giovedì 16 febbraio 2017

LUCIANO VITA PSI - RITENGO DI FARE COSA UTILE AI COMPAGNI INFORMANDOLI DI COME STANNO EFFETTIVAMENTE LE COSE


RITENGO DI FARE COSA UTILE AI COMPAGNI INFORMANDOLI DI COME STANNO EFFETTIVAMENTE LE COSE, E AFFINCHE' NON SI RENDANO COMPLICI DELL'ENNESIMA ED ILLEGITTIMA PREPOTENZA DELLA SEGRETERIA NAZIONALE DEL PSI, NEI CONFRONTI DEL PARTITO.

Cari compagni, 
ritengo doveroso da parte mia informarVi circa la situazione venutasi a creare all'interno del Partito dopo l'ultimo Consiglio Nazionale, al di là dei comunicati formali e delle argomentazioni riportate da molti commentatori.


Diversi compagni di tutte le regioni Italiane (e non un piccolo manipolo) si sono spesso adoperati per riportare all'interno del Partito un minimo di serenità per consentire a  tutti una accettabile agibilità politica. Purtroppo ogni tentativo è naufragato di fronte alla assoluta indisponibilità a discutere e condividere decisioni, particolarmente importanti, della vita del Partito.

Trascuro quanto avvenuto nel passato, con i Parlamentari socialisti schierati a difesa di riforme e provvedimenti che nulla avevano ,ed hanno a che vedere con i principi fondamentali del socialismo(Costituzionale,del lavoro, della scuola, della RAI, della Pubblica Amministrazione etc.), ma mi preme far rilevare che quasi sempre queste decisioni non sono state sottoposte al vaglio degli Organi ufficiali dello stesso partito.

Ultimamente dopo che avevano inutilmente chiesto, a parole e con scritti privati, di essere edotti dello stato del tesseramento con i relativi pagamenti, una serie di compagni,su espressa delega di compagni socialisti di gran parte delle regioni italiane,sono stati  costretti ad adire all'autorità giudiziaria, che ha obbligato il tesoriere on. Pastorelli ed il segretario, Sen. Nencini a fornire loro le documentazioni richieste. A fronte di due pronunciamenti del Tribunale di Roma che sospendevano gli effetti di quanto fatto e deciso dalla Segreteria Nazionale, si sperava che potesse esserci una possibilità di dialogo ed affrontare le questioni sul tappeto con rispetto reciproco.

Avremmo anche evitato di mettere il dito sulla piaga del disastro provocato con il SI al Referendum e sulla pesante sconfitta alle elezioni amministrative.

E' stato convocato, senza concordare data e Ordine del Giorno, il Consiglio Nazionale eletto Venezia, e con velocità fulminea  è stato modificato lo Statuto, con la riduzione ad un solo anno di iscrizione la capacità di voto attivo e passivo, e convocato un Congresso per sanare  il contenzioso giudiziario in essere.

A parte il fatto che tale argomentazione significa l'accettazione delle tesi dei compagni ricorrenti sulle varie irregolarità  e il non rispetto dello Statuto, il Tribunale sospende le decisioni più significative, e consente la ordinaria attività fino alla sentenza di merito, mentre la Segreteria convoca un Congresso straordinario,  modifica il regolamento e la platea congressuale.

Tutto ciò è avvenuto ad inizio di seduta, senza alcun dibattito né politico né di merito. Della sconfitta bruciante alle Amministrative e del Referendum neanche a parlarne.

Non vi è stata neppure una sia pur minima riflessione sul giudizio che il popolo italiano ha dato sulla sciagurata politica del Governo Renzi, con  la colpevole acquiescenza dei nostri parlamentari.

Come pure non vi è stato alcun cenno sul fatto che per il popolo italiano i socialisti non esistono,non avendo partecipato con le nostre autonome liste ed i nostri simboli, a nessuna competizione elettorale, tant'è che nonostante un vice ministro,quattro deputati(due pero' se ne sono già andati nel PD) e due senatori, nei sondaggi non siamo mai citati neanche allo 0,2%.

Tutto questo disastro ha un solo nome: il nostro segretario nazionale Riccardo Nencini. Chiaramente quei compagni hanno dovuto non partecipare al voto, per evitare acquiescenza al loro operato, e hanno confermato nel dibattito successivo le loro tesi, che io e altri compagni di questa regione condividiamo.

In pratica pur avendo ragione , veniva chiesto di arrendersi senza condizioni, anzi di ritirare subito la vertenza giudiziaria.

Gli attuali parlamentari del Psi sono gli stessi che hanno presentato, un anno fa, una proposta  di legge per la trasparenza e la democrazia interna ai Partiti, che permette l' autorizzazione al militante di rivolgersi al Magistrato. Evidentemente pensavano che tale disposizione dovesse valere solo per gli altri e non per sé stessi. 

Ora un Partito ridotto al lumicino,  con percentuali al di sotto dello 0,2% o non rilevabile, che non si presenta più alle elezioni con il proprio simbolo, che è totalmente appiattito sulle posizioni neoliberiste e conservatrici renziane, dovrebbe fare una seria autocritica e operare per riunire tutta la famiglia socialista e non per dividere. E' giustificabile tale situazione che avrà come solo obiettivio la rielezione al Parlamento  di una sola persona ?

Per me no, ed è per questo che, insieme a molto compagni, abbiamo deciso di non partecipare ai lavori congressuali nazionali ma soltanto a quelli provinciali e regionale per dare una corretta informazioni ai tanti ignari compagni di base che nulla sanno di quanto stà accadendo a livello nazionale. 

E'un problema di dignità.

Comunque prima dell'Assise congressuale nazionale,sarà mia cura inviarvi un Documento politico sullo stato del Partito sulle possibilità di un suo rilancio.

