sabato 19 settembre 2009

INTERVISTA A FABIO MUSSI

INTERVISTA A FABIO MUSSI


Ritiro delle truppe italiane dall’Afghanistan, svolta storica di Obama sullo scudo spaziale, il futuro di Sinistra e Libertà: Fabio Mussi ci speiga le sue posizioni in un’intervista per il sito di SeL.


Bagnoli (NA) Festa di Sinistra e Liberta' - 19/09/2009

Cosa pensa della posizione di Sinistra e Libertà sull’Afganistan?

E’ una posizione buona, io farei ancora un passo più risoluto. E’ giusto certamente dire che “ritiro” non può essere una parola tabù, però ormai la questione del ritiro delle forze, come, quando, in che forme, a quali condizioni, è la questione aperta perché è del tutto evidente che l’intervento in Afghanistan è fallito. Se deve essere una cosa a metà tra un intervento di polizia, una caccia all’uomo, disarticolare la rete di Al Qaeda, trovare Bin Laden e il Mullah Omar… Sono passati otto anni. La seconda guerra mondiale per battere Hitler è durata cinque. E’ otto anni che l’Afghanistan è occupato. 130/140 mila soldati della coalizione. Non solo i talebani non hanno arretrato di un millimetro, salvo naturalmente lasciare il governo di Kabul, ma il fronte dei combattenti contro la coalizione, Nato, gli americani e gli europei che stanno con loro, si è enormemente allargato. Ormai si parla di insurgence, come si dice nel linguaggio internazionale, cioè gli insorti, si parla di un’insurrezione in cui il fondamentalismo islamico, più i gruppi tribali, più i trafficanti di oppio, più i trafficanti d’armi, più le etnie sparse per le montagne afghane, hanno creato un vasto fronte e trasformato quell’intervento in una guerra. Lì c’è una guerra ed è una guerra che produce guerra. Ora, quando ci si sbatte contro un muro così, non si dice avanti a tutti i costi. Ci si ferma e si pensa al da farsi. Io penso che il ritiro delle forze militari sia davvero all’ordine del giorno dei governi.

Barack Obama ha canellato il controverso piano dello sudo spaziale dell’era Bush. Come dovrebbe accogliere la sinistra questa importante decisione?

Ci sono delle cose che turbano. Questo Obama, presidente “abbronzato” degli Stati Uniti d’America, ha detto “rinunciamo allo scudo spaziale”. Ora, alcuni di noi sono anni che gridano e chiedono conto del fatto che l’Italia ha aderito al progetto di scudo spaziale, che ovviamente era destinato a innescare una spaventosa fase di riarmo. Europa e Stati Uniti contro Russia e viceversa. Ora, arriva Obama e dice “basta , non lo facciamo più”. Naturalmente dopo tre minuti i russi hanno annunciato che non piazzano i loro missili. Obama ha parlato di “Stati Uniti opzione nucleare zero”. Hanno fatto un accordo con la Russia per cominciare con la riduzione di un terzo delle bombe atomiche. Alla prossima sezione delle Nazioni Unite, Obama ha annunciato che presenterà una mozione per un programma di cancellazione delle bombe atomiche dalla faccia della terra. Un mondo senza bombe atomiche è stata la più grande utopia del ‘900. Questo Presidente sta facendo passi da gigante, ma c’è qualcuno che se ne accorge? Qualcuno che si entusiasma e che commenta questi fatti? Oppure dobbiamo stare a pensare ai prossimi candidati per le elezioni regionali?

Domenica si svolgerà L’Assemblea nazionale di Sinistra e Libertà. Un appuntamento decisivo per il futuro di questo progetto politico. Secondo lei, quali saranno le decisioni che verranno prese?

Spero che si abbia piena consapevolezza che cinque piccoli gruppi valgono zero. Si vale qualcosa, primo se si rappresenta una parte del paese, secondo se si è utili a qualcuno, terzo se si dà una rappresentanza politica adeguata. Priorità a quelli che ti votano, perché è vero che alle europee non abbiamo raggiunto il quorum, ma c’è un milione di persone che ci ha votato. Immagino che questo milione di persone più o meno si aspetti che Sinistra e Libertà diventi, in tempi non storici, qualcosa di concreto, efficace e incisivo nella politica italiana. Quindi il nostro dovere è dare una risposta a questa domanda e occuparci delle grandi questioni: lavoro, ambiente, pace e guerra.


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