mercoledì 8 febbraio 2012

EMERGENZA NEVE. PIERONI: CALPESTATO IL RUOLO DELLE MUNICIPALITA'

Mercoledì 8 febbraio 2012 - "Trovo scandaloso che in situazioni di emergenza come quella che sta interessando la Regione Marche, con precipitazioni nevose eccezionali, e con Comuni che non riescono a sopperire con i loro pochi mezzi a far fronte alle enormi problematic...he legate alla viabilità, e per questo costretti a far ricorso all’Esercito, debbano poi essere pagati uomini e mezzi che sono comunque in servizio". E' quanto afferma Moreno Pieroni, consigliere regionale del Psi e componente della direzione nazionale del partito. "Se questa è la collaborazione tra Istituzioni - prosegue Pieroni - allora siamo proprio alla frutta. Vorrei ricordare che l’Italia è stata fondata e costruita sui Comuni e poi è nato lo Stato. Ora mi sembra che quest’ultimo stia calpestando la dignità e il ruolo delle Municipalità. Come è possibile chiedere ai Sindaci di sborsare migliaia di euro - si domanda l'esponente socialista - quando già si trovano in difficoltà per i tagli operati a livello centrale, per pagare militari che sono già a busta paga del Ministero e per l’utilizzo di mezzi che sono di proprietà pubblica - statale, magari fermi da anni nei magazzini, e per questo neanche sempre funzionanti o addirittura sprovvisti di catene?
Se queste sono le premesse - conclude Pieroni - credo che abbiano fatto bene quei Sindaci che invece si sono rivolti ad aziende private: almeno avranno aiutato la nostra economia in un periodo così difficile".

martedì 7 febbraio 2012

GOVERNO. SOLLAZZO: CHE COSA HA A CHE FARE LA SINISTRA CON MONTI ?

di Angelo Sollazzo (PSI)

Dopo che la scorsa settimana ci sono giunte notizie allarmanti - dichiara Angelo Sollazzo della Segreteria Nazionale del Psi - circa la crescita della disoccupazione giunta a livelli di otto anni fa e di quella giovanile che ha superato il 30% nonchè il potere d'acquisto dei salari che scende a livello di 12 anni fa con pesanti diminuzioni dei consumi e con le famiglie sempre più impoverite, da parte del Prof. Monti arrivano dichiarazioni imbarazzanti ovvero disarmanti per il popolo di sinistra.

Monti - osserva Sollazzo - dice che i giovani devono cercare il lavoro all'estero, e cioè emigrare, che il posto fisso, base elementare per formarsi una famiglia, è una "monotonia" da superare,che l'art. 18 va modificato e quindi vanno riviste le conquiste di anni di lotte dei lavoratori e che il welfare come stato sociale ha prodotto disastri. Che cosa ha a che fare la sinistra con questi personaggi?" Si domanda l'esponente socialista. "Una politica di destra realizzata da uomini della finanza e della conservazione non può avere il consenso delle forze politiche progressiste. Il PD che fa? Tace e acconsente. Non bastano pochi mugugni - puntualizza Sollazzo - bisogna reagire in ogni forma possibile. Perchè nessuno ricorda che Monti è componente di lobby finanziarie conservatrici come la Trilateral ed il Gruppo Bilderberg ?
Con questi signori dell'economia conservatrice - conclude Sollazzo - i lavoratori hanno poco a che vedere.

domenica 5 febbraio 2012

*Avanti! - 6.000 copie in un giorno*


*Avanti! - 6.000 copie in un giorno* Un successo di vendite per il primo numero in edicola NON UN ORGANO DI PARTITO MA GIORNALE DI AREA POLITICA (leggi la versione online delle 24 pagine)

Cari Compagni,
abbiamo portato l'Avanti! in edicola dopo averlo sottratto al degrado in cui era caduto non solo per responsabilità di Lavitola, ma anche per colpevole e prolungata inerzia di socialisti che, dopo aver sciolto il Psi, oggi hanno ripreso a rivendicare origine ed identità. Il successo dell'Avanti! è stato sia nelle vendite e sia nelle aspettative che ha suscitato.

Oggi diffondiamo in copia digitale il quarto numero Zero della Nuova Serie che ha venduto oltre sei mila copie in un solo giorno. Quando il quotidiano chiuse nel 1993 le vendite erano otto mila copie. Il potenziale è dunque altissimo. Altre richieste ci giungono da dove non è stato possibile trovare l'Avanti! e per venire incontro ad esse abbiamo inserito un reprint di questo numero, già storico, nel primo fascicolo di Critica Sociale di quest'anno che gli abbonati riceveranno a giorni.


