martedì 15 dicembre 2009

Gli utili idioti e la politica inutile

Gli utili idioti e la politica inutile

di Giuseppe Giudice

E così è arrivato l’utile idiota di turno per poter avviare la causa di beatificazione di Berlusconi quale martire della libertà. Nel momento in cui il centrodestra forse viaggiava verso la sua implosione. Ma l’utile idiota (lo dico in senso oggettivo riferendomi al mio conterraneo Tartaglia – la sua famiglia è di Melfi, provincia di Potenza) è un povero cristo con problemi di labilità psichica la cui mente è stata probabilmente urtata dalle smargiassate e dalla proterva megalomania del premier. Ma le migliaia di coglioni che su F.B. hanno fatto di Tartaglia un eroe nazionale non sono in cura (probabilmente dovrebbero andarci): sono l’espressione di una politica sfasciata. Al di là della ovvia e doverosa condanna di un gesto di violenza contro un premier megalomane, politicamente imbroglione e che ha una concezione feudale dello stato, ma non è neanche Pinochet, Videla o Ceausescu (in quei casi si può giustificare il tirannicidio – lo afferma pure S.Tommaso D’Aquino) dobbiamo interrogarci su un dato: ma è possibile che oggi il tasso di radicalità della sinistra si misura dal livello di antiberlusconismo urlato e non dalla capacità della sinistra di essere alternativa sulla base del progetto politico e di società che dovrebbe esprimere. Un progetto che leghi insieme la difesa della Costituzione con l’indicazione delle politiche concrete in grado di affrontare i gravissimi problemi sociali che questo paese sta vivendo e di cui solo la CGIL di Guglielmo Epifani oggi parla. Una sinistra che non ponga al centro della sua azione e proposta quella della crisi sociale e va dietro ai pifferi dei “professionisti dell’indignazione (Santoro, Di Pietro, Travaglio) è morta e sepolta prima di poter iniziare il percorso della sua ricostruzione. Ma avete notato che nessuno parla e dà la rilevanza che andrebbe data ai gravissimi problemi che riguardano la crescita della disoccupazione, il drastico aumento della povertà e tutti gli altri effetti della crisi con un governo assolutamente incapace di affrontarli e la cui politica anzi aggrava. Invece si è parlato per tre mesi delle Escort, dei postriboli del premier, dei suoi guai giudiziari (che certo sono più seri delle Escort). Che la stampa e le televisioni della destra non parlino di tali problemi ed anzi spandono a piene mani un ottimismo veramente fuori luogo, lo si capisce bene. Molto meno si capisce il comportamento dei giornali e dei programmi televisivi che erroneamente vengono qualificati di sinistra che hanno preferito le Escort ai problemi dei lavoratori e dei disoccupati. Ora , un precario, un cassaintegrato, un lavoratore che teme di perdere da un momento all’altro il posto di lavoro, un pensionato che non ce la fa ad arrivare a metà mese, ma sai quanto glie ne può fregare delle Escort o degli stessi problemi giudiziari di Berlusconi? Poi magari ci lamentiamo che queste categorie votano a destra. Ecco perché le manifestazioni come quella del 5 Dicembre non delineano affatto una ripresa della iniziativa a sinistra, perché al di là delle buone intenzioni dei promotori, essa non ha progetto, si presta ad essere strumentalizzate da un cialtrone come Di Pietro (che ha fatto indossare la coppola anche a quel fesso di Ferrero) , distrae dai veri problemi del paese. Credo che la CGIL dovrebbe prendere l’iniziativa di una grande manifestazione accompagnate da adeguate iniziative di lotta per aiutare la sinistra a ritrovarsi ed impedire che lo scontro politico degeneri definitivamente su una disputa urlata tra Berlsuconismo e Dipietrismo (le due facce speculari della degenerazione politica italiana).

4 commenti:

  1. Peppe, condivido dalla prima all'ultima riga.

    RispondiElimina
  2. Peppe, ogni qual volta scrivi una nota io so già che sarò d'accordo con te alla fine della lettura, ed anche questo è il caso...

    RispondiElimina
  3. La manifestazione la CGIL l'ha fatta pochi giorni fa: l'11 dicembre a Roma ed Epifani ha parlato molto chiaro denunciando l'ennesimo attacco alla Costituzione che il Giornale di Berlusconi sta puntualmente rilanciando dopo il fattaccio. Io non sono andato alla manifestazione in viola del 5 ma a quella in rosso dell'11 c'ero, con una felpa del CHE su cui c'era scritto: "Chi lotta può perdere ma chi non lotta ha già perso"
    A buon intenditor..
    El Socialismo es siempre la ciencia de l'ejemplo!

    RispondiElimina
  4. Totalemente d'accordo!

    RispondiElimina

TUTTI I POST - ARCHIVIO

http://www.socialistinternational.org/images/index01.jpg