sabato 9 marzo 2013

LETTERA DI ANGELO SOLLAZZO AI COMPAGNI DEL PSI

Cari compagni,

nella riunione della Segreteria Nazionale del PSI, tenutasi ieri, ho rotto gli indugi annunciando la fine della gestione unitaria del Partito e della solidarietà tra i componenti della Segreteria stessa. Pertanto ho recuperato la mia libertà di azione e di critica dopo circa cinque anni di gestione unitaria e di decisioni condivise. Le motivazioni sono di carattere prettamente politiche, anche se hanno un comune filo che le lega alla gestione della ultima campagna elettorale. Il Segretario Nencini ha informato la Segreteria della necessità, visto il fallimento dell'ultimo risultato elettorale, di cambiare nome , simbolo e ragione sociale al Partito. Ho combattuto, da sempre, per la difesa e la salvaguardia dei nostri simboli e dei nostri ideali, e la sola idea che qualcuno pensi che in questa folle situazione di ricerca di nuove forme politiche e di demagogia a basso prezzo, si debba rinunciare al più grande ideale della storia dell'intera umanità, mi fa rabbrividire. Il socialismo è attuale e vincente in Europa, come in gran parte del mondo, il PSE e l'Internazionale Socialista godono di ottima salute, ci hanno sdoganato con i loro successi anche in Italia, dopo la stagione di Tangentopoli. Il socialismo rappresenta l'unica proposta politica vera per uscire dalla crisi e combattere il capitalismo finanziario. Gli esempi della Francia e di altri Paesi, evidentemente, non hanno insegnato nulla. Sono gli altri che sono falliti, a cominciare dal PD, è fallito il capitalismo, il liberismo alla Monti ed alla Renzi, è definitivamente fallito il comunismo. Il socialismo democratico è la giusta e la sola risposta alla crisi che arricchisce la grande finanza ed impoverisce i lavoratori. Il PSI non sarà mai in smobilitazione e lotterò con tutte le mie forze per evitarlo. La campagna elettorale ci poteva consentire, dopo 18 anni, di presentare una lista con il nostro simbolo ed eleggere un nutrito numero di deputati. L'ingresso nelle liste del PD è stato un errore madornale, si è trattato di una resa senza condizioni per portare a casa solo 5 eletti. Per amore di verità la Segreteria votò con un solo voto contrario, l'accordo con il PD, ma ci venne dichiarato che il PD avrebbe modificato il proprio simbolo per evitare una confluenza da molti di noi rigettata. Così non è stato ed i nostri candidati sono stati inglobati nelle liste democratiche. Nessuna riunione di Direzione ovvero di Segreteria vi è stata per approvare i nominativi dei candidati, giusto l'art.19 dello Statuto. La mancanza di chiarezza e di lealtà ha profondamente diviso il gruppo dirigente. Per adottare decisioni che possono essere epocali per il socialismo italiano non si può che convocare il congresso nazionale. Dallo scorso luglio gli organismi dirigenti sono in prorogatio. Pertanto lavoreremo nelle prossime ore per la immediata convocazione del Consiglio Nazionale, unico abilitato alla Convocazione di un congresso a cui sottoporre le diverse posizioni con apposite mozioni. Mi voglio augurare che terminata la solidarietà, possa esserci almeno il rispetto. Diversamente ognuno si comporterà come crede. Vi chiedo, compagni, di esprimervi in ogni luogo possibile in difesa del PSI e di curare il tesseramento, in scadenza il 15 c.m., per dimostrare l'attaccamento ai nostri ideali.  Un forte abbraccio. 

Angelo Sollazzo

3 commenti:

  1. Entusiasmante e condivisibile la lettera di Sollazzo....ma a qualsiasi addetto ai lavori sorge spontanea la domanda .....Se Sollazzo era per caso stato inserito nel gruppo dei parlamentari eletti per grazia ricevuta dal PD.....La lettera ai compagni sarebbe stata la stessa o non ci sarebbe stata ?