Stiamo preparando la nuova fase di sviluppo della rinascita e nelle prossime settimane chiameremo a convegno i tanti che hanno mostrato interesse e volontà di esserci. Vogliamo mantenere fede al primo annuncio che formulammo senza successo. La scortesia di chi non ha nemmeno risposto alla nostra richiesta di farsi promotore di una Conferenza nazionale aperta a tutti i socialisti avrebbe meritato altrettanta rusticitá ma a noi preme la politica. Noi siamo pronti ad una discussione se vi è una effettiva volontà di far rinascere l'Avanti!
A questo impegno noi non poniamo alcuna condizione personale di concreto interesse o di astratto principio. Due invece sono le condizioni irrinunciabili per avviare qualsiasi confronto:

1. L'Avanti! deve essere organo di area e non di partito, perchè il socialismo largo supera il confine dell'1%;

2. I confini dell'area politica, ideale e reale alla quale si deve rivolgere l'Avanti! deve avere un perimetro vasto ma definito. I lati del campo a nostro giudizio sono questi:

a) L'antica tradizione socialista, dalle origini sino al contrastato autonomismo, funzionale all'unità (unità della sinistra, unità antifascista, unita dell'arco costituzionale). E' il periodo di Nenni, De Martino, Lombardi.

b) Il periodo dell'autonomismo creativo che spezza il vincolo della triplice unità costrittiva ed obbligatoria, ed apre la strada al revisionismo teorico e al rinnovamento dello Stato. E' il periodo del Midas, del Congresso di Torino e di Palermo, della Presidenza Craxi, del Governo e della Grande Riforma.

c) Il periodo dell'eclissi socialista va visto nel duplice aspetto: l'offensiva dell'antisocialismo, diffuso a torto nella sinistra e a ragione nella destra; la mancata resistenza dei socialisti, lacerati, divisi e disorientati. E' il periodo delle violente sofferenze 1992/2011.

d) La ideale visione di un "socialismo largo" che rifiuti in modo definitivo ogni modello di socialismo reale e che sappia lottare contro il fascismo bianco del capitalismo finanziario. Non c'è bisogno di prefigurare un modello astratto di ingegneria sociale ma occorre una nave che regga ai venti ed una bussola di navigazione certa.

Cari compagni,
come vedete poniamo questioni sensibili per un universo di nuove generazioni. L'Avanti! può essere il giornale nuovo del partito nuovo.

Fraterni saluti.
Critica Sociale


PS. La cosa non ci riguarda direttamente, ma ci sentiamo in dovere di segnalarla egualmente a chi ne compete per una verifica ed una valutazione . Corre voce che il segretario del Partito socialista, Nencini, abbia chiesto a Larizza di far comprare un blocco di tessere dalla Uil-Poste per assicurarsi la maggioranza interna. In cambio offrirebbe - sempre per quanto si dice - la presidenza del Partito ed una candidatura in Calabria. *Socialismo postino*. Chi recapiterà lo sfratto a chi ha.... "tenuto la fiammella"?

www.criticasociale.net


sabato 4 febbraio 2012

VIOLENZE SESSUALI. MORICONI: LA SENTENZA DELLA CASSAZIONE OFFENDE TUTTE LE DONNE


Sabato 4 febbraio 2012 - La terza sezione penale della Corte di Cassazione, ha stabilito che i principi interpretativi che la Corte Costituzionale ha fissato per i reati di violenza sessuale e atti sessuali su minorenni sono applicabili anche alla violenza sessuale di gruppo. Questo significa che il giudice non è più obbligato a disporre od a mantenere la custodia in carcere per coloro che sono indagati per il reato di violenza di gruppo, ma può applicare anche misure cautelari alternative.
La Cassazione ha annullato un'ordinanza del Tribunale del riesame di Roma che aveva confermato il carcere - ritenendo che fosse l’unica misura cautelare applicabile - per due giovani accusati di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una ragazza del Frusinate.
“Siamo di fronte ad una sentenza che definire aberrante è poco” afferma Rita Moriconi, Consigliere Regionale socialista dell'Emilia Romagna e componente della Direzione nazionale del Psi. “E’ davvero paradossale constatare che, dopo che il parlamento, nel 2009, ha approvato una legge che giustamente ha inasprito le pene ed ha impedito al giudice di applicare, per quanto riguarda le violenze sui minorenni, misure cautelari diverse dalla custodia in carcere proprio in seguito all’'impressionante aumento delle violenze nei confronti delle donne, ora la Corte di Cassazione ha cancellato questa norma e, per uno stupro di gruppo, si arriva addirittura a rischiare di meno”.
“Lo stupro, in tutte le sue forme, è certamente uno dei crimini più odiosi” - continua Rita Moriconi – “ ed è ancora più odioso quando si tratta di minorenni e questa sentenza diminuisce sensibilmente il senso di tutela che, lo Stato deve garantire a chi ha subito questa terribile forma di violenza. Mi unisco fin da ora a tutti coloro che faranno sentire forte la loro voce contro una sentenza che ci offende come donne, come madri e come cittadine”.
Rita Moriconi invita quindi tutte le donne a far sentire la propria voce su questo tema, inviando il seguente messaggio alla Corte di Cassazione all’indirizzo www.cortedicassazione.it
“Alla terza sezione della Corte di Cassazione.
La sentenza n. 4377/12 che prevede misure cautelari alternative per gli autori di stupri di gruppo ci indigna, ci offende e ci preoccupa per le conseguenze che può avere. Vi invitiamo a fare chiarezza affinché lo stupro di gruppo e la violenza sulle donne, soprattutto minorenni, continuino a essere considerati e giudicati come reati terribili e disumani quali sono.”
Interviene anche l’assessore socialista alle Pari opportunità del Comune di Modena Marcella Nordi: “E’ inammissibile che le donne vittime di violenza sessuale non vengano sufficientemente tutelate dal sistema giudiziario ed è ancora più grave se a essere colpite sono minorenni”.
Nordi condivide la posizione di quante si sono dichiarate fortemente contrarie alla decisione della Cassazione, ritenendo che, “se da un lato è comprensibile la salvaguardia della Costituzione, dall'altro è inammissibile che la parte debole, le donne stuprate, non vengano tutelate dal sistema giudiziario, e anzi vengano in un certo senso colpite due volte. Ancora più grave è il fatto che la sentenza si riferisca al caso di una minorenne”

