mercoledì 30 settembre 2009

IL SOCIALISMO EUROPEO: SCONFITTO SI, MORTO NO

IL SOCIALISMO EUROPEO:SCONFITTO SI, MORTO NO
di Luca Cefisi*

30/09/2009 - La sconfitta Socialdemocratica in Germania è grave: in primo luogo, com’è evidente, per le sue conseguenze sulla vita dei tedeschi e della Germania: senza la Spd, e con la sua sostituzione con i liberali della Fdp, Berlino avrà un vero e proprio governo di destra, con tutte le conseguenze del caso sul piano fiscale e sociale, e anche in altri settori strategici: per esempio si ripartirà con il nucleare, che sinora i socialdemocratici avevano impedito.
Prima di parlare di Germania, occorre però diradare il polverone mediatico e smorzare il coro dei commenti degli esperti dei nostri stivali: questo perchè l’arretramento elettorale socialista nelle europee di quest’anno ha dato in Italia la stura a un coro sulla Fine del Socialismo Europeo (non sconfitta, che c’è tutta, e che fa parte delle vicende storiche e prevedibili, ma addirittura fine, morte, kaputt…). Questo coro ha due varianti: quella che ne deduce la Fine della Sinistra, intonato dai media berlusconiani, sempre un poco esagitati nella descrizione della realtà (?), e quella che proclama la fine della socialdemocrazia ma annuncia l’arrivo a sinistra di una “cosa nuova” (la Repubblica lo canta dal 1990, insomma da quando Occhetto rifiutò l’unità socialista; il quotdiano romano è da allora che annuncia la morte della socialdemocrazia, e temiamo che lo farà per altri 20 anni, o almeno finchè Anthony Giddens continuerà a scrivere sempre lo stesso articolo per dirci che, perbacco, ci vuole qualcosa di Nuovo !). Il socialismo europeo non è nè morto nè moribondo: sconfitto invece sì, in diversi (ma non tutti) i paesi europei. Prima ancora delle debolezze della sinistra si dovrebbe parlare qui della forza della destra, sia nella sua versione identitaria e comunitaria che in quella neoliberale e liberista. In Germania la destra vince per virtù propria e per circostanze favorevoli: la prima comprende la credibilità alla lunga guadagnata dalla cancelliera Merkel, erede non indegna dei grandi leader democristiani di cui è ricca la storia tedesca, tra le seconde, va menzionata la capacità della Csu bavarese e della Fdp di allargare al massimo lo schieramento di centrodestra. Il partito-stato bavarese continua a tenere, anche se comincia ad essere in difficoltà almeno nelle aree urbane; i liberali sono i veri vincitori (i democristiani sono cresciuti solo di circa 2 punti percentuali come rappresentanza parlamentare), e quindi non si è avuto tanto una concorrenza al centro, quanto un’effettiva affermazione di destra, che, secondo alcuni osservatori, ha una paradossale ragione proprio nella crisi economica: benchè spaventati, o proprio perchè spaventati, gli elettori tendono a confermare fiducia ai “competenti” dell’economia, al ceto finanziario e imprenditoriale che la Fdp rappresenta, anche se sono proprio costoro i responsabili della crisi. La Grosse Koalition ha nuociuto ai socialdemocratici, come anche in Austria: infatti, o si è subalterni al cancelliere, o conflittuali, ed entrambi i ruoli sono poco apprezzati dagli elettori. In particolare, è ovvio, dagli elettori di sinistra: ci si è limitati a dire a questi ultimi che, perlomeno, la Spd nel governo era meglio dei liberali….verissimo, ma non propriamente un argomento entusiasmante ! A questo punto, non eviteremo comunque di parlare anche dei problemi interni alla socialdemocrazia tedesca: che è in calo elettorale dalla storica vittoria del 1998: dal 44,5% al 23,5%, passando per il 41,6% del 2002 e il 36,2% del 2005 (nota: si intendono qui le percentuali di seggi parlamentari conquistati, perchè la conta dei voti di lista e dei voti nei collegi uninomiali sarebbe interessante ma ci porterebbe lontano). Nel 1998, le anime della socialdemocrazia agirono assieme: presidente del partito era Oskar Lafontaine, che solo a risultati raggiunti cedette ufficialmente a Schroeder il primato. La torsione data da Schroeder nel corso dei suoi due mandati è stata forte, ed è stata nel segno della Neue Mitte, il “nuovo centro”, quindi una versione di governo incentrata sulla sostenilità finanziaria dello stato sociale (in una parola: tagli), una robusta importazione di temi clintoniani e blairiani, insomma quella “terza via” anni 90 che indicava nei compiti della sinistra semplicemente una fiduciosa azione di tutela delle magnifiche e progressive sorti dei mercati, sia pur con un accento, un poco moralistico, quindi ideologico, sulle pari opportunità da offrire ai poveri, purchè virtuosi, volenterosi e quindi meritevoli di accedere alle risorse che immancabilmente la modernità avrebbe arrecato. La crisi della Spd è venuta prima della crisi elettorale, accellerata dalla scissione di Lafontaine, anzi Schroeder per anni è sembrato in grado di arginare con il suo carisma le debolezze e le incertezze del partito: ha ben governato l’economia (confermando l’opinione di Schumpeter che i socialisti sappiano prendere molto seriamente il compito di far funzionare il capitalismo) e l’operazione di avere un welfare sostenibile è tecnicamente riuscita, ma il paziente non ne è uscito tanto bene (cioè la serenità, il benessere,l’eguaglianza, insomma i fini per cui governiamo, essendo mercato ed efficienza solo strumenti): insomma, alla fine, la mancanza di una convinta azione redistributiva ha fatto crescere il numero relativo dei poveri e il divario assoluto con i più ricchi. Schroeder ed i suoi hanno perseguito con testardaggine lo schema idelogico della “terza via”, ed hanno reagito ad ogni sconfitta dicendosi che il rinnovamento non era stato condotto abbastanza a fondo. Il partito socialdemocratico è stato vissuto spesso come un impiccio all’azione di governo. Quando un nuovo leader, Beck, ha cercato di riorganizzarlo, scontrandosi con Muentefering e proponendo di dare ai tedeschi qualcosa in termini di redistribuzione del benessere e di benefici sociali, agendo cioè non solo sulla leva delle opportunità di mercato ma anche su quella dell’intervento statale, la reazione dei seguaci dell’ex-cancelliere è stata virulenta, al punto da defenestrare Beck in una specie di putsch. Questo schroederismo senza Schroeder (che nel frattempo si è messo in pensione e si dedica a fare il lobbista per grossi gruppi industriali: va bene il postmoderno, ma ve lo immaginereste Brandt finire così ?) ha portato al quarto arretramento elettorale della Spd dal 1998, il più vistoso. E potrebbe non essere l’ultimo, almeno leggendo un’intervista oggi sulla stampa italiana a un membro dell’attuale gruppo dirigente socialdemocratico che parla di “nuove idee” e “nuovo programma”, dichiarazioni sbalorditive visto che l’aggiornamento del programma della Spd è nuovo di zecca (ma l’aveva promosso Beck). E’ probabile che le cose nella Spd miglioreranno quando si terranno le idee socialdemocratiche e si cambieranno piuttosto gli uomini. Quanto al socialismo europeo, esso raccoglie tante vicende nazionali: ogni generalizzazione è fuorviante, e lo diciamo impegnandoci a non suonare la fanfara per le previste e prevedibili, future vittorie in Grecia o in Scandinavia.

