nuovo soggetto noi socialisti dovremmo affrontare il tema del nostro scioglimento. E a oggi nessuno ce l'ha chiesto.

-Si porrà comunque a giugno.
Dopo le elezioni faremo un congresso e decideremo. Poi si aprirà il congresso di Sel.

-Ma insomma come andrà Sel alle elezioni?
ovremo sederci e ragionare per ogni regione, darci dei criteri. Per esempio: Sel sostiene le primarie di coalizione? Parteciperà ovunque con i propri candidati?

-E in Toscana?
C'è in campo una proposta riformista, spero che Sel vi aderi- sca. D'altronde Sel non un è simbolo antagonista e anticapitalista. Se così fosse non l'avremmo costruita. Perché, sia chiaro, Sinistra e libertà è figlia nostra. L'idea della libertà, delle riforme è nel dna di Sel grazie ai socialisti.

I SOCIALISTI PER UNA SINISTRA NUOVA,
DEMOCRATICA E RIFORMISTA

di Roberto Biscardini

19/10/2009 - Tutti coloro che del 1994 ad oggi hanno creduto giusto e coerente dare continuità al Partito Socialista e ad un’organizzazione autonoma dei socialisti italiani, nonostante le mille difficoltà incontrate a livello nazionale e locale, non rinunceranno a continuare su questa strada proprio oggi, in un momento in cui le condizioni peggiori potrebbero essere alle nostre spalle. Anche per queste ragioni, il PSI non ha al suo orizzonte né la prospettiva di scioglimento, né men che meno quella di una confluenza in altre formazioni politiche.

A livello nazionale la prospettiva politica per i socialisti non è esaurita, cosi come è viva a livello europeo e internazionale. L’obiettivo che i socialisti si sono sempre assegnati di costruire in Italia una sinistra nuova, democratica e riformista, era giusta quando la sinistra era a maggioranza comunista, lo è ora di fronte ad una sinistra debole, non socialista, poco riformista e sostanzialmente giustizialista. Ma uno spazio si sta aprendo. Siamo probabilmente alla fine di un ciclo politico, il ciclo della seconda Repubblica. I segnali sono molti, e in primo luogo è evidente la crisi del quadro politico-costituzionale di riferimento. Siamo di fatto entrati in una nuova fase costituente. In un recente seminario di Mondoperaio, la rivista del Partito, è emersa una valutazione politica che abbiamo fatta nostra. Il referendum del 21 giugno ha segnato anche simbolicamente la fine della seconda Repubblica, chiudendo un ciclo cominciato con un altro referendum, quello del 1991. Le promesse del movimento referendario sono state in gran parte disattese. Non è diventato più diretto il rapporto fra eletti ed elettori. Non si è realizzato un autentico bipolarismo. La governabilità non è migliorata nonostante i premi di maggioranza e gli altri accorgimenti di ingegneria elettorale. Il sistema dei partiti si è semplificato male e non sempre in forme convincenti. Non si è realizzato un equilibrio più stabile fra i poteri dello Stato. Ed il ceto politico viene ormai identificato soltanto come una casta costosa e adesso persino impresentabile. Siamo entrati in una nuova fase anti partitocratrica. E i partiti che dovevano sostituire quelli vecchi, per ragioni diverse, hanno fallito. La cosiddetta democrazia dell’alternanza non è sostanzialmente esistita: in questi ultimi quindici anni ha di fatto governato sempre e solo Berlusconi. La vittoria del centrosinistra nel 1996 fu dovuta alla mancata alleanza della Lega col centrodestra, e la risicata vittoria dello stesso schieramento nel 2006 ha dimostrato immediatamente la sua debolezza numerica e politica. Con la fine del ciclo della seconda Repubblica si va esaurendo così non solo il ciclo della destra, ma anche il ciclo della sinistra. Siamo tutti pressoché uguali ai nastri di partenza e il processo di fondazione di una forza di sinistra democratica si ripropone in modo del tutto nuovo e si intreccia con la necessità di dare vita ad un nuovo sistema politico. La prospettiva politica per i socialisti non si è esaurita neppure a livello locale. Se la carenza di una politica riformista e socialista è evidente nelle politiche nazionali, ancora più evidente lo è a livello locale, dove l’esigenza di governare con competenza, con senso di responsabilità, senza arroganza e logiche di potere chiuse e persino padronali (esaltata dalla elezione diretta di sindaci e presidenti di provincia e di regione) è sotto gli occhi di tutti nelle grandi come nelle piccole città. Certo il partito socialista si è indebolito per il profondo cambiamento del quadro politico nazionale, ma anche quando ha smesso di essere fortemente rappresentato sul territorio. Quando si sono pian piano chiuse molte delle sue sezioni e soprattutto non si è più stati in grado di eleggere rappresentanti nelle istituzioni locali: in molte regioni, in molte province, nei comuni grandi e piccoli e nelle circoscrizioni di quartiere.
Nel passato il socialismo si è espresso nel modo migliore attraverso l’azione di moltissimi bravi amministratori, che hanno costruito le metropolitane, i centri per anziani, gli asili e le case popolari che tuttora permettono a molte persone con redditi bassi di condurre una vita dignitosa. Oggi, una forza che si dice socialista non può prescindere dall’obiettivo di avere nelle istituzioni bravi amministratori riformisti e militanti sul territorio. Puntare ad aumentare la nostra presenza nelle istituzioni locali non è utile per chissà quali ragioni di potere, ma è invece assolutamente necessario per consentire al partito di tenere vivo sul territorio il legame con i cittadini. Se questa è l’analisi e questa è la realtà. Occorre riprendere una forte e incisiva politica nazionale partendo la questo dato: la crisi socialista è interna alla crisi della sinistra; la crisi della sinistra è interna alla crisi del sistema politico- repubblicano; la crisi del sistema politico-repubblicano è interna alla crisi ideologica della Carta Costituzionale. Occorre riprendere una forte iniziativa a livello locale. Dobbiamo lavorare con intelligenza perché aumentino il numero degli iscritti, perché il partito possa rafforzarsi nei territori, per intercettare quella grande area di bisogno sociale che dobbiamo ritornare a rappresentare anche nelle istituzioni. Riscoprire dal basso l’Italia dei ceti produttivi sempre più in difficoltà. Riscoprire l’Italia del lavoro sempre meno garantito. Dei meriti e delle povertà, delle sofferenze e delle solitudini. Riscoprire l’Italia multietnica come nuova realtà da governare. Battersi per garantire diritti di libertà negati. Attraverso un rinnovato impegno politico per riprendere un contatto proficuo e diffuso con il mondo delle associazioni, del volontariato, della cooperazione rientrando in contatto con i cittadini ovunque sia possibile e con i problemi articolati e differenziati degli individui. Un nuovo lavoro nel sociale, quelli che siamo, quanti siamo. L’obiettivo è il nostro rilancio, il nostro risveglio, la nostra autorevole ripresa di spazio politico, al di là delle alleanze e delle intese che a livello locale si potranno o si dovranno fare, per potere ritornare ad essere interlocutori della politica, per contribuire di nuovo a rinnovare il paese.

