lunedì 5 ottobre 2009

E' MORTO A ROMA, IL COMPAGNO "GINO GIUGNI"

GINO GIUGNI. NENCINI: UN RIFORMISTA
SEMPRE DALLA PARTE DEI LAVORATORI
05/10/2009 - E' morto nella notte a Roma, dopo una lunga malattia, Gino Giugni, padre dello Statuto dei Lavoratori. Aveva 82 anni. Professore di diritto del lavoro all'universita' di Roma, e' stato presidente del PSI ed e' considerato uno dei padri dello 'Statuto dei diritti dei lavoratori' del 1970. Gino Giugni infatti negli anni '60 fu stretto collaboratore del ministro del Lavoro Giacomo Brodolini (primo socialista ad occupare quel dicastero negli anni del centrosinistra e artefice dello Statuto dei lavoratori). Nel marzo del 1983 Giugni fu vittima di un attentato e gambizzato dalle Brigate Rosse. Dall'aprile 93 al maggio 94 ricopri'la carica di ministro del Lavoro e della sicurezza sociale del governo Ciampi. Riccardo Nencini appresa la notizia della scomparsa di Giugni, in una nota nella quale "esprime il dolore e il cordoglio dei Socialisti per la scomparsa di Gino" ne ricorda" il costante e generoso impegno volto alla tutela dei diritti dei lavoratori. Sentiremo la mancanza della sua passione e del suo prezioso consiglio - prosegue il leader socialista - soprattutto nell' attuale fase storica nella quale la missione dei socialisti e dei riformisti deve essere indirizzata a difesa dell'esercito dei non garantiti, quel "terzo popolo", fatto di giovani e precari che richiede di essere tutelato con una legislazione - conclude Nencini - che tragga ispirazione dallo spirito riformatore e pragmatico che animò Giugni durante il corso della sua attività politica e di governo.

Roma, 5 ott. (Adnkronos/Ign) - E' morto a 82 anni Gino Giugni, il padre dello storico Statuto dei Lavoratori. Gravemente malato da tempo, è deceduto nel sonno. Unanime il cordoglio del mondo politico, a partire dal capo dello Stato.

'Gino Giugni, al quale sono stato legato da una larga comunanza di idee e da una schietta amicizia personale, resta esempio di appassionata dedizione allo Stato democratico e di assoluta coerenza e integrità'' ha affermato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio inviato alla famiglia.

''Partecipo con profonda commozione al cordoglio del mondo della cultura, del mondo del lavoro e delle istituzioni - prosegue il capo dello Stato - per la scomparsa di Gino Giugni. E' stato uno studioso di altissimo livello, riconosciuto ispiratore di una moderna scuola di diritto del lavoro, e allo stesso tempo è stato, ancor prima di approdare in Parlamento e al governo, promotore di una legislazione sociale avanzata culminata nello Statuto dei diritti dei Lavoratori. Pagò il suo impegno democratico con la vile aggressione del terrorismo brigatista che colpì gravemente il suo fisico. Gino Giugni - conclude Napolitano - al quale sono stato legato da una larga comunanza di idee e da una schietta amicizia personale, resta esempio di appassionata dedizione allo Stato democratico e di assoluta coerenza e integrità. Sono vicino con affetto al dolore dei familiari''.

Cordoglio ha espresso anche il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi. "Giugni lascia un grande vuoto perché è stato il protagonista dello sviluppo sociale dal Dopoguerra ad oggi - ha detto Sacconi - Padre dello Statuto dei Lavoratori con Brodolini, ministro e presidente della commissione Lavoro del Senato ha dedicato la sua vita all'evoluzione dei diritti nel lavoro secondo un approccio pragmatico e, insieme, orientato al valore delle persone". Sacconi ha annunciato che la figura del giuslavorista sarà ricordata con una serie di iniziative. Non solo. Il ministro intende infatti dedicargli, ''come già fatto per Marco Biagi, una delle sedi del ministero del Lavoro".

''Se ne va un vero riformista", un uomo ''attento e acutissimo capace di non perdere mai di vista i cambiamenti nel mondo del lavoro, equilibrato e coraggioso'' è il ricordo nelle parole del segretario del Pd, Dario Franceschini. "Lo Statuto che porta la sua firma - aggiunge - è uno dei grandi passaggi della modernizzazione e della crescita sociale del nostro Paese. Per questo la sua scomparsa ci addolora e colpisce. Esprimo alla sua famiglia, ai suoi collaboratori la vicinanza mia personale e quella di tutto il Pd''.

E "profondamente addolorato per la scomparsa'' si è detto Massimo D'Alema che ha espresso cordoglio per ''un amico, un compagno, un protagonista del riformismo italiano e dell'affermazione dei diritti dei lavoratori. E' una perdita per il mondo del lavoro e per tutto il Paese".

"A Gino Giugni si legano pagine molto importanti nella storia del lavoro e delle istituzioni italiane - ha dichiarato Pier Ferdinando Casini - Per questo l'Italia gli deve gratitudine. A chi, come noi, ha avuto modo di conoscerne le qualità umane il suo ricordo rimarrà impresso come simbolo delle persone per bene".

4 commenti:

  1. "Un pensiero allo scomparso Gino Giugni, Socialista, Ministro del Lavoro che si è battuto con Brodolini per lo Statuto dei Lavoratori e per questo gambizzato dai brigatisti rossi".

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  2. Compagno Crema, da Marchigiano come Brodolini non posso che ricordare Gino, come un Compagno "Sempre da una parte sola"....Quella dei Lavoratori !!!

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  3. L'insegnamento di Gino Giugni deve essere sempre vivo nella sinistra del XXI secolo, come esperienza di governo, di riformismo, di utopia possibile e presente, lo Statuto ha dato dignità al lavoro e ai lavoratori, attuando la Costituzione. E' un altro pezzo della sinsitra di questo paese che se ne va, e la tristezza è maggiore perchè non si vede davvero chi sia all'altezza di quel messaggio.

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  4. "Papà, che significa riformista?"
    "Riformista è uno che ha capito che se sbatti la testa contro il muro, è la testa che si sfascia, non il muro...riformismo significa cambiare le cose gradualmente, senza decapitare nessuno."
    (Baarìa di G. Tornatore, 2009)

    In memoria di Gino Giugni, socialista, riformista, padre dello Statuto dei Lavoratori che ha attuato i precetti Costituzionali e garantito condizioni dignitose al movimento operaio.

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