*Segreteria Nazionale PS - Sinistra e Liberta'


Lettera aperta di Nencini a Fassino

Lettera aperta di Nencini a Fassino
UNA SINISTRA MODERNA
IN UN'ITALIA PROFONDAMENTE CAMBIATA


Caro Piero,

Ti ho letto oggi sul Corriere della Sera. La parola ‘sinistra’ non basta più se nell’immaginario collettivo viene letta come interpretazione vetusta della nostra realtà, e quindi inadeguata, ad affrontare i nuovi problemi propri della società della conoscenza. Servono dunque un’idea, una missione e molto coraggio. La missione deve essere quella di una sinistra moderna in un’Italia profondamente cambiata, una nazione che ha dismesso l’abito della società di massa e che si è avviata verso sponde più magmatiche e individualistiche. Si sono invece mantenuti, a sinistra, dogmi e strumenti di lettura obsoleti, inutili per fare voti, buoni soltanto a qualche rievocazione storica tra fondazioni culturali. La missione non può essere affidata al solo P.D. ed alle sue tante lacerazioni interne ma non vi è dubbio che il partito più grosso dell’opposizione abbia le responsabilità più alte. Il congresso non ha sciolto il nodo. I congressi ‘di conta’ non sciolgono mai i nodi che la politica impone. Il nodo, dunque, resta intonso sul tavolo e riguarda ciascuno di noi. Il nodo si scioglie non rinunciando ai valori di una sinistra di questo secolo – inclusione, merito, rigore, coppia diritti/doveri, libertà – ma buttando via larga parte delle soluzioni approntate nei decenni passati. Dismettere la rassicurante coperta di Linus e investire su idee che non stiano nei libri di storia. Le casematte disseminate lungo la frontiera parlano di diritti di terza generazione, di etica civica, coralità dei doveri e condivisione di un nuovo spirito pubblico, di statuto dei lavori atto a tutelare ‘il terzo popolo’ (Bonomi definisce così il precariato), di nuovo e diverso welfare per far fronte ai bisogni nascenti, di pluralità di famiglie, di diritto alla conoscenza attraverso l’allargamento dell’istruzione e dell’informazione, di merito e creatività, nel lavoro e nella scuola, di sicurezza e di qualità della vita. Hic Rhodus, hic salta. Come saltarono i socialdemocratici tedeschi a Bad Godesberg nel ’59, come saltò Blair a metà degli anni novanta trasformando i laburisti inglesi, come saltò il socialismo italiano con Nenni agli albori del centro-sinistra (col trattino!) e poi nella Conferenza di Rimini che Craxi volle prima di diventare Presidente del Consiglio. E come sono saltate le destre che hanno scritto – a modo loro naturalmente – pagine di governo in tanti paesi del mondo. In ultimo, rileggere l’interessante esperienza del nuovo partito liberale tedesco e del suo leader. Far attendere ancora il conclave dei riformisti, insomma, è un errore mortale.

Riccardo Nencini

30 settembre 2009

*E' MORTA "FEDORA" LA MAMMA DEI COMPAGNI BASILIO E STEFANO GIUSTOZZI*

30/09/2009 - Ieri sera e' improvvisamente venuta a mancare "FEDORA" La mamma dei Compagni Basilio e Stefano Giustozzi, gia' rispettivamente Assessore e Vicesindaco Socialisti del Comune di Morrovalle. La camera Ardente per tutta la giornata di oggi e' allestita presso l'ospedale di Civitanova Marche. I funerali si terranno Domani Giovedi 1° Ottobre alle ore 10,00 presso la chiesa di San Bartolomeo a Morrovalle.

I SOCIALISTI, della Provincia di Macerata si stringono commossi a BASILIO E STEFANO ed esprimono le piu' sincere Condoglianze alle loro famiglie.

Ivo Costamagna
Segretario Provinciale PS/Sinistra e Liberta'

martedì 29 settembre 2009

Rasmussen: "La terza via è morta. Il socialismo cerchi risposte in Europa"

Rasmussen: La terza via è morta.
"Il socialismo cerchi risposte in Europa"

Il presidente Pse: «Per creare nuovi posti di lavoro guardiamo alle dinamiche transfrontaliere»

di MARCO ZATTERIN - http://www.lastampa.it

BRUXELLES, 29/09/2009 - Poul Nyroup Rasmussen, presidente del Partito socialista Europeo, ammette che quando sono arrivati i risultati delle elezioni tedesche ha provato «una grande tristezza». Eppure, assicura, «fareste meglio a non considerarci finiti». La Spd in Germania «ha pagato un prezzo esagerato», però «in Portogallo e Norvegia abbiamo vinto, e ora mi aspetto un’affermazione greca. Non sono i segnali di un movimento al tappeto».

La Spd, il più vecchio Partito Socialdemocratico Europeo, non era mai andata così male. Vorrà pur dire qualcosa...
«E’ stata penalizzata dalla partecipazione alla Grande Coalizione con Angela Merkel. Nei quattro anni di governo la disoccupazione è cresciuta parecchio e i senzalavoro hanno presentato il conto alla Spd, anche attuando la “politica del sofà”: sono rimasti a casa in preda all’apatia, pensando di non poter influenzare in alcun modo il futuro con il loro voto».

Ma gli elettori dei Verdi e della Linke alle urne sono andati...
«I socialdemocratici hanno subito un “effetto sandwich”, stretti fra i cristiano-democratici e l’altra sinistra. E’ un fenomeno europeo: gli elettori, soprattutto a sinistra, sono persuasi che i partiti tradizionalmente al governo non abbiano più risposte. Del resto Merkel ha vinto grazie ai liberali; lei non è cresciuta, loro sì. Ecco perché dico che la Spd ha pagato più cara la nuova tendenza».

Intende l’eccessiva adesione al libero mercato?
«E’ sbagliato pensare che le riforme non facciano vincere. Il problema è combinarle con lo sviluppo e la creazione di posti di lavoro. Gli interventi effettuati da Schröder dopo il 1998 non hanno avuto questo esito. Il clima economico si stava deteriorando e la gente perdeva il posto. Così nel 2005 i socialdemocratici hanno perso. Colpa della crisi, non della Spd».

