martedì 8 gennaio 2013

Documento approvato dal Direttivo Regionale del PSI delle Marche, riunitosi ad Ancona il 4 gennaio 2013.


Il Direttivo Regionale del PSI delle Marche, riunitosi ad Ancona il 4 gennaio 2013, considerato il documento deliberato il 12 dicembre 2012 dal Consiglio Nazionale del PSI

 
APPROVA

Il seguente documento politico:



1. La crisi del PDL, conclamata e paradossale nel suo ritorno al passato, e le scelte del suo leader rischiano di avere effetti drammatici per l’Italia, a cominciare dalla reazione dei mercati finanziari. L'accelerazione della crisi di governo produce incertezze e destabilizzazione sia per la mancata trasformazione in legge di significativi D.L. (tra questi, il decreto relativo ai costi della politica) che per il nostro ruolo all'interno dell'Unione Europea. L’Italia risolverà nelle urne le incognite nate dalla sfiducia di fatto al governo Monti da parte dello schieramento che fa capo a Berlusconi.



Assistiamo infatti al tentativo di riproporre schemi e slogan usurati, nella convinzione che gli italiani non ricordino e possano ancora essere convinti da un canovaccio populista. Per chi, come noi, ha sempre richiamato la necessità di avere partiti trasparenti e dotati di forte legittimazione per sostenere una democrazia libera e autorevole, questa è anche la riprova che per rafforzare la credibilità e l’efficacia delle istituzioni serve la buona politica. Le primarie di coalizione sono state un successo. La sinistra riformista ha potuto contare sull’energia gratuita di tanti militanti, su una organizzazione seria e disseminata sull'intero territorio nazionale e prima ancora su di una cultura ispirata ai valori della partecipazione e della libertà.


2. La Carta d'Intenti traccia la meta che un esecutivo riformista si propone di raggiungere: efficaci politiche per lo sviluppo, una più equa distribuzione della ricchezza, politiche del lavoro,soprattutto giovanili e femminili, un argine alla speculazione finanziaria, diritti e sussidiarietà, la promozione di una maggiore solidarietà europea in una Europa politicamente più unita. Pur riconoscendo i meriti del governo Monti nell’aver affrontato una delicata fase emergenziale, rimaniamo convinti che dalla crisi l'Italia potrà uscire solo con una salda maggioranza democratica e con un programma politico che sappia andare oltre la più rigorosa delle austerità. Una coalizione riformista guidata dal candidato vincitore delle primarie (Pierluigi Bersani), che sappia dialogare, senza esserne prigioniera, con le culture moderate e cattolico-democratiche e che non confonda la propria strada con massimalismo e radicalismo; un progetto che si configuri come un “Patto con gli Italiani”; la certezza di priorità definite per allontanare il Paese dalla recessione più grave dal secondo dopoguerra. Sarebbe stato auspicabile la presentazione dei firmatari della Carta d'Intenti sotto un unico simbolo, poiché avremmo consegnato agli italiani un'idea di forte coesione, una concreta speranza di governabilità e un riferimento puntuale alla casa socialista europea. Prima ancora che per ragioni legate alla legge elettorale, per motivi di ordine politico. Tuttavia, la scelta identitaria di SEL ha vanificato il progetto originario.


Pertanto, in relazione alle elezioni per il rinnovo della Camera dei Deputati, auspichiamo la formazione di una lista socialista, che garantisca una chiara visione della nostra identità, della nostra storia e della nostra cultura (riformista e laica). Questa lista dovrà essere, inoltre, caratterizzata dalla presenza di Compagne e Compagni espressione esclusiva del territorio, ma aperta alle esperienze del mondo produttivo, delle associazioni dei lavoratori, della cultura e del volontariato.


I socialisti delle Marche ritengono,in subordine alla formazione delle liste socialiste, che sia comunque preferibile anche per la Camera dei Deputati ove fosse possibile, ed il Segretario Nazionale e la Segreteria Nazionale lo ritenessero opportuno, perseguire il tentativo di costituzione di una lista riformista, ispirata ai valori ed all’organizzazione del socialismo europeo, seppure senza la partecipazione di SEL.



3. Una nuova stagione legata ai diritti di cittadinanza, alla centralità delle tematiche “del lavoro e della conoscenza”, alla ridefinizione della cornice dello stato sociale, ed alla patrimoniale sulle grandi ricchezze, costituiscono i cardini del decalogo socialista. Con le “Primarie delle Idee” abbiamo chiamato i cittadini a definire le priorità del programma di governo vincolanti per la delegazione socialista in parlamento. I Socialisti delle Marche ribadiscono la grande capacità del Partito Regionale di essere riuscito sempre e con continuità, negli ultimi venti anni, a garantire la presenza di eletti ed amministratori in tutti i più significativi enti locali, Regione Marche in primis, ma anche Province, Comuni Capoluogo e grandi Comuni (Fano, Civitanova Marche, San Benedetto del Tronto, Camerino), nonché un forte radicamento organizzativo, e rivendicano, pertanto, un ruolo centrale nella geografia politica e parlamentare del PSI.


La scadenza elettorale per i socialisti delle Marche, viene a coincidere anche con un altro importante appuntamento; quello della (come prassi consuetudinaria)verifica di metà legislatura del Governo Regionale, in cui si dovrebbe procedere ad un rimpasto di giunta . Dopo tanti rinvii è giunto il momento di far valere, oggi più che mai il rispetto degli impegni presi nei confronti del Partito Socialista delle Marche. Chiediamo pertanto al Governatore Spacca di riconoscere al PSI quella pari dignità da sempre rivendicata, e nominare un proprio rappresentante nell’esecutivo regionale. Il Direttivo Regionale del PSI delle Marche dà mandato alla Segreteria Nazionale di sostenere le richieste sopra evidenziate e di sottoscrivere, nell’ambito del centrosinistra, gli accordi programmatici ed elettorali tesi a garantire all'Italia un governo di svolta.

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