di ALDO POTENZA ( PSI)
Che
il PSI, si sia "alleggerito" di iscritti e di voti, anche se
quest'ultimi da un pò di tempo non sono noti a causa dell'assenza alle
elezioni politiche della lista socialista, è un fatto. Che
però in una comunità di dimensioni così modeste si crei una
divaricazione così evidente tra l'opportunismo dei dirigenti nazionali e
gli iscritti è questione che dovrebbe far riflettere chi si appresta ad andare al congresso di Salerno.
Passi
che nel documento congressuale non si faccia alcun riferimento al
referendum del 17 aprile anche se si dichiara, sempre nel documento in
questione, di voler promuovere una alleanza con i verdi e le
associazioni ambientaliste. Poi però il segretario, che con quel
documento sarà eletto, dichiara di voler votare per il no (sic!!!),
mentre la gran parte dei socialisti voteranno per il SI.
Si
dice che c'è libertà di voto....mah....comunque credo non sfugga che
quella libertà non può essere invocata da un segretario che indica una
alleanza e poi la nega con il suo comportamento.
Non
viene in testa a nessuno chiedersi che senso ha eleggere un segretario
che esprime un orientamento che contraddice sia le alleanze politiche
indicate nel documento congressuale, sia l'orientamento di gran parte
dei militanti socialisti ?
E,
ancora, il PSI a Viterbo in occasione di un seminario appositamente
convocato, esprime nel confronti delle modifiche costituzionali e della
legge elettorale italicum fortissime riserve al punto di sostenere che
entrambe darebbero vita ad un sistema istituzionale oligarchico.
Successivamente
senza ascoltare gli umori degli iscritti, su una materia come le
modifiche costituzionali che trattano principi non negoziabili che
rappresentano parte rileventissima della ragione stessa di una militanza
socialista, in Parlamento si decide di votare a favore di entrambe le
leggi.
Adesso gran parte dei socialisti sono per il no al referendum
confermativo della "riforma" costituzionale, mentre nel documento
congressuale si indica di votare per il SI.
Malgrado
tutto ciò, malgrado si parli della legge fondamentale nella quale
dovrebbe riconoscersi la stragrande maggioranza del popolo italiano, a
Salerno si confermerà il massimo responsabile di tale evidente
scollamento tra il popolo socialista e il suo vertice.
Non è questo il segno di un opportunismo senza vergogna ?
Non
è la dimostrazione che l'appartenenza al PSI, a causa di una dirigenza
senza scrupoli, non trova più una autentica motivazione politica, ma è
diventata il luogo dove alcuni restano per coltivare, senza vincoli
politici significativi, il proprio comitato elettorale, dove altri
approdano per le medesime ragioni, oppure si aderisce in nome di una
storia che è rimasta nei simboli e nella memoria di alcuni compagni,
storia e simboli che vengono profanati da tanta disinvolta azione
opportunistica dell'attuale gruppo dirigente ?