E’ passato poco tempo da quando Blair e Schroeder parlavano di terza via socialista. Questa è morta, lo ammetterà.
«Temo di sì. Credo però che esista ancora la possibilità di aprire una nuova era ragionando in chiave europea. La creazione del lavoro richiede dinamiche transfrontaliere. Noi siamo l’unica forza che può spingere in questa direzione, mentre gli euroscettici vogliono chiudere le porte e il centrodestra è tentato dal nazionalismo. Dobbiamo creare nuovi posti di lavoro e far partecipare i cittadini all’economia, puntando su valori e giustizia sociale. Contemporaneamente si devono porre le condizioni per evitare che la crisi finanziaria si ripeta. Così hanno fatto portoghesi e norvegesi».

Invece in Gran Bretagna i laburisti hanno le ore contate.
«La situazione è molto seria, ma sono colpito da come Gordon Brown si batta per dare la scossa al Paese. Sarò naïf, ma se riparte l’economia e i lavoratori cominciano a chiedersi che cosa conviene loro veramente, non è detto che i conservatori si affermino».

Perché?

«Perché Cameron imita la Merkel. Vuole ridurre le tasse, un meccanismo che non funziona politicamente quando c’è la recessione. Si brucia lavoro. Servono investimenti pubblici, non ulteriori privatizzazioni».

Il Pd fatica a darsi un leader. Onda negativa anche da noi?
«Spero, e credo, che i democratici sappiano restare uniti. Chi ha fondato il partito voleva costruire una nuova Italia e togliere il potere a Berlusconi. Oggi nel Pd devono sentirsi obbligati a essere compatti. Se non lo saranno, perderanno le elezioni per un tempo molto, molto lungo».


lunedì 28 settembre 2009

MONTE SAN GIUSTO - CLOWN & CLOWN FESTIVAL 2009

CLOWN & CLOWN FESTIVAL 2009
dal 30 Settembre al 4 Ottobre
http://www.clowneclown.org

Arriva in grande fretta e con grande entusiasmo la quinta edizione del Festival Clown&Clown. Numerosi gli eventi in programma: spettacoli, street food, mostre fotografiche, gran galà della risata, la tournée dei ragazzi di PARADA con la presenza di Miloud, infine l'irrinunciabile appuntamento della domenica pomeriggio Rimbalzi di gioia in un abbraccio che vale.

Un paese invaso dai clown con la presenza dei ragazzi rumeni della Fondazione PARADA, due giorni di spettacolo con grandi artisti internazionali, interventi di decine di clowndottori della Federazione Nazionale Clown Dottori per le strade, nelle scuole e nella Casa di Cura, 20.000 nasi rossi distribuiti gratuitamente, proiezioni, animazioni per bambini, concorso di pittura, e un grande evento di chiusura


Dopo il grande successo dello scorso anno con oltre 20.000 presenze e la partecipazione del Dottor Hunter Patch Adams, arcinoto per il film biografico interpretato da Robin Williams e padre fondatore della comicoterapia, Monte san Giusto si prepara a trasformarsi nuovamente nella “Città del Sorriso” e a farsi messaggero del valore universale e terapeutico della risata ospitando la V Edizione del Clown&Clown, festival internazionale di clownerie e volontariato.


Per questa quinta edizione il festival ospita la compagnia di circo con i ragazzi di Bucarest della Fondazione PARADA, resi ancora più celebri dal film-documentario di Marco Pontecorvo intitolato “PA-RA-DA” uscito nelle sale nel settembre 2008.


La Fondazione PARADA
è una organizzazione non governativa costituita nell’ottobre del 1995 a Bucarest da Miloud Oukili che ha come scopo principale il sostegno dell’infanzia emarginata, soprattutto dell’infanzia di strada sradicata dalla famiglia e allontanata dalle istituzioni socio-educative, in particolare dalla scuola. Miloud ha da sempre utilizzato l’arte circense come strumento di recupero e di reintegrazione sociale e da questa attività è nata la compagnia di circo formata da giovani che hanno vissuto la strada e che rappresentano Parada durante spettacoli di beneficenza, negli ospedali, negli orfanotrofi. e nei più importanti festival europei. Dal 28 settembre al 4 ottobre 2009 i ragazzi di PARADA saranno a Monte San Giusto, terranno spettacoli in varie scuole e comuni della Provincia di Macerata e saranno ospitati da alcune famiglie sangiustesi. Saranno presenti per un dibattito in occasione della proiezione del film PA-RA-DA in programma il 30 settembre alle ore 21:30 presso l’atrio di Palazzo Bonafede. Come sempre durante il festival la città si trasformerà grazie al grande lavoro che l’Ente Clown&Clown e molti cittadini svolgono durante tutto l’anno preparando grandi e colorate scenografie che cambieranno il volto del paese, un enorme naso rosso (illuminato di notte) addobberà il campanile della chiesa e tutti saranno invitati ad indossarne uno (saranno distribuiti 20.000 nasi rossi).


L'ospite di questa importante edizione, che si configura anche come un primo anniversario dalla nascita del Clown&Clown, sarà il grande clown franco-algerino MILOUD OUKILI, l'angelo dal naso rosso e fondatore di PARADA. La sua bella e commovente storia di coraggio nelle fogne di Bucarest ha ispirato il Film di Marco Pontecorvo uscito nelle sale lo scorso settembre.


La programmazione


Mercoledì 30 Settembre: alle 21.30 presso l’Atrio di Palazzo Bonafede, si terrà la proiezione del Film PA-RA-DA con la presenza dei ragazzi di Bucarest della fondazione Parada.

Venerdì 2 ottobre inizia la grande kermesse di spettacoli con David Anzalone “Zanza” (professione: handicappato; segni particolari: nessuno) che porta in scena “Targato H – Contro-mono-logo”, uno spettacolo per uscire dai luoghi comuni dell’handicap con ironia e comicità, un lavoro ironico fatto da chi l’handicap ce l’ha e lo vive prendendosene gioco.

Sabato 3 ottobre alle 10:30 spettacolo della Compagnia di Circo PARADA alla presenza di 500 bambini delle scuole bambini e ai ragazzi delle scuole che daranno vita anche a “Volano i sorrisi” lanciando appese a 500 palloncini rossi le loro frasi ed i loro messaggi per un mondo migliore; dalle 15:00 spettacoli nelle colorate piazze del borgo, e alle 21:30 il Gran Galà della Risata con la partecipazione dell’Orkestra Zbylenka e de “Il Circo Invisibile” di Francesco Giorda e Cristiano Caldiroli.

Domenica 4 Ottobre spettacoli dal mattino fino alla grande parata musicale delle 17:30 che porterà il pubblico all'evento ormai diventato irrinunciabile della domenica pomeriggio: lo spettacolo creato dall’organizzazione “Rimbalzi di gioia in un abbraccio che vale” in cui quattromila palloni rossi di diverse dimensioni manderanno in delirio i presenti grazie alla guida vocale di Francesco Giorda che darà le indicazioni alla piazza per creare diverse coreografie e per terminare con le lacrime agli occhi dalle risate e dall’euforia sulle note di una colonna sonora coinvolgente ed emozionante.