sabato 17 ottobre 2009

SeL: IL COORDINAMENTO NAZIONALE CONFERMA GLI INDIRIZZI DI BAGNOLI

Sinistra e Liberta' : IL COORDINAMENTO NAZIONALE
CONFERMA GLI INDIRIZZI DI BAGNOLI

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17/10/2009 - Tramonta l'ipotesi di un Congresso anticipato di SeL. Infatti Il Coordinamento nazionale, riunitosi questa mattina, ha unanimemente confermato il dispositivo votato dall'Assemblea di Bagnoli, approvando il documento unitario che fissa la road map per il prossimo appuntamento del 18 dicembre, che di seguito pubblichiamo.

1)
E' convocata l'Assemblea per la costituzione di "Sinistra Ecologia e Libertà" per il prossimo 18 dicembre 2009
L'Assemblea procederà a cedere la titolarietà del simbolo alla piena sovranità degli aderenti a Sinistra e Libertà.

2)
Gli aderenti a Sinistra e Libertà eleggeranno i propri delegati con le modalità che verranno rese note nei prossimi giorni dal Coordinamento nazionale.

3) Entro il 25 ottobre si insedieranno, secondo i deliberati dell'Assemblea di Bagnoli, la Commissione per le regole e la Commissione per il progetto.

giovedì 15 ottobre 2009

LA SEGRETERIA NAZIONALE DEL PSI NEL SEGNO DELLA PERFETTA UNITA'

15 ottobre 2009

LA SEGRETERIA NAZIONALE DEL PSI NEL SEGNO DELLA PERFETTA UNITA'

"Sinistra e Libertà si attenga al dispositivo approvato dall' Assemblea nazionale di Bagnoli e torni rapidamente ad occuparsi dei temi legati alla politica - così Riccardo Nencini ha riassunto l'esito dei lavori della Segreteria nazionale del PSI svoltasi oggi - "E' indispensabile che SeL dispieghi rapidamente la propria iniziativa a partire dal rilancio dei temi che le sono propri. - ha proseguito Nencini - Anzitutto la questione di stretta attualità relativa al rispetto della Carta Costituzionale, la difesa delle Istituzioni repubblicane e la riaffermazione della centralità del Parlamento, fortemente lesionati dai frequenti attacchi delle ultime settimane. A questi temi - ha osservato il segretario del PSI - si collega naturalmente la questione dei diritti di terza generazione. Il prossimo 10 dicembre, sotto l'egida delle Nazioni Unite, in tutto il mondo sarà celebrata la giornata internazionale dei diritti dell'uomo. Quanto accaduto ieri alla camera dei deputati sulla questione della lotta all'omofobìa denuncia il grave ritardo del nostro Paese nell'affermazione dei più elementari diritti di uguaglianza e di cittadinanza. Credo inoltre - ha proseguito Nencini - che SeL possa fare propri e impegnarsi a diffondere nei territori i 10 punti, a suo tempo indicati dal PSI, a sostegno delle famiglie in difficoltà a causa del permanere della grave crisi economica, attraverso apposite iniziative in regioni, province e comuni." Infine, a pochi giorni dalla scomprasa di Gino Giugni, padre dello statuto dei lavoratori, il leader Socialista ha indicato come prioritaria per Sinistra e Libertà l'urgenza di iniziare una discussione volta a definire una proposta innovativa che si misuri con le mutate condizioni del mondo del lavoro, proponendo un' ipotesi normativa a tutela dei non garantiti, il cosiddetto terzo popolo, che si configuri come un nuovo "Statuto dei lavori".


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