Quella vissuta ieri pomeriggio a Padova ha tutti i contorni di una storia nuova. Lo è sicuramente nei modi, alcuni compagni hanno deciso di mettere in atto un'idea ri-occuapndo uno spazio pubblico riempito di buona Politica senza frasi urlate o slogan. Una Politica che parla di prospettiva in cui si è cercato di fare proprie le istanze venute dalla Primavera Socialista Europea, che però appare ancora troppo lontana. Si è scelto di usare il cerchio (senza girotondare) quale forma per attuare la massima democrazia dove il semplice militante o cittadino si sono ritrovatia l'un l'altro a fianco sconfiggendo per un attimo lo schema obsoleto della divisione tra palco-platea. Si è parlato della Grande Crisi, una parola rievocata come un spettro in tutti gli interventi e alla quale nessuno, dal Governo ai partiti che lo sostengono, sa dare risposta. Un Governo non certo Socialista che segue pedissequamente la "visione neoliberista" in cui per salvare le banche si sta decidendo di uccidere il cittadino, sovracaricandolo di tasse e di colpe da lui mai commesse (Alessandro Zan). Si è parlato di temi europei da lanciare (un Nuovo Statuto dei Lavoratori Europeo - Anna Falcone) ed altri da importare (la crescita di Hollande). Si è parlato di possibili alleanze per il 2013 ma con la convinzione che il tempo residuo sia troppo limitato per costruire una nuova formazione politica, con un Pd tutto chiuso su se stesso ed incapace di instaurare nuovi dibattiti e una SeL in trambusto sulla decisone del suo Generale Vendola che rischia di trovarsi un esercito che di colpo potrebbe lasciarso solo nell'avventura primarie. E si è parlato di un PSI che sebbene marchiato Made in Europe (PSE), sta attuando una politica rinunciataria e di subalternità nei confronti del Partito Democratico. Si è parlato pure della Fed della Sinistra "attraente compagna" di un possibile percorso ma troppo vincolata al momento a processi interni di divisione in guelfi (pdci) e ghibellini (rifondazione) (Franco Bartolomei). Padova è stata però anche la storia delle "nuove generazioni", quelle che pur non avendo vissuto le ideologie ne sentono la mancanza come se queste rappresentassero per loro la guida valoriale di un padre o di una madre (Silvia Romanò). E' stato ancora il momento del pragmatismo vissuto con gli occhi del grillismo, alle teorizzazioni, alle discussioni di scala nazionale si deve scendere fino a toccare il cittadino nel suo interesse ed è il territorio, il comune, la municipalità e soprattutto il Partito nella sua forma più originale e vergine che devono dare queste risposte (la Politica del Fare - Maurizio Ebano). La partecipazione non si ferma solo al grande movimento di opinione, ma la partecipazione oggi significa dare a tutti gli stessi strumenti democratici per contare davvero e bloccare o promuovere la buona Politica nella propria città. L'esempio di Padova speriamo diventi quindi un primo segnale di ritorno nelle piazze, nelle strade e nei campi per tornare con la gente, vicino la gente e con la gente. Per far questo però serve implementare il network Socialista.
sabato 16 giugno 2012
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