Inoltre vi comunico che si terrà nelle prossime settimane una grande Assemblea Generale dei Socialisti, alla quale potranno essere presenti iscritti e non , per discutere del futuro del s
ocialismo italiano.

Nel documento congressuale "Oltre il novecento - la sinistra libera e responsabile", nelle premesse si fanno una serie di critiche sugli esiti del referendum  e sulla politica attuale,e si riflette" ipocritamente" sulla situazione in cui versa il Paese,come se il PSI fosse stato estraneo ai danni provocati dal Governo Renzi. Come pure,al di la delle proposte politiche e programmatiche dei socialisti,ancora una volta nulla si dice su come si intende rilanciare il partito nel tessuto sociale e territoriale.

Che significa "formazione di liste dove la componente socialista abbia peso e visibilità" (pag. 6 ultimo capoverso del documento congressuale) ????

Significa ancora non presentare liste autonome socialiste ? 
Oppure ancora subdolamente si vuol continuare a chiedere ospitalità al PD per il nostro segretario ???

Si discuta nel merito.
Io ed altri compagni pensiamo che dobbiamo avviare un percorso che riunisca tutti i vari socialisti sparsi in Italia,tesserati e non per rifondare un moderno partito socialista, che si presenti autonomamente alle prossime elezioni politiche con proprie liste, che affermi una vera politica di riformismo socialista, che prenda le distanze dalla politica conservaatrice e neoliberista di un PD che ha perso il suo dna di sinistra.

Ho ritenuto necessario informarVi delle mie determinazioni, compresa la volontà a continuare a militare nelle fila del glorioso PSI se ed in quanto ce ne saranno le condizioni; lottare per il rinnovamento della sua linea politica, e chiedere ai socialisti,come il compagno Cecchini di Pesaro,"se volete andare nel PD, andate pure,è una vostra democratica scelta",però lasciateci lavorare e sognare un PSI rinnovato in un nuovo moderno gruppo dirigenziale che sappia fare i conti con le problematiche del mondo globalizzato,senza abbandonare i valori del riformismo socialista in difesa dei più deboli e nel rilancio di quella brillante stagione politica dei" meriti e bisogni" .

Fraterni saluti.


Luciano Vita
già segretrio regionale PSI Marche

4 commenti:

  1. Caro Luciano, proprio a causa della dolorosa situazione da te sopra illustrata, ho rifiutato, con grande dolore, la mia 50.ma Tessera del PSI.Sono stato tra i primissimi Italiani all'estero, come emigrante, ad aderire, nel lontano 1970, alla SPD del grande Willy Brand e poi di Gerhard Schroeder ( da me conosciuti e frequentati personalmente!)...Ora mi trovo a dovermi confrontare con un "signore" (non compagno!) e al suo servizio per assicurargli una "poltrona". NO, GRAZIE! Non è questo il PSI di Nenni, Pertini e Lombardi, ma , neppure di Bettino Craxi ( ed è tutto dire!!!). Ti seguo, caro Luciano, e ti prego di tenermi informato. Un abbraccio fraterno! Luigi Martelli di Agugliano. ( ex segretario della Sezione PSI).

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  2. Caro compagno Vita riflessione attenta e puntuale.Chi vuole aderire al Pd o a quello che resta lo faccia pure, anche se a mio avviso la Lunga mano di Napolitano farà si che si eviti la scissione in favore di Orlando, ripeto e solo una mia ipotesi. Per quanto riguarda il glorioso PSI spero a chi tiene come il sottoscritto e anche chi mi ha mandato la mail di dare possibilità di riemergere dalla palude che gli attuali dirigenti NAZIONALI ci hanno portato nostro malgrado non volevamo arrivarci. Non si può cancellare una gloriosa storia di che cosa è stato il PSI ed il socialismo in particolare che rappresentava per gli italiani e per la classe operaia sinonimo di sicurezza di trasparenza e di massima disponibilità ad un confronto scontro leale su i meriti e i bisogni degli italiani. Tutto questo se si rimane con questa classe dirigente, le sorti dell'italia andranno ancor peggio. Noi che crediamo in un rilancio e ce lo auspichiamo in senso probo, vorremmo che gli attuali dirigenti, lasciassero il posto pur rimanendo nel partito ad altri che hanno voglia di rilanciare una forza di sinistra liberal socialista, che in ogni elezione sia visibile con propri candidati e simbolo sulle schede elettorali. NATURALMENTE COLORO CHE SI RIMETTERANNO IN GIOCO DOVRANNO AVERE LA MASSIMA TRASPARENZA, LA MASSIMA ONESTÀ E LA CAPACITÀ DI RILANCIARE UN PAESE MARTORIATO DAI FALLIMENTI DELL'ATTUALE POLITICA. Ti ringrazio vivamente. IL COMPAGNO GABRIELE FRANCI UN SOCIALISTA SENZA TESSERA MA SOCIALISTA ASPETANTO TEMPI MIGLIORI

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  3. RIFLESSIONI SULLE COMUNICAZIONI DEL COMPAGNO VITA -


    Non é agevole controbattere al Compagno Vita perché mischia argomentazioni di carattere e natura legale ad altre di natura politica; é chiaro che ambedue sono legittime , ma talune potrebbero risultare inopportune in un consesso politico.
    E dunque il giudice adito ha emesso due ordinanze (non evidentemente sentenze), nelle quali nel merito non si dice nulla ma si assume una decisione momentanea al fine di evitare che la situazione prospettata, non manifestamente irragionevole, produca ulteriori danni.
    Vedremo il merito.
    E per altro non si potrà pretendere che la maggioranza ( che piaccia o non piaccia di questo si tratta) rimanga sulla graticