mercoledì 2 dicembre 2009

Il documento approvato dalla direzione del Partito Socialista Italiano

LE PROSSIME ELEZIONI REGIONALI E LE PROSPETTIVE DEL CENTRO SINISTRA.

''IL RIFORMISMO DEI CITTADINI''

La direzione del Partito Socialista Italiano, nelle riunione del 2 dicembre 2009, ha approvato il seguente documento a maggioranza (quattro astenuti e un voto contrario):

"I socialisti si preparano alle prossime elezioni regionali con la ferma convinzione che il centrosinistra possa ripartire dalle regioni per disegnare un nuovo progetto riformista e ricostruire uno schieramento competitivo con il PDL.
La strada maestra è la "Casa dei riformisti", più coesa dell'Unione prodiana, fondata su un asse fortemente innovatore, aperta al contributo dei cattolici democratici, alternativa alla sinistra antagonista.
Il Partito Socialista Italiano contribuirà con tutte le sue forze e con una rinnovata iniziativa politica, dettagliata nella relazione del segretario, a mettere in campo questa nuova coalizione, non solo tra i partiti ma nella società, nella consapevolezza che la ricchezza del centrosinistra è nella sua pluralità e che il PD non esaurisce in sè il tasso di innovazione necessario a governare l'Italia.
La prima condizione da soddisfare è la convocazione di un tavolo del centro-sinistra che discuta di riforme istituzionali e di riforma della giustizia. Una posizione responsabile a fronte delle leggi "ad personam", un atto necessario per consentire all'Italia di uscire da un preoccupante stato permanente di crisi.
La sconfitta dei Verdi di Grazia Francescato in congresso, le pressioni tese a fare di Sinistra e Libertà immediatamente un partito contravvenendo alle decisioni prese nell'Assemblea di Bagnoli e nelle riunioni successive e le frequenti tensioni relative alle politiche da mettere in campo hanno determinato la crisi di Sinistra e Libertà. Il PSI aveva concepito e promosso assieme ad altre forze di sinistra ed ecologiste, quel progetto candidandolo alle elezioni europee dove non era mancato un incoraggiante segnale di consenso da parte dell'elettorato.
L'attuale situazione, con la sospensione delle attività di SeL, ha precise responsabilità in quanti hanno cercato ad ogni costo di trasformare l'idea in un piccolo "partito unico". Un tentativo non solo in contraddizione con l'idea della "Nuova Sinistra Italiana" cui si sono ispirati i candidati alle elezioni europee ma destinato al fallimento per sua intrinseca natura, per l'impossibilità a costringere in una camicia di forza la pluralità delle esperienze che hanno dato vita al progetto. Trasformare SeL in un partitino significa consegnarlo ad un destino insignificante: se non si muove in una cornice di marcata innovazione, non può svolgere la sua funzione di raccolta delle idee "libere" che rifiutano la "ragion di stato" del voto utile. Senza i socialisti, quindi,sarà destinato inevitabilmente a rifluire verso la sinistra antagonista. Il PSI non ha alcuna tentazione di autosufficienza ed ha ben chiara l'importanza che può avere il progetto di una "Nuova Sinistra" di ispirazione socialista, laica ed ambientalista. Prendiamo atto che, in diverse regioni italiane, l'alleanza tra i partiti ed i movimenti che hanno dato vita a Sinistra e Libertà non è cessata, perchè si è mantenuto un alto grado di mutuo rispetto; esprimiamo l'auspicio che le componenti di SeL che sentono la necessità di costituirsi in partito organizzato della sinistra, esattamente come noi sentiamo la necessità di mantenere il nostro partito, possano organizzarsi autonomamente. La nostra disponibilità resta massima a condizione che le altre componenti di SeL non cedano alla tentazione di far nascere un partito che ambisca ad assumere unilateralmente nome e simbolo di Sinistra e Libertà che, al contrario, era e resta patrimonio unitario: tale atto sarebbe considerato di rottura irreversibile. Sarà invece il Congresso nazionale del PSI, all'indomani delle elezioni regionali, ad esprimere il giudizio definitivo.
Il PSI non è e non sarà solo nelle sue ambizioni: si sono già tenuti incontri e colloqui con l'UDC, con il PD, con i Verdi e con il Partito Radicale. Abbiamo stretto patti federativi con i Liberaldemocratici, i Repubblicani e con il partito dei Pensionati. Il PSI parteciperà alle elezioni regionali e amministrative della prossima primavera con le proprie candidate e i propri candidati.
I Comitati regionali potranno dare vita a liste di partito con il proprio simbolo o aggregare alleanze su liste più ampie. Alleanze che tengano innanzitutto conto delle forze che aderiscono al PSE, dentro o oltre l'esperienza maturata alle elezioni europee, e coinvolgano soggetti di ispirazione laica. Le nostre liste accoglieranno amministratori ed esponenti della società civile, donne e uomini, militanti ed esterni al partito di diversa provenienza, anche in omaggio ai patti federativi sottoscritti.
Il PSI sosterrà i candidati di centro-sinistra alla presidenza delle Regioni con la convinzione richiesta a quanti partecipano alla loro scelta."


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