Eventi collaterali

Anche quest’anno, oltre ai molti spettacoli di qualità, ci saranno numerosi eventi collaterali con proiezioni, animazioni per bambini e spazio a varie associazioni di volontariato come l’Ambalt (associazione marchigiana bambini affetti da tumore e leucemia) e le associazioni di Clown-Dottori presenti in Italia. Durante la manifestazione sarà possibile deliziare il palato con street food organizzati per l’occasione e sarà allestita la mostra fotografica “Negli Anni del Festival” per celebrare i primi 5 anni di Clown&Clown.


I progetti:

Ogni edizione del Clown&Clown raccoglie fondi attraverso vendita di magliette, cd musicali e stacca-attacca creati ad hoc per mettere in pratica progetti di comicoterapia ed i progetti effettuati nella passate edizioni sono:

1)“La missione del sorriso”: missione Umanitaria di Clown Dottori negli ospedali, centri disabili ed orfanotrofi di Zagabria insieme all’Associazione Ridere per Vivere. Da questo progetto è scaturito un film medio metraggio ed un book fotografico di grande successo

2) progetto annuale di clownterapia nelle Case di Riposo di Monte San Giusto.

3) Laboratori nelle scuole con i ragazzi che hanno un disagio sociale

4)corsi di comico terapia per adulti tenuti da formatori di Clown One o da Ridere per Vivere.

Il Festival è inoltre uno strumento promozione per le associazioni di clown terapia, un modo per presentarsi e per fare il proprio banchetto. Grazie all’attività di sensibilizzazione svolta dal festival molti altri progetti sono stati attivati nella Regione Marche e diverse associazioni hanno avuto la possibilità di farsi conoscere da tutto il pubblico presente.


Il festival è nato da una idea della Mabò Band, storico quartetto sangiustese di Clown Musicisti, la Direzione Artistica è della Zelig di Torino ed è realizzato dall’Associazione Ente Clown&Clown con il contributo di numerosi sponsor privati, del Comune di Monte San Giusto, della Provincia di Macerata, della Regione Marche e con la preziosa collaborazione della Federazione Nazionale Clown-Dottori.


Riunione a New York dell' Internazionale Socialista con Pia Locatelli

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INTERNAZIONALE SOCIALISTA
NECESSARIE NUOVE MISURE DI CONTROLLO
DEI MERCATI FINANZIARI


28/09/2009 - Si è svolto nei giorni scorsi a New York presso le Nazioni Unite l'incontro dei vertici dell'Internazionale Socialista, in coincidenza con le riunioni del G20 e dell'Assemblea generale dell'Onu. Al vertice, presieduto dal presidente dell'IS Georges Papandreu, che ha interrotto brevemente un'accesa campagna elettorale in Grecia, hanno preso parte tra gli altri il leader socialista belga Di Rupo, l'ex cancelliere austriaco Gusembauer, il presidente iracheno Talabani, il presidente del Pse Rasmussen, Segolene Royale, che è rappresentante del Psf presso l'Internazionale. Per l'Italia, Pia Locatelli, presidente dell'IS donne. Dalla riunione è emersa l'importanza, per i Socialisti, di introdurre misure di controllo dei mercati finanziari, quali una commissione internazionale di sicurezza, di garanzie pubbliche sui mutui e di lotta ai paradisi fiscali. L'Internazionale Socialista rilancia, alla luce della crisi in corso, la visione Socialdemocratica di mercati regolati e di un intervento pubblico a garanzia degli interessi generali di fronte a quelli speculativi.

LA SINISTRA PER VINCERE DEVE RIAFFERMARE E MODERNIZZARE I PROPRI VALORI !

GERMANIA. DI LELLO: LA SINISTRA PER VINCERE DEVE RIAFFERMARE E MODERNIZZARE I PROPRI VALORI !

28/09/2009 - "Il risultato delle elezioni in Germania non lascia spazio a equivoci o a intepretazioni forzose: a trarre beneficio dai 4 anni di Grosse koaliktion è stata soprattutto la Signora Merkel con la CDU". - Così Marco Di Lello, coordinatore nazionale del PS ed esponente di Sinistra e Libertà.- "Se una lezione si può trarre dal voto tedesco,- osserva Di Lello - specie se paragonato al confortante successo dei Socialisti di Josè Socrates in Portogallo e alla possibile vittoria che dovrebbe ottenere Georges Papandreu con il PASOK in Grecia domenica prossima, è che le forze Socialiste, Riformiste e di progresso, per vincere non devono dimenticare le loro radici che affondano nella sinistra riformista, riaffermando e modernizzando i propri valori: in primo luogo la giustizia sociale e la difesa dei più deboli e - conclude l'esponente Socialista - condividendoli con quanti vi si possono riconoscere."

domenica 27 settembre 2009

Adesioni, costruzioni dal basso. A Sinistra e Libertà serve uno scatto !

Adesioni, costruzioni dal basso.
A Sinistra e Libertà serve uno scatto !
di Stelvio Antonini*

25/09/2009 - Molti di noi forse sono ritornati a casa dall'Assemblea di Napoli con un po' di delusione. Del resto nel dibattito che si è aperto sui siti ciò si manifesta ampiamente. Non c'è niente di male se viene sollevata qualche critica per come sono stati condotti i lavori da parte della presidenza. Ed è normale che molti siano rimasti delusi dalla scarsa pratica democratica esercitata nel corso dell'assemblea. Le critiche possono essere utili per il futuro del nostro lavoro. Certo, forse non era possibile neanche fare diversamente in un'assemblea straordinaria di migliaia di persone. Il problema a Napoli non era tanto di “ottenere di più”. Tutti sapevano in coscienza prima di arrivare all'Assemblea che l'obiettivo della convocazione del congresso costitutivo del nuovo soggetto (partito) prima delle elezioni regionali, che la stragrande maggioranza delle compagne e dei compagni auspicavano, non sarebbe stato facile da portare a casa . Importante era, però, che a Napoli si fosse riusciti a decidere di imboccare finalmente una strada senza ritorno per giungere alla meta finale della costruzione del nuovo soggetto della sinistra italiana. L'ordine del giorno finale consente di andare avanti. Il comitato di coordinamento eletto dovrà subito mettersi al lavoro e dare anche le indicazioni necessarie ai regionali per muoversi nello spirito di Napoli. Ad esempio, quale simbolo dobbiamo utilizzare per il tesseramento o per le iniziative? Io credo che dovrà essere quello assunto a Napoli senza perdere altro tempo nelle “interpretazioni”. La grande assemblea di Napoli, straordinaria per la partecipazione, per l'intensità e la passione politica manifestata ha cambiato indubbiamente il nostro ordine dei lavori. Anche le nostre discussioni devono cambiare registro. Ora il “gioco” passa nelle nostre mani. Come i grandi campioni del ciclismo dobbiamo saper scattare in avanti senza più girarci indietro per scrutare se qualcuno ci potrà frenare. Si tratta di mettere in pratica le cose scritte nell'ordine del giorno approvato a Napoli. La cosa più importante e dare il via alla campagna delle adesioni. Abbiamo bisogno di una base che diventi protagonista della costruzione del nuovo soggetto della sinistra e che assuma velocemente la sovranità nelle decisioni. Una grande campagna di tesseramento, dunque, nel pieno di una forte iniziativa politica sulle grandi questioni come la scuola, la difesa della libertà, della democrazia e dei diritti. E c'è il problema fondamentale del lavoro, che alla ripresa delle attività produttive dopo le ferie estive rileva la chiusura di centinaia di aziende con un terzo degli occupati in meno in parte destinati alla lunga cassa integrazione senza più la prospettiva di ritornare in fabbrica e in parte sulle liste dei licenziati. Deve esserci una risposta da sinistra che solo Sinistra e Libertà è in condizioni di dare all'altezza delle domande popolari.

*Sinistra e Liberta' - Coordinatore Regionale Marche SD

Fonte - http://www.sinistra-democratica.it

sabato 26 settembre 2009

Partito Socialista - Convocazione Direzione Regionale Marche


Comitato Regionale Marche

Il Segretario



Ai Componenti Direzi
one Regionale

Agli Invitati

LORO SEDI

Oggetto: Convocazione Direzione regionale.

E’ convocata per giovedì 1° Ottobre p.v. alle ore 17.30, presso l’Ostello della Gioventù di Loreto la Direzione Regionale Marche per discutere il seguente ordine del giorno:

  1. Sinistra e Libertà, riflessioni su assemblea Napoli e conseguenti iniziative regionali;
  2. Esame situazione politica regionle;
  3. Varie ed eventuali.
Data l’importanza degli argomenti prego di essere puntuali e di comunicare eventuale impossibilità a partecipare.

Fraternamente


Ancona, 24 settembre 2009

Massimo Seri


venerdì 25 settembre 2009

Craxi e l'OLP

UNA DELLE NUMEROSE SITUAZIONI CHE CONFERMANO, LA VOLONTA' DEI SOCIALISTI DI NON VOLER DARE LEZIONI "DI SINISTRA" A NESSUNO........MA NESSUNO SI PUO' PERMETTERE DI DARNE AI SOCIALISTI !!!

REGIONE MARCHE: PROPOSTA DI LEGGE "A SOSTEGNO DEI GENITORI SEPARATI"


ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLE MARCHE
GRUPPO MISTO – PARTITO SOCIALISTA

Proposta di legge n. 340 a iniziativa del Consigliere D’Isidoro, presentata in data 6 agosto 2009.

NORME A SOSTEGNO DEI GENITORI SEPARATI IN SITUAZIONE DI DIFFICOLTA’MODIFICHE ALLA L.R. 16 DICEMBRE 2005, N. 36 “RIORDINO DEL SISTEMA REGIONALE DELLE POLITICHE ABITATIVE”

CONFERENZA STAMPA

Mercoledi’ 30 Settembre 2009 – ore 11.00 Sala della Presidenza dell’Assemblea legislativa delle Marche Piazza Cavour 23 – ANCONA

INTERVERRANNO:

Prof. Antonio D’ISIDORO - Presidente Gruppo Misto - Partito Socialista
Dott. Mario FEROCE - Coordinatore per le Marche Associazione“ADIANTUM”

La presente proposta di legge nasce dalla necessità di fornire una attenzione istituzionale alle questioni di carattere sociale, economico e personale che possono avere origine dalla fine del rapporto matrimoniale. Si vuole così offrire una maggiore tutela ai coniugi separati in situazione di difficoltà, sia dal punto di vista psicologico che da quello di carattere materiale conseguente al non affidamento dell’abitazione famigliare. Si tratta di situazioni ancora poco conosciute e sottovalutate ma di estrema gravità sociale. Con questa proposta di legge si intende dare una risposta ai problemi suesposti attraverso una legislazione regionale innovativa a livello nazionale.


SBARRAMENTO ALLE REGIONALI? UN ALTRO REGALO A SILVIO

SBARRAMENTO ALLE REGIONALI ?
UN ALTRO REGALO A SILVIO


E’ in corso la discussione della proposta di legge volta a rendere obbligatoria, per l’accesso ai Consigli Regionali, Provinciali e Comunali, la soglia di sbarramento del 4%.

di Carlo Leoni*

25/09/2009 - E’ iniziato martedì scorso in Commissione Affari Costituzionali alla Camera l’iter di discussione della proposta di legge che ha come primo firmatario l’on Calderisi volta a rendere obbligatoria, per l’accesso ai Consigli Regionali, Provinciali e Comunali, la soglia di sbarramento del 4%.

La Commissione si è limitata ad ascoltare la relazione del primo firmatario ed ha rinviato la discussione ad una seduta successiva. Non è dato sapere quindi, al momento in cui scriviamo, quale sia l’orientamento dei gruppi parlamentari di opposizione e in particolare del PD. Sappiamo purtroppo che tutti hanno condiviso la filosofia bipartitista insieme alla destra sia per le elezioni politiche che per quelle europee. L’effetto è stato quello di fare il vuoto intorno al PD e di agevolare enormemente il successo di Berlusconi.

Il PD darebbe prova di incredibile autolesionismo se perseverasse sulla stessa linea che lo ha portato a sbattere e ad un Congresso che a detta di tutti i contendenti dovrebbe essere di correzione degli errori passati. Sia Franceschini che Bersani dicono di non condividere la riduzione a due della rappresentanza politica e l’autosufficienza del loro partito. Entrambi parlano di nuove alleanze. Bene, sono attesi subito ad una prova di coerenza. Blocchino sul nascere questo ulteriore colpo alla rappresentanza di una parte grande della società italiana.

Se non facessero questo, i dirigenti del PD, perderebbero ulteriormente di credibilità nella battaglia di opposizione al Governo e alle sue pulsioni autoritarie. Ma come, si chiederebbero in molti, scendete in piazza per la libertà di informazione e cioè perché tutte le voci della politica e della società abbiano la voce che meritano e poi, con l’ennesimo colpo di mano, dopo averlo fatto per il Parlamento nazionale e per quello europeo, volete cancellare anche dagli enti locali e dalle Regioni la rappresentanza della sinistra ?

In molti si chiederebbero le ragioni di questa ossessiva persecuzione e se non sarebbe il caso che tanta energia il PD la spendesse contro la destra piuttosto che contro la sinistra. E come pensano di vincere le regionali se si fanno il vuoto intorno?

