venerdì 27 febbraio 2015

Noi Socialisti ...ed il compagno Landini .

di Franco Bartolomei
Cari Compagni ,Ho apprezzato l'articolo di Bobo Craxi , con cui rivolge una critica serrata alla nota di Del Bue che demonizza ogni ipotesi di possibile rapporto politico dei Socialisti con una nuova sinistra che si ritrovi nella leadership di Landini . 
Le riflessioni di Craxi sono serie , ed evidenziano e stigmatizzano , il vecchio artificio dialettico , adottato pari pari da Del Bue , di delegittimare, demonizzandole , tutte le alternative possibili ,per portare le scelte finali del PSI sull'esito predefinito del rapporto fisso ed obbligato sul PD ,in ragione della partecipazione al Governo ., mirando a farle condividere ai piu' riottosi ( come me , Bobo , Labellarte , e molti altri compagni frontalmente contrari all' operato di questo governo, ed al progetto di fondo che ispira il PD di Renzi ) per un presunto inevitabile stato di necessita' . Siamo ormai troppo vecchi per abboccare .....fortunatamente .  Ritengo pero' opportuno introdurre alcuni ulteriori elementi utili di riflessione sulla questione " Landini " , in parte diversi dall'approccio seguito da Bobo ,che potrebbero fare da base di ragionamento per la nostra grande assemblea del 29 Marzo . 
E' fuor di dubbio che la Assunzione da parte di Landini della leadership diretta di un processo costituente a sinistra , darebbe a tutti i tentativi fatti finora di ricostruire in modo credibile un nuovo soggetto politico alla sinistra del PD una accelerazione ed una forza di radicamento sociale assolutamente nuova , e porrebbe noi Socialisti nelle condizioni di misurarci con serieta ' con un progetto politico ben piu' credibile di quanto finora realizzato .
La ipotetica nuova leadership di Landini del campo politico a sinistra del PD , attualmente in via di forte ristrutturazione e riorganizzazione sull'onda delle vicende greche , e del fenomeno Podemos in Spagna , sono certo che non verrebbe esercitata nei termini , che artificiosamente delinea Del BUE , di una mera riedizione , solo " piu' comunicativa " ,della tradizionale rappresentanza politica della opposizione sociale . 
Ritengo che la ipotesi Landini , stavolta farebbe perno su un progetto di ridefinizione dei rapporti sociali e di quelli produttivi , che sarebbe concentrato sulla politica industriale come il vero asse portante della proposta di una nuova forza politica della sinistra .La centralita' di questo tema porterebbe , per forza di cose , ad una ridefinizione complessiva , in termini assolutamente nuovi , fino ad essere probabilmente superata , di quella stessa antica concezione della " conflittualita sociale " che noi Socialisti abbiamo sempre giustamente criticato in ragione della centralita' di una prospettiva di governo come momento fondamentale dell'azione e del programma di una sinistra riformatrice . 
RItengo che la assunzione di questa nuova impostazione culturale ,sostanzialmente " Socialista " , nel senso proprio del termine , su cui dovra' necessariamente indirizzarsi una nuova forza di sinistra che voglia essere all'altezza delle sfide della crisi , avverra ' inevitabilmente in ragione della necessita' di fare riferimento, come prospettiva concreta di programma di breve- medio periodo , ad un nuovo modello sociale di crescita , che riconverta verso 'l economia reale produttiva la fallimentare precedente finanziarizzazione generalizzata delle economie avanzate che sta distruggendo le nostre societa' occidentali . 
Se il livello progettuale su cui si andra ' a lavorare sara' di questo spessore , come ho ragionevole motivo di credere , il rapporto tra i Socialisti ,che non vogliono l'annullamento della loro storia politica nelle file del PD Renziano , e questa nuova ipotesi di lavoro , sarebbe una conseguenza quasi naturale .
Dico di Piu' , la presenza dei Socialisti in un rapporto di dialogo , presenza , o collaborazione , con questo progetto ,a seconda degli sviluppi che esso assumera' , conferirebbe ad esso quel valore aggiunto determinante a consentirgli di consolidarsi su un indirizzo progettuale e e di azione politica , tutt'altro che minoritario , irrealistico , o velleitario , ma finalizzato, senza tentennamenti , a realizzare una possibile proposta di governo e di riforma complessiva del nostro sistema-paese , su cui lo stesso PD verrebbe costretto a misurarsi seriamente . 
Questa nostra nuova impostazione della possibilita' di una partecipazione dei Socialisti ad una costituente a sinistra , in ogni caso , non ha alcun riferimento all'esperienza del vecchio Psiup come modello di riferimento , politico e culturale, di cio' che vogliamo costruire il 29 Marzo a Roma .
Le questioni politiche e le risposte programmatiche con cui il PSIUP pensava di rispondere, peraltro commettendo errori di analisi e di prospettiva enormi , alle contraddizioni poste dallo sviluppo capitalistico di una societa' in fase di forte accelerazione produttiva , non hanno alcun riferimento con il quadro nel quale attualmente ci troviamo ad operare , costituito dalla crisi di sistema di un intero modello di crescita, fondato sul momento finanziario come asse dei processi di costruzione della ricchezza sociale del mondo sviluppato . 
Il quadro dei rapporti sociali ed economici attuale produce infatti la necessita' di elaborare a sinistra alternative di modello ben piu' articolate e mature rispetto alla pura gestione di una opposizione sociale , articolata attorno ad una nuova centralita' di una classe operaia che addirittura vede minata alle radici la propria stessa esistenza dai fenomeni di distruzione e di smantellamento produttivo in atto . 
E' evidente che per questo lavoro di ricostruzione degli orizzonti programmatici della Sinistra sono molto piu' utili Lombardi ,Ruffolo , Giolitti e Santi ,e la nostra elaborazione teorica sulla Programazione Democratica , sulle Riforme di Struttura e sulla Democrazia dell'Alternanza , piuttosto che le impostazioni neo-leniniste di  Vecchietti o l'operaismo movimentista  di  Foa , o addirittura lo stesso  patrimonio di ricerca del grande Raniero  Panzieri , di cui anche Tony Negri e' erede , pur con tutto il suo  gigantesco livello intellettuale e la sua precisione del delineare i presupposti del controllo sociale e dell'integrazione culturale capitalitica delle societa' avanzate ,all'inizio degli anni 60' , e la suprema statura morale che ha contraddistinto la sua azione e la sua opera di intellettuale e di dirigente Socialista degli anni della ricostruzione capitalistica del nostro paese negli anni '50  .

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