mercoledì 10 febbraio 2010

Il Veltroni “azionista”

Il Veltroni “azionista”


di Emanuele Macaluso - leragioni.it

Sulle ragioni per cui dopo il 1989 la sinistra italiana non ha avuto più un ruolo autonomo, con un partito che avesse una sua identità, sono stati scritti libri e tanti articoli. A volte, però, basta leggere un articolo, una frase di un esponente di quel gruppo dirigente che con Occhetto guidò l’ultimo Pci, la svolta, il Pds, i Ds e infine il Pd per capire che le cose non potevano andare diversamente. Oggi, 9 febbraio, Repubblica pubblica un lungo articolo di Walter Veltroni, il quale riscopre il Partito d’Azione e i valori che esso espresse che sarebbero di grande attualità. E si rammarica del fatto che non siano stati posti al centro dell’agire politico. Ora, Veltroni non è un giornalista, un “opinionista” (orrendo neologismo), è stato per 25 anni nei centri di guida politica della sinistra, è stato segretario del Pds e segretario del Pd, sedi dalle quali poteva imprimere una svolta “azionista”. L’idea, che c’è anche nel lungo testo di Repubblica, che poteva fare il Partito d’Azione mettendo insieme Ds e Margherita, con Rutelli, Binetti, Fioroni e alleandosi con Di Pietro, fa ridere.

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