giovedì 19 novembre 2009

LETTERA APERTA AI COMPONENTI IL COORDINAMENTO NAZIONALE DI SINISTRA E LIBERTA'.

LETTERA APERTA AI COMPONENTI IL COORDINAMENTO NAZIONALE DI SINISTRA E LIBERTA'


di Gim Cassano - 18/11/2009

Cari amici, Cari compagni,

Per la prima volta, se non mi sbaglio, non sarò presente alla riunione del Coordinamento Nazionale di SEL.

Trovo inutile riunirsi in 18 se prima non siano stati chiariti i nodi essenziali che, con buona pace di tutti, dipendono essenzialmente dalle formazioni che hanno a suo tempo dato vita a SeL. Non sono tra coloro che si dolgono del fatto che si tengano incontri più ristretti, se questi possono esser utili chiarire le cose.

Sono tuttora convinto della bontà del progetto e dell'intuizione iniziale che hanno dato vita a SeL; lo richiedono il Paese, la democrazia italiana, la prospettiva di una forza di opposizione che possa diventare maggioranza. Lo stesso aborrito PD ha tutto l'interesse a che vi sia, alla sua sinistra, una formazione politica che possa incanalare in termini utilizzabili alla formazione di una maggioranza di governo le attese di quella parte della sinistra che non si fa incantare né dalla sirena del PD, né dal sonno della ragione dell'ideologia.

E sono anche convinto che dal fallimento del progetto nessuno di noi avrà da trarne alcun vantaggio. Ne usciremmo tutti, nessuno escluso, sconfitti ed indeboliti, soprattutto per la prova di carenza di realismo politico che si è stati capaci di dare, presupponendo che le proprie visioni potessero esser confuse con la realtà. E la realtà era, ed è, quella di esigenze, sensibilità, approcci diversi, che non potevano in pochi mesi trovare una reductio ad unum di carattere deduttivo, e che avrebbero richiesto la pratica di una sana razionalità di tipo empirico. Non è il caso, adesso, di addebitare a questo o a quello colpe e responsabilità. Ciò detto, se si vuol salvare qualcosa, credo che sia ancora possibile farlo.

Occorrerebbe, intanto, guadagnar tempo. Non c'è nulla di male, in questo. Non c'è nulla di male nell'ammettere, con sano realismo, che un'intuizione richiede passaggi difficili per tradursi in un progetto compiuto, e per tradurre questo in una costruzione. Molti processi politici hanno subito battute d'arresto, per poi esser ripresi e portati avanti, stando attenti a non precostituire situazioni dalle quali non fosse possibile tornare indietro. La statura di un gruppo dirigente politico, che abbia un fine “grande”, e non di piccolo cabotaggio, si misura anche in questa capacità, nel provare e riprovare, nel saper adeguare i metodi dell'esperimento al maturare delle condizioni. Occorre dichiarare che il processo di SEL non è morto. Ma, al tempo stesso, avere il coraggio di ammettere francamente che questo sarà più lungo ed articolato di quanto si era supposto. Che aggiunga ad alleanze elettorali quanto più possibile estese il coordinamento politico e strategico delle sue componenti, e che immagini forme articolate di partecipazione e di collaborazione che non possono esaurirsi nell'idea del “partito subito”, ma che devono esser tali da consentire la partecipazione individuale e quella di soggetti collettivi.

Se alcune delle componenti politiche di SeL ritengono di doversi costituire in partito, secondo le forme che da queste verranno scelte, ciò attiene legittimamente alla loro autonomia, e non è fatto sindacabile. Ma questo processo è cosa ben diversa da Sinistra e Libertà, che è nata su un'idea ben differente, e che riguarda tutti e non solo alcuni. La condizione necessaria (forse non sufficiente, lo riconosco) per non far naufragare tutto è quella di ammettere le difficoltà, e verificare insieme, lealmente e con molta franchezza, quale sia il massimo livello della collaborazione possibile tra tutti. E praticare tale collaborazione. Se si vorrà operare su questa strada, questo Comitato di Coordinamento e le Commissioni che questo ha varato avranno un compito importante, al quale, per quanto ci riguarda, Alleanza Lib-Lab darà un convinto contributo.


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