venerdì 3 febbraio 2012

CRITICARE MONTI, SUPERARE MONTI, ANDARE A SINISTRA.


di Franco Bartolomei (PSI)

Parlare male di Mario Monti per poi spacciarlo come una necessità, una specie di febbre che se non ci uccide ci fortifica, è il leitmotiv della sinistra. Andare oltre Mario Monti, analizzare le cause del governo tecnico e tentarne un superamento è ben altra cosa. Ci prova e ci riesce Franco Bartolomei, della segreteria nazionale del PSI, che ha dichiarato:“Questo parlamento e’ il frutto di liste bloccate decise dalle segreterie politiche dei partiti senza alcuna possibilita’ di scelta da parte dei cittadini. L’unica possibilita’ di fare una nuova legge elettorale, capace di ridare dignità alla rappresentanza, superando veti contrapposti e convergenze sotterranee, era un referendum benfatto”. Come ben sappiamo l’azione referendaria è stata vanificata da una proposta truffa, inammissibile in partenza e visibilmente in malafede “organizzato da Veltroni, De Benedetti, Parisi, Vendola e Di Pietro.”

Lo stesso Mario Monti, anche se presentato come una novità, è frutto di un’azione politica e lobbistica, di una convergenza che viene da lontano e che si giustifica con la sola sopravvivenza degli apparati di partito e delle lobby, oggi più che mai libere di aggiustare le liste elettorali a loro piacimento.

“La linea di subalternita’ alle scelte della BCE è una tendenza che non ha introdotto Monti nel nostro sistema, ma e’ una costante di tutta la seconda repubblica, rispetto a cui il centro-sinistra non ha mai manifestato alcun serio ripensamento, con la sola significativa eccezione della crisi di governo del ‘98 aperta da Bertinotti”. Ciò non giustifica Mario Monti, il suo parlare ed il suo operato, ma pone un serio problema di “cattiva coscienza” all’interno della sinistra italiana.
Monti è, per Bartolomei, alla luce del sole, in maniera gelida e razionale priva del turbamento della ricerca del consenso elettorale, un continuatore di una linea supina alla BCE ben presente nelle strategie di governo del centrosinistra.

Monti ed i partiti che lo sostengono raschiano il fondo del barile, con le riforme del governo tecnico, che altro non sono che immense montagne che partoriscono topolini piccoli piccoli.
Non saranno un pugno di notai in più, qualche nuova licenza per tassisti, a risolvere i problemi del sistema Italia, sia da un punto di vista economico che di crisi della politica. Occorre un orizzonte nuovo, una nuova visione del mondo.

Bartolomei, infatti, sostiene che la priorità è “definire un progetto di nuovo modello di sviluppo su cui costruire un programma comune della sinistra italiana, attraverso il quale uscire dallo stallo in cui ci siamo posti”. Progetto questo che passa per la difesa dell’art.18, per i sostegno ai movimenti, dando impulso alle buone pratiche dei sindacati in difesa dei diritti dei lavoratori.


mercoledì 1 febbraio 2012

Prof. Monti lasci stare il Compagno Riccardo Lombardi !