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  2. Caro Angelo,
    prendo atto della lettera indirizzata ai compagni rilevando
    che, ad oggi, non è arrivata nè a me nè agli uffici della direzione. Ho
    appreso dell'esistenza della tua lettera attraverso Facebook grazie alla solerzia di chi, come te, non avendo argomenti politicamente
    sostenibili, preferisce, dare la stura e cimentarsi in sfinenti diatribe
    interne, mentre il nostro sistema politico è messo seriamente a rischio
    da una situazione gravida di incognite.
    Premesso che è di queste questioni che il Psi deve occuparsi
    prioritariamente e quotidianamente, a maggior ragione perchè vi è una delegazione socialista in Parlamento, i rilevi che tu muovi nella
    lettera appaiono dettati da una lettura distorta e strumentale degli
    avvenimenti degli ultimi mesi.
    Sai bene che le decisioni assunte sono state discusse e votate (anche da te) in sede di segreteria nazionale che ha avuto dalla direzione, dal Cn e dai segretari regionali delega piena per deliberare.
    Si può cambiare idea ma non è accettabile leggere la divulgazione di
    circostanze non vere o alterate al solo scopo di giustificare la tua
    presa di distanza dal gruppo dirigente.
    Una presa di distanza che non ci resta che registrare non senza
    sottolineare e ricordarti il fatto che gli incarichi di responsabilità
    assegnati a suo tempo in segreteria discendevano dal patto solidarietà del gruppo dirigente che tu, unilateralmente, ritieni di dovere rescindere.
    Quanto al congresso nazionale non è proprio il caso di aprire una
    polemica: come è sottolineato nell' ultima segreteria è nei fatti e sarà
    celebrato quanto prima come proposto dallo stesso Nencini. La data, il luogo e le procedure saranno stabilite e avviate dopo l'inizio della
    XVII legislatura e, soprattutto, quando il quadro politico in continuo
    movimento si assesterà, cosi' come da TUTTI condiviso nell'ultima riunione di segreteria.
    Fraternamente
    Marco

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    Risposte
    1. Caro Angelo
      ci siamo conosciuti un giorno che Augusto de Maglie mi portò a vedere quelli che erano i resti di un grande partito dagli ideali intramontabili,che al pari dell'esercito Austro Ungarico stava risalendo in silenzio e senza speranza i sentieri che aveva disceso con orgogliosa sicurezza.
      Un nome è solo un nome,un partito è solo un partito,anzi,quando scende sotto l'1% non è più nemmeno quello,solo un ideale può , deve ed ha diritto a non cambiare,ma tuttavia a modificarsi e ad essere in linea con i tempi,quello sì,può e deve essere fatto.
      Il PSI è morto,ucciso non tanto da Craxi ma dai suoi figli,da quelli si.
      Non so se ricordi il mio intervento stizzito nel sentire una signora che si dilungava raccontando come avrebbe sistemato i giardinetti romani mentre il paese stava crollando.
      Il 5 maggio scorso pubblicavo su politica e società un articolo dal titolo:Il paese sta crollando,era inevitabile, il futuro andava programmato per tempo
      Sotto la spinta dei paesi emergenti,i nostri comparti commerciali ed industriali stanno crollando ad effetto domino.
      I nostri politici incapaci e corrotti non hanno saputo programmare il paese per affrontare la globalizzazione
      La scuola e la ricerca non sono state innovate e potenziate,le nostre risorse non sono state valorizzate ,siamo ridotti alla stregua di un vecchio elefante morente
      L'europa,questa caricatura di una federazione ci ha dato il colpo di grazia,vecchi retaggi dell'utopia comunista e la presenza nel nostro paese di una Chiesa conservatrice e capitalista sono due palle ai piedi ulteriori.
      Intervenendo subito ci vorranno almeno 10 anni per intravedere una timida ripresa,ma non c'è attualmente la possibilità di intervenire.
      Un lobbista delle banche è quello che siamo riusciti a trovare come presidente del consiglio,un rimedio peggiore del male.
      Ci avviamo a passi veloci verso la rivoluzione,ma nessuno sembra farci caso.
      Ecco il Socialismo è nato con le lotte sociali,non con la spartizione delle cariche.
      Ora che il paese sta insorgento,ti pare normale che protesta sia guidata da un pur simpatico comico?A me francamente no.
      Penso sia arrivata l'ora delle pulizie,e se per farle bisogna cambiare un nome,mantenendo comunque i riferimenti agli ideali,ebbene lo si faccia senza indugio e senza inutili remore.
      Questo è il momento della lotta,la costruzione verrà dopo,ma di qualcosa di solido,non di un'altra accozzaglia come il PD,per di più guidata da un piccolo burocrate cattocomunista che per decenza sarà utile non sottoporre ad un test QI.
      Matteo Renzi è il futuro di questo paese,che ti piaccia o meno e con lui i riformisti dovranno confrontarsi in futuro.
      Ma se ben ricordi questo te lo dissi in tempi non sospetti quando i superstiti di un grande partito ebbero la bella pensata di sposare la causa di un sicuro perdente.
      Abbiamo le idee e le capacità per essere parte attiva nella ricostruzione del nostro paese,non sprechiamo ancora una volta quella che è una grande opportunità in nome di un passato ormai morto e sepolto.
      Con stima
      Il Milanese

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