I  becchini del Socialismo Europeo beffati dalla Francia
  
In  Francia le elezioni  regionali confermano che il Partito socialista c’è, è vivo e forte e in  questa competizione è il primo partito del paese. E, dopo polemiche  aspre e lotte politiche, Martine Aubry conferma la sua leadership.  Ancora una volta i becchini del socialismo europeo, così numerosi e  rumorosi in Italia, debbono fare i conti con una realtà, una forza  politica che mostra di avere radici profonde e di essere in grado di  rinnovare la sua cultura, i suoi programmi, i suoi riferimenti sociali,  le sue alleanze e la sua guida. In Italia i più zelanti necrofori del  socialismo democratico europeo si trovano nel Pd e in quei gruppi che  avevano indicato come leader Francois Bayrou (non ha raggiunto il 5% ed è  fuori da tutto) il quale ha rinnovato la sua vocazione di uomo del  centrodestra. Non mi riferisco solo ai Rutelli, ma a Veltroni, ai  margheritini e ad altri esponenti del Pd. Oggi ci auguriamo che il vento  che viene dalla Francia lambisca l’Italia. Ma il Pd non può restare  ancora nel limbo e deve decidere: nel socialismo europer o nel nulla?
 


 
 

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