Da quattro anni, il prof. Mario Monti, che fa parte con Mario Draghi e Lucas Papademos del 'Gouvernement Sachs', come ha scritto Marc Roche su 'Le Monde' il 12 novembre scorso, rilascia dichiarazioni entusiaste sulla necessità di riprendere 'le riforme di struttura' ideate negli anni Sessanta da Riccardo Lombardi. E domenica 'Il Riformista' ha riportato su un'intera pagina l'intervento del prof. Mario Monti ad un convegno su Lombardi, organizzato nel 2007 da Claudio Signorile, uno dei tanti magnifici discepoli, come Fabrizio Cicchitto e Gianni De Michelis, che non esitarono per un pugno di dollari a pugnalare alle spalle l'Ingegnere socialista che mai una volta ebbe a che fare con la giustizia, se non nel 1953 ma per aver preso le difese di un lavoratore picchiato dalla celere! Basta scorrere brevemente i percorsi di vita di Lombardi e del prof. Monti per rendersi conto che si tratta di due personalità tra loro "inconciliabili ed opposte".

Come "inconciliabili ed opposti" sono stati il capitalismo e il neoliberismo con il 'socialismo rivoluzionario' di Lombardi che si inventò 'le riforme di struttura' per distinguersi nettamente dai riformismi di maniera in voga ai suoi tempi che non contestavano il capitalismo dall'interno per riformarlo e rovesciarlo.

Da qualche tempo il prof. Monti non perde occasione per rilasciare dichiarazioni sulla necessità di avviare nel Paese 'le riforme di struttura' o 'riforme strutturali', come preferisce chiamarle per legittimare la sua azione neoliberista a suon di liberalizzazioni e privatizzazioni.

Iniziò con un articolo sul 'Corriere della Sera' nel 2007 all'epoca delle liberalizzazioni e delle privatizzazioni del Governo di Romano Prodi, a prodursi in un contorto, arzigogolato, pressocché impossibile esercizio di legittimare 'da sinistra', con la riscoperta delle 'riforme strutturali', un processo di chiaro stampo neoliberista, totalmente estraneo alla impostazione teorica e alla prassi politica di Lombardi.

Come dire, secondo il prof. Monti, se Lombardi fosse oggi vivo approverebbe le liberalizzazioni e le privatizzazioni, a cominciare dai 'beni comuni' come l'acqua e anche casomai il salvataggio delle banche, l'abrogazione dell'art.18 dello Statuto dei Diritti dei Lavoratori, la deregulation del mercato del lavoro, in una parola le 'idee fallite', come le ha definite Paul Krugman, del 'laissez faire' il mercato!

Certamente su questa sciagurata linea neoliberista, che ha causato l'attuale grave devastante e drammatica crisi economica e sociale, la peggiore dalla Grande Depressione del 1929, il prof. Monti si ritrova come alleati e 'compagni di merenda' personaggi squallidi come Signorile, Cicchitto, De Michelis, Sacconi e Brunetta, e come tanti ex-Pci e ex-Psi, affascinati dai vari Giavazzi e Alesina.

Se così fosse, se così è, non importa più di tanto: il prof. Monti trovi dove vuole i suoi alleati, i suoi 'compagni di merenda', ma, per favore, lasci stare Riccardo Lombardi, il suo pensiero e la sua prassi politica! Per un fatto elementare di onestà intellettuale e di verità storica! Da Rettore della Bicocca, da economista di grido, il prof. Monti dovrebbe sapere quanto le sue idee, e l'ideologia che le sostiene, siano stridenti, incompatibili, all'opposto delle idee e dell'impostazione teorica da cui derivano, di Lombardi: non si presti, prof. Monti, ad operazioni intellettuali così basse da non rispecchiare la sua fama di grande economista ampiamente riconosciuta in Italia e in Europa! E soprattutto non infanghi anche Lei, l'immagine di onestà, pulizia, rigore intellettuale, di intelligenza e capacità di analisi, di Lombardi, come hanno fatto i tanti miseri discepoli.

Oggi, sia sereno prof. Monti, Riccardo Lombardi non condividerebbe nulla di quel che Lei sta facendo e non approverebbe neanche il comportamento del Presidente della Repubblica che a maggio scorso ricordando un altro grande protagonista della sinistra italiana, Antonio Giolitti, citò da 'Lettere a Marta', un passo in cui Giolitti proponeva alla sinistra "un'alternativa credibile, affidabile, praticabile". E Napolitano aggiunse: "o la sinistra immagina così l'alternativa oppure resterà all'opposizione". Non era certamente Lei, prof. Monti, e il suo governo tecnico, con qualche banchiere, l'alternativa credibile affidabile praticabile!

Ecco tra Lombardi e Giolitti ci fu quell'assonanza di idee e progetti, le riforme di struttura ed il programma economico, che, purtroppo, prof. Monti, non c'è e non può esserci con Lei.


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