martedì 28 aprile 2009

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CARE COMPAGNE, CARI COMPAGNI,

in questi giorni l'Associazione Radicale Certi Diritti registra quello che, a pieno titolo, si può considerare il primo risultato significativo dell´iniziativa di Affermazione Civile, iniziativa che sta alla base del nostro impegno.

Come è stato diffuso sia da internet che dalle agenzie di stampa e successivamente ripreso dal Tg1 e da alcuni quotidiani nazionali, riportiamo anche a voi la notizia che il 3 aprile il Tribunale di Venezia ha sollevato la questione di legittimità costituzionale degli articoli del codice civile in base ai quali non viene riconosciuto alle persone omosessuali di sposarsi. In particolare, sostiene il Tribunale, le disposizioni sembrerebbero in contrasto con gli artt. 2,3, 29 e 117 1° comma della Costituzione. La vicenda riguarda due ragazzi conviventi che hanno aderito alla campagna di Affermazione Civile da noi lanciata alcuni mesi fa. I due ragazzi avevano chiesto all´Ufficiale di Stato Civile del Comune di Venezia la pubblicazione del loro matrimonio e quando è stato loro opposto il diniego hanno presentato ricorso presso il Tribunale di Venezia, con il rinvio alla Consulta si è definitivamente aperta una porta che prima era chiusa.

Per la nostra Associazione, che sta lavorando in stretta collaborazione con l´Avvocatura per i diritti Lgbt - Rete Lenford, essere passati così velocemente alla Corte Costituzionale significa moltissimo.

Infatti, se non intercorrono fatti nuovi, è ragionevole pensare che entro un anno e mezzo circa ci potrà essere un pronunciamento di importanza storica. Potrà accadere che la Corte si pronunci in modo favorevole, determinando l'interpretazione delle disposizioni del codice in modo che gli omosessuali siano ammessi al matrimonio. Oppure potrà pronunciarsi contro e affermare che gli omosessuali non hanno diritto di accedere al matrimonio. Oppure potrà accadere che la Corte dichiari la sua incompetenza richiamando il Parlamento alla necessità di legiferare in modo chiaro sul tema.

La comunità nazionale è di fronte al problema e non può più fare finta di niente. La testimonianza più evidente è lo spazio che il Sole 24 Ore ha dedicato ieri all'ordinanza ed ai pareri di insigni costituzionalisti interpellati sul tema. Se non si perverrà ad un verdetto favorevole, o se il Parlamento legifererà contro il diritto degli omosessuali di contrarre matrimonio, si apriranno nuovi scenari politici, nei quali ancor più rilevanza e spazio avrà la nostra battaglia di civiltà, che dall'Italia potrà finalmente approdare all'Alta Corte di Giustizia Europea.

Non potevamo esimerci dal comunicarvi tutta la nostra soddisfazione ed anche la gratitudine per aver creduto, iscrivendovi a Certi Diritti nelle battaglie che sono da quasi un anno priorità dell'Associazione.

Ci piacerebbe che questo rilevantissimo fatto contagiasse anche voi e che vi rendesse , se è possibile, maggiormente consapevoli dell´importanza di dare ulteriore forza all´iniziativa di Affermazione Civile. Questa campagna si ispira alle lotte nonviolente di disobbedienza civile volte al superamento di leggi ingiuste per questo è davvero importante ogni contributo.

Noi continuiamo a lavorare per trovare altre e nuove coppie, se aumenterà il numero dei ricorsi aumenterà anche le possibilità di poter raggiungere un giorno il traguardo di civiltà che ormai è conquista di quasi tutti i paesi dell'Ue.

Vi chiediamo di continuare a stare al nostro fianco e di aiutarci in questo compito anche facendo iscrivere altre persone alla nostra associazione, ne abbiamo davvero bisogno.

Grazie per tutto quello che potrete fare, maggiori informazioni le trovate su www.certidiritti.it

Vi inviamo un caro saluto,

Sergio Rovasio Segretario Associazione Radicale Certi Diritti Clara Comelli Presidente Enzo Francone Tesoriere Guido Allegrezza Coordinatore nazionale della campagna Affermazione Civile

Roma, 28 aprile 2009


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