Non è un problema di Sinistra e Libertà : sbarramento o no, come è stato per le europee ci saremo anche alle regionali perché il nostro non è un progetto elettoralistico e di corto respiro. E’ un problema delle forze progressiste e della democrazia italiana. Mi hanno insegnato da piccolo che risolvere i problemi politici per via amministrativa si chiama “stalinismo” e ha fatto una certa impressione vedere che questa pratica è stata fatta propria da esponenti di un partito che si chiama “democratico”. Ma vogliamo credere che al PD la lezione delle ripetute sconfitte sia bastata e che vogliano cambiare rotta.

La legge Calderisi va quindi fermata per queste ragioni di merito politico e poi perché è chiaramente incostituzionale. L’art.122 della Costituzione parla chiaro: “Il sistema di elezione e i casi di ineleggibilità e incompatibilità… sono disciplinati con legge della Regione nei limiti dei principi fondamentali stabiliti con legge della Repubblica.”

Calderisi sostiene che l’introduzione per legge della stessa percentuale di sbarramento per tutte le Regioni sarebbe uno dei principi fondamentali sui quali insiste una riserva di legge. Chiunque può constatare invece che si tratta di una misura assai di dettaglio e come tale demandata dalla Costituzione all’esame di ciascuna assemblea regionale.

Se si vuole contrastare questa proposta di legge non mancano certo gli argomenti, né sotto il profilo politico né sotto quello di legittimità costituzionale. Serve solo la volontà politica. E’ il caso di dire ancora una volta all’opposizione parlamentare :” Se ci sei batti un colpo!

PS. Saremmo curiosi di conoscere su questo punto anche il parere dei “federalisti” della Lega, dei Presidenti delle Regioni, oltre che dell’IDV che denuncia ogni inciucio tranne quelli che la vedono protagonista come accadde per le legge elettorale per il Parlamento europeo.

*Sinistra e Libertà - ex vicepredinete Camera dei Deputati


giovedì 24 settembre 2009

CERCASI EXSOCIALISTI DISPERATAMENTE

PDL. DI LELLO E DEL BUE:
CERCASI EXSOCIALISTI DISPERATAMENTE.

24/09/2009 - "Ma dove sono finiti gli ex e post socialisti che stanno nel PdL? - se lo chiedono in una nota congiunta Marco Di Lello e Mauro Del Bue rispettivamente coordinatore e componente della segreteria nazionale del PS, ed esponenti di Sinistra e Liberta'. Ieri il caso Englaro, oggi la discussione sul testamento biologico, temi eticamente sensibili e cartina di tornasole per misurare il tasso di cultura laica nella maggioranza, sono caratterizzati dall'assordante silenzio di tutti quei parlamentari che, non comparendo neppure tra i 20 parlamentari che hanno sottoscritto la lettera al Presidente Fini, hanno l'impudenza politica di dichiararsi "ancora socialisti". Non basta - proseguono gli esponenti del PS/SeL - si segnala come il più solerte a prendere le distanze dai tentativi di esternare un sia pur timido dissenso laico nel gruppo parlamentare quel Fabrizio Cicchitto, in gioventù brillante esponente della sinistra socialista di Riccardo Lombardi. Parafrasando il titolo di un noto film di Madonna - concludono Di Lello e Del Bue - potremmo dire che nel PdL "cercasi exsocialisti disperatamente".

mercoledì 23 settembre 2009

Socialisti e Sinistra dopo Bagnoli

Socialisti e Sinistra dopo Bagnoli

di Giuseppe Giudice

23/09/2009 - Sono moderatamente soddisfatto per le decisioni assunte a Bagnoli da Sinistra e Libertà. Non condivido il pessimismo di maniera di una certa sinistra abituata a darsi bottigliate sugli..attributi. Si poteva fare di più, soprattutto per quanto concerne la nomina dei coordinamenti regionali, ma l’istituzione dell’anagrafe delle adesioni, la conferenza programmatica, la definizione delle regole, la presentazione senza nessuna deroga del simbolo in tutte le regioni alle prossime consultazioni, indicano con chiarezza che si è aperto un percorso vero per la fondazione di un nuovo soggetto politico della sinistra. Questo pone un problema serio per i Socialisti, intendendo con tale termine coloro che hanno una identità culturale e non semplicemente la tessera ad un mini-partito. Quale è il ruolo e la funzione che essi possono avere all’interno del progetto politico di “Sinistra e Libertà”? Per il gruppo dirigente ristretto del PS (o meglio dell’ex SDI) sembra che non vi siano dubbi. Il ruolo dei Socialisti e quello di rappresentare il polo “riformista” in SeL declinando tale concetto alla Tony Blair o alla Giuliano Amato: quello di una sinistra subalterna a quella cultura neoliberale che è stata travolta dalla crisi in atto del capitalismo liberista. Una posizione che si distingue dal PD solo sul tema della laicità ma che ne accetta l’impostazione sui temi sociali e del lavoro.
Se la funzione dei Socialisti si riduce a questo non c’era bisogno di contribuire a costruire Sinistra e Libertà: bastava fare l’ala laica del PD. Se come io credo non solo la funzione dei Socialisti non può essere così riduttiva ma deve avere ben altre ambizioni e svolgere un ruolo affatto diverso, si pone il tema di come i Socialisti debbano operare all’interno di SeL e di quale sia la loro vera funzione. Essa consiste in primo luogo a dare un forte contributo alla ricostruzione di una cultura politica della sinistra italiana, senza la quale non è definita la missione storica e la strategia politica della stessa. La profonda regressione della democrazia e della politica italiana hanno come concausa la crisi della cultura politica soprattutto a sinistra. Spero di poter analizzare più approfonditamente in un altro scritto tale tema. Mi limito per ora a ripetere ciò che più volte ho detto: il crollo del comunismo ha privato tale termine di ogni valenza positiva: l’identità comunista è stata vissuta dall’89 in poi come identità puramente antagonista incapace di indicare una alternativa in positivo all ‘esistente. Di fatto l’identità comunista impedisce di produrre una politica possibile e praticabile. La demonizzazione dei Socialisti praticata da quella parte del postcomunismo italiano che puntava all’incontro con i post-dc (realizzata in modo molto precario nel PD) ha impedito alla sinistra di assumere una identità in positivo. Nel fare ciò molti postcomunisti hanno accettato la critica liberale al comunismo che, come sappiamo, coinvolge in essa anche l’idea socialista: il gruppo editoriale L’Espresso-Repubblica è stato il maggior propagandista di tale sub-cultura che mescolava postcomunismo liberaloide e demitismo purificato; la brodaglia pseudoideologica di cui si nutre provvisoriamente il PD. Ma forse che lo SDI non si è mosso nella stessa direzione? Ha aggiunto alla brodaglia del PD un pizzico di pannellismo. La subcultura dello SDI è quella del non-socialismo liberale di Giuliano Amato (in forma volgarizzata) con qualche spruzzo di Emma Bonino. A sinistra del PD si è spesso parlato di una sinistra “senza aggettivi” dimenticando che di per sé sinistra indica solo una collocazione parlamentare: è il termine Socialismo che ha dato senso e progetto all’idea di sinistra nella storia. Odo spesso paralare di “una sinistra del lavoro, dell’ambiente, dei diritti, delle politiche di genere”: tutti temi giustissimi, ma espressi così sembrano una lista della spesa o una sommatoria aritmetica. Cosa lega organicamente fra loro tali temi? Poiché senza una organicità di legame non c’è organicità di proposta politica. E’ un progetto, una offerta di società diversa e fondata su valori differenti rispetto a quella della restaurazione capitalistico-liberista che caratterizza la proposta. E quindi progetto socialista per il XXI secolo. Un socialismo convinto che il crollo del comunismo segna un punto di non ritorno e della vittoria dell’idea di Socialismo Democratico, ma anche consapevole della crisi di quella socialdemocrazia che ha vissuto la subalternità al liberismo. Il socialismo europeo resta il punto di riferimento privilegiato con la convinzione che esso vada rifondato marcando una soluzione di continuità con le sue derive moderate degli anni 90 (Blair, Schroeder, D’Alema, Amato). In questo processo di rifondazione potranno anche associarsi forze come la Linke tedesca che comunque vedono nel Socialismo Democratico il loro orizzonte. L’unico confine a Sinistra è rappresentato dalla impossibilità di interloquire con i nostalgici del Muro di Berlino o con forze velleitarie ed avventuriste. Se questo è il nostro compito come Socialisti è veramente forte, interessante ed appassionante e potremo svolgerlo non se faremo una corrente (che è sempre funzionale a logiche spartitorie e non politiche) ma una area culturale in grado di contribuire alla definizione dell’orizzonte strategico di Sinistra e Libertà.


