mercoledì 1 febbraio 2012

Prof. Monti lasci stare il Compagno Riccardo Lombardi !


Da quattro anni, il prof. Mario Monti, che fa parte con Mario Draghi e Lucas Papademos del 'Gouvernement Sachs', come ha scritto Marc Roche su 'Le Monde' il 12 novembre scorso, rilascia dichiarazioni entusiaste sulla necessità di riprendere 'le riforme di struttura' ideate negli anni Sessanta da Riccardo Lombardi. E domenica 'Il Riformista' ha riportato su un'intera pagina l'intervento del prof. Mario Monti ad un convegno su Lombardi, organizzato nel 2007 da Claudio Signorile, uno dei tanti magnifici discepoli, come Fabrizio Cicchitto e Gianni De Michelis, che non esitarono per un pugno di dollari a pugnalare alle spalle l'Ingegnere socialista che mai una volta ebbe a che fare con la giustizia, se non nel 1953 ma per aver preso le difese di un lavoratore picchiato dalla celere! Basta scorrere brevemente i percorsi di vita di Lombardi e del prof. Monti per rendersi conto che si tratta di due personalità tra loro "inconciliabili ed opposte".

Come "inconciliabili ed opposti" sono stati il capitalismo e il neoliberismo con il 'socialismo rivoluzionario' di Lombardi che si inventò 'le riforme di struttura' per distinguersi nettamente dai riformismi di maniera in voga ai suoi tempi che non contestavano il capitalismo dall'interno per riformarlo e rovesciarlo.

Da qualche tempo il prof. Monti non perde occasione per rilasciare dichiarazioni sulla necessità di avviare nel Paese 'le riforme di struttura' o 'riforme strutturali', come preferisce chiamarle per legittimare la sua azione neoliberista a suon di liberalizzazioni e privatizzazioni.

Iniziò con un articolo sul 'Corriere della Sera' nel 2007 all'epoca delle liberalizzazioni e delle privatizzazioni del Governo di Romano Prodi, a prodursi in un contorto, arzigogolato, pressocché impossibile esercizio di legittimare 'da sinistra', con la riscoperta delle 'riforme strutturali', un processo di chiaro stampo neoliberista, totalmente estraneo alla impostazione teorica e alla prassi politica di Lombardi.

Come dire, secondo il prof. Monti, se Lombardi fosse oggi vivo approverebbe le liberalizzazioni e le privatizzazioni, a cominciare dai 'beni comuni' come l'acqua e anche casomai il salvataggio delle banche, l'abrogazione dell'art.18 dello Statuto dei Diritti dei Lavoratori, la deregulation del mercato del lavoro, in una parola le 'idee fallite', come le ha definite Paul Krugman, del 'laissez faire' il mercato!

Certamente su questa sciagurata linea neoliberista, che ha causato l'attuale grave devastante e drammatica crisi economica e sociale, la peggiore dalla Grande Depressione del 1929, il prof. Monti si ritrova come alleati e 'compagni di merenda' personaggi squallidi come Signorile, Cicchitto, De Michelis, Sacconi e Brunetta, e come tanti ex-Pci e ex-Psi, affascinati dai vari Giavazzi e Alesina.

Se così fosse, se così è, non importa più di tanto: il prof. Monti trovi dove vuole i suoi alleati, i suoi 'compagni di merenda', ma, per favore, lasci stare Riccardo Lombardi, il suo pensiero e la sua prassi politica! Per un fatto elementare di onestà intellettuale e di verità storica! Da Rettore della Bicocca, da economista di grido, il prof. Monti dovrebbe sapere quanto le sue idee, e l'ideologia che le sostiene, siano stridenti, incompatibili, all'opposto delle idee e dell'impostazione teorica da cui derivano, di Lombardi: non si presti, prof. Monti, ad operazioni intellettuali così basse da non rispecchiare la sua fama di grande economista ampiamente riconosciuta in Italia e in Europa! E soprattutto non infanghi anche Lei, l'immagine di onestà, pulizia, rigore intellettuale, di intelligenza e capacità di analisi, di Lombardi, come hanno fatto i tanti miseri discepoli.

Oggi, sia sereno prof. Monti, Riccardo Lombardi non condividerebbe nulla di quel che Lei sta facendo e non approverebbe neanche il comportamento del Presidente della Repubblica che a maggio scorso ricordando un altro grande protagonista della sinistra italiana, Antonio Giolitti, citò da 'Lettere a Marta', un passo in cui Giolitti proponeva alla sinistra "un'alternativa credibile, affidabile, praticabile". E Napolitano aggiunse: "o la sinistra immagina così l'alternativa oppure resterà all'opposizione". Non era certamente Lei, prof. Monti, e il suo governo tecnico, con qualche banchiere, l'alternativa credibile affidabile praticabile!

Ecco tra Lombardi e Giolitti ci fu quell'assonanza di idee e progetti, le riforme di struttura ed il programma economico, che, purtroppo, prof. Monti, non c'è e non può esserci con Lei.


2 commenti:

  1. mah! .Premesso che concordo pienamente nel giudizio sui vari Signorile ,De Michelis ,Cicchitto ,Brunetta ..ecc. ,che ritengo abbiano tracciato una delle paggiori pagine politiche di questo paese in una sorta di continuità tra il fu Craxi ed il mai compianto ex premier Berlusconi e ricordando anche che Signorile arrivò a teorizzare la legalizzazione della "mazzetta " politica sugli appalti ,bisogna tuttavia anche ricordare che fu proprio Riccardo Lombardi , con la sua corrente di Alternativa Socialista ,ad avvalersi di alcuni dei galantuomini prima citati e fu determinante nella elezione di Craxi del 1978 a segretario del partito .
    Poi però è vero che nel 1980 prese le distanze da Craxi e la sua cricca e si dimise , andando a dirigere l’Avanti .

    Però il giudizio su Monti non mi sembra appropriato. Le due storie sono diverse anche se l’origine democristiana è la stessa , ma sono due contesti politici totalmente diversi .
    Lombardi favori’ la posizione terzista di Craxi fino a quando scopri’ l’anomalia che aveva contribuito a creare ,come spinta alternativa al PCI , nella sinistra italiana . Monti è chiamato a risolvere gli enormi guasti prodotti dal liberismo selvaggio e senza regole di Berlusconi che ha a che fare con il liberismo come Gheddafi con la democrazia .

    Monti è un liberista fuor di ogni dubbio ma è anche un economista e non vedo in cosa infanghi la memoria di Riccardo Lombardi che , tanto di cappello alla persona e alla sua rettitudine , ha però commesso errori di valutazione politica (nell’appoggio a Craxi) che poi ci hanno portato in dote un certo Silvio Berlusconi .A meno di non pretendere da Monti una visione socialista in senso demagico della struttura sociale.
    Cosi’ è o almeno mi sembra.
    ciao

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  2. Mi dispiace Paolo contraddirti ma siccome ho conosciuto di persone Lombardi e la sua donna Ena Viatto posso assicurarti che erano di una profondissima laicità! Certo la famiglia di Riccardo era cattolica: e Lombardi giovanissimo militò per breve tempo nel vecchio Partito Popolare per poi andare in tutt’altre direzioni. Tanto che fu contro l’art.7 della Costituzione che recepì per volontà di De Gasperi e Togliatti i Patti Lateranensi!
    Quanto al rapporto con Craxi lo definì fuhrerprinzip nel 1983 e questa definizione dice tutto. Non favorì l’ascesa di Craxi, condivise il progetto dell’alternativa al Congresso di Torino nel 1978 e quando Craxi cambiò linea, lo disse apertamente. A giugno 1984 qualche mese prima di morire tuonò: Un Psi così non ha motivo di esistere! Non fu mai ’filo comunista’ alla Vecchietti o Valori, tanto per intendersi, ma nemmeno un anticomunista, alla Craxi appunto: la proposta di un’alternativa di sinistra è datata 1967 quando lanciò ’l’idea di una società più ricca perché diversamente ricca’..
    Mettere assieme Lombardi con Monti è un’operazione disonesta, sporca, e soprattutto insensata: Monti, gesuita, consulente di Goldman Sachs, membro del gruppo di Bilderberg, della Trilateral, liberista alla Reagan, non ha nulla a che vedere con un fior di partigiano, di riformatore, di socialista e uomo di sinistra, come Lombardi!

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