PS.: di Giuseppe Giudice

Vittorio Foa ricordando Riccardo Lombardi diceva che per Riccardo la politica non è l'arte di governare gli uomini quanto piuttosto di insegnare agli uomini a governarsi da soli. Il senso del nostro Socialismo è questo. Per fare questo bisogna combattere tutti coloro che non vogliono far ragionare la gente, anche a sinistra, e che mirano solo a gestire le emozioni più irrazionali.


martedì 22 settembre 2009

UNA VOCE NELLA TEMPESTA

UNA VOCE NELLA TEMPESTA

Giovani & pace22/09/2009 - Sono un motociclista appassionato, amante della vita e dei motori, Riders da sempre, soprattutto quanto a stile di vita: rocker, pistaiolo, appassionato alla follia di musica, di lettura e di Dylan Dog, voce fuori dal coro, pazzo scatenato.... Sono laureando in Editoria e Giornalismo all'Università di Verona, collaboro con qualche giornale, cartaceo e online e come lavoro "vero", quello che mi da il pane e che nello stesso tempo mi appassiona, faccio il militare di carriera, paracadutista della Folgore, nella stessa caserma in cui è morto poche settimane fa Alessandro Di Lisio.... Sono uno dei vostri, insomma, ma anche uno di loro. Ho, come si suol dire, il piede in due scarpe. Questo mese avrei dovuto scrivere per Pass un articolo su L'Aquila, perchè sono tornato la settimana scorsa da quei posti meravigliosi: ho visto, ho capito, ho cercato per quanto potevo di aiutare, senza nessun compenso extra, facendomi inserire come volontario nelle liste per la partenza.... Come ebbe a dire una volta Churchill, le uniche cose che potevo dare, e che ho cercato di dare con tutto me stesso, sono state sangue, fatica, lacrime e sudore.


Dell'Abruzzo, di qui meravigliosi paesini tra i monti, della sua gente scarna e vera, parlerò in un altro luogo, in un altro momento.... Non avrei mai voluto scrivere un articolo sul mio lavoro, sui paracadutisti, sulla mia vita nell'esercito. Sono generalmente molto riservato su quest'aspetto della mia vita, preferisco parlare d'altro... Ma, ascoltando, leggendo alcuni discorsi di questi giorni, non potevo più tirarmi indietro. Come successe alla Fallaci, "la rabbia me l'ha suggerito, l'orgoglio me l'ha imposto".

In questi giorni drammatici per la Folgore, accanto alle parole di comprensione e di conforto dei molti, puntualmente arrivano le critiche di chi non sa, di chi parla senza conoscere. I giornalisti che vengono in missione con noi, che ci seguono fin dentro le tende, che si riempiono il naso, la gola, i polmoni di polvere e il cuore di speranza, che vedono cosa facciamo, perchè lo facciamo e con quanta passione, guarda caso hanno di noi un'opinione diversa. Magari qualcuno critica l'operato della politica, di chi decide quella strategia, ma tutti lodano il lavoro tecnico e umano di noi soldati sul campo. Un giornalista del corriere della sera, che era con noi in Libano nel 2007, scrisse al suo rientro un articolo bellissimo, scrisse che noi facevamo, veramente e sul campo, politica estera d'alto livello, quella che forse oggi tanti politici nelle stanze dei bottoni non sanno più fare. Ma è bastato ascoltare le parole in televisione di Gianfranco Paglia, Medaglia d'oro al Valor Militare in Somalia, Capitano della Folgore e Onorevole della Repubblica, per essere catapultati in un'altra dimensione. Parole dette proprio in quei palcoscenici in cui solitamente si consumano i teatrini della politica. Le sue parole pacate, appassionate, commosse, vere, ci hanno fatto volare alto, hanno fatto da contraltare ai soliti, chiassosi litigi dei politici di turno. D'altra parte è giusto che sia così, il regime democratico è bello per questo, ognuno vive di opinioni, non tutti possono conoscere le situazioni e i volti da vicino. Le cose che fanno più male, che si conficcano nel cuore come aghi infuocati non sono infatti le critiche, sono le cattiverie, scritte da persone che non conoscendo, non sapendo, si permettono di giudicare, di processare e di condannare l'operato di tutti i militari in generale e di quelli in missione in Afghanistan in particolare..... Puntualmente arriva il nullatenente mentale di turno che scrive sui muri "-6", esattamente come chi inneggiava a 10, 100, 1000 Nassiryia... peggio, qualcuno su qualche blog ci da degli assassini, qualche altro fa passare un'idea dei militari che si è fatto chissà dove e vedendo chissà quali film... Tale Elisa ci descrive come persone non molto intelligenti, scarsamente colti, a cui fanno il lavaggio del cervello durante il corso, insomma, dei burattini pronti ad un'obbedienza passiva e assoluta, gusci svuotati della dignità e riempiti con qualcos'altro..... Forse aveva ragione Pasolini quando dopo il massacro di Valle Giulia del 1970, pur essendo comunista e ribelle, ma intelligente e fuori dagli schemi, si schierò a favore dei poliziotti feriti, sostenendo che "loro sono i veri figli del popolo, i veri proletari, perchè vengono da famiglie povere, perchè fanno questo lavoro per sopravvivere, perchè non sono figli di papà, come voi, e non possono permettersi il lusso di protestare, di atteggiarsi a salvatori del mondo, di fare la bella vita alle spese di papà, con la falce e martello in salotto ed i quadri di Picasso in bagno".... Certo, oggi non è più così, fare questo mestiere, soprattutto farlo nella Folgore, è diventata una scelta di vita. Ma il fatto che sia una scelta di vita non ne sminuisce il valore, nè il coraggio che ci vuole per compierla, nè la drammaticità insita in questa scelta. E di sicuro non è neanche una scelta da guerrafondai. Sappiamo troppo quanto vale la vita per poter desiderare la guerra, per giocare alla guerra come in un videogame... Ma allora perchè lo fate, si chiederanno in molti..... perchè andate in missione? Forse per i soldi...... ma sapete quanto guadagnamo facendo i calcoli? considerando che siamo in servizio 24 ore su 24, il nostro guadagno non arriva a 10 euro l'ora. Le nostre vite valgono 10 euro l'ora? Voi rischiereste di morire ogni secondo che passa per 10 euro l'ora? E soprattutto facendo per sei mesi una vita da reclusi, a migliaia di km da casa, lontano da famiglia e amici, in condizioni alloggiative e di vita assolutamente precarie? Io no di sicuro, e come me, non lo farebbero molti altri miei colleghi.... Molti di noi partirebbero anche con lo stipendio di base, non è una frase buttata licosì, tanto per colpire. Non tutti, certo, ma molti si. L'esercito poi, essendo una grande organizzazione, non è che uno spaccato della società, ci trovi di tutto, come in ogni altra grande organizzazione, dal genio incompreso all'idiota totale. E' per questo motivo che parlare per categorie non è mai stata una grande prova d'intelligenza, specie da parte di chi si arroga il primato della ragione, della cultura, della bontà, della giustizia. Per chi crede di stare sicuramente dalla parte giusta, lasciando noi, poveri cristi, mentecatti, plagiati perchè non in grado di capire e di discernere, dalla parte sbagliata.

Magari per alcuni i soldi sono un fine, ma per molti altri sono solo un mezzo per giustificare la partenza, di certo non un fine. L'ho visto negli occhi lucidi dei miei amici, quando li ho salutati prima di partire. L'ho sentito nell'abbraccio dei miei compagni che ancora sono laggiù... Sapevano qual era il rischio, e tutto mi è stato immediatamente chiarissimo..... no, i soldi non c'entravano niente... Non si parte neanche per fare gli eroi, nessuno sceglie di fare l'eroe, la vera vita eroica è quella che siamo chiamati a vivere ogni giorno.... Si parte semplicemente per spirito di servizio, per senso del dovere, per senso dello stato e delle istituzioni. E' all'incirca la stessa risposta che diede Giovanni Falcone a chi gli chiedeva chi glielo facesse fare, perchè continuasse ostinatamente nel suo lavoro nonostante il rischio fosse altissimo e il risultato incerto. In molti ci accusano di combattere una guerra che non è nostra. Non è vero. Noi non combattiamo contro l'Afghanistan come stato, e per questo non siamo conquistatori, non combattiamo per conquistare un territorio.... combattiamo contro una frangia di estremisti, contro una minoranza che vuole imporre alla maggioranza la sua barbara legge. L'unica cosa che vogliamo veramente conquistare è la fiducia della gente, di quella povera gente che si ribella a questo stato di cose, stanca di vivere sotto l'oppressione di un un gruppo di signori della guerra che impongono la loro legge con la forza.... Non vorrei fare della retorica o usare frasi che si sono sentite fin troppe volte, ma che forse non sono mai state realmente capite fino in fondo..... Davvero. Noi in questo senso siamo dalla parte dei più deboli, cerchiamo di portare loro un aiuto concreto, costruiamo scuole, distribuiamo farmaci, cerchiamo di formare medici e forze di polizia.... E poi come sempre chi ci indica come soggetti occupanti, come oppressori, è in contraddizione con se stesso, dimentica la sua storia, la nostra storia. Dimentica che quando Che Guevara andò a combattere a Cuba, in Congo, in Bolivia, se valutato secondo la loro delirante logica sarebbe stato un occupante, perchè combatteva guerre che non gli appartenevano, visto che lui era argentino.... e invece no, gli appartenevano eccome, perchè il Che combatteva una guerra ideologica, per liberare interi popoli da una minoranza di oppressori. Il suo esercito andava ad appoggiare una grande maggioranza debole e costretta a tacere, contro una minoranza di dittatori che avevano imposto con la violenza le loro regole. Se ci si riflette un attimo, se si cerca di uscire dalla solita retorica, è la stessa guerra, mutatis mutandis, che l'Occidente combatte oggi in Afghanistan....

Io come militare, come uomo delle istituzioni, come uomo e basta, un sogno ce l'ho ancora. E' quello di un mondo in cui la guerra non debba più essere un mezzo per far rispettare il diritto dei più deboli alla sopravvivenza, di un mondo in cui se ne possa fare a meno.

Purtroppo fino a quando quel sogno non si realizza, come succede nella lotta alla criminalità in Italia, devo usare la forza per far rispettare la giustizia. Se due persone litigano ed io voglio separarle, devo essere più forte di loro, se no rischio non solo di non riuscire a separarle, ma anche di prenderle da tutti e due...

No, miei cari custodi del sapere, miei cari depositari dell'intelligenza e della bontà umana universale, non è il momento delle vostre lezioni di pace, no davvero. E' il momento, se non della condivisione, almeno del silenzio, della mediatazione, dello studio di una materia che non si conosce, del rispetto per chi ha perso i propri cari, i propri commilitoni, i propri amici. Anche perchè chi scaglia estintori contro le forze dell'ordine, chi distrugge vetrine, chi inneggia a 10, 100, 1000 Nassiriya, non so con che credibilità, con che faccia tosta possa arrogarsi il diritto di dare lezioni di pace.

Solo chi è stato laggiù, chi è caduto e si è sporcato nelle strade, chi è entrato nelle case, chi è vissuto negli occhi lucidi della gente e nello sguardo riconoscente di un bambino.... solo chi ha odiato la puzza soffocante delle strade e amato l'odore dei piccoli piaceri dimenticati non ha più bisogno di capire e di spiegare.... Solo chi è stato in quei luoghi, in qualsiasi veste, può parlare con cognizione di causa della pace. Solo chi ha vissuto l'orrore della guerra può comprenderne appieno il valore.

Con umiltà e senza nessuna pretesa di avere ragione, di avere chiuso qui il dibattito.

A.A.

Fonte - http://www.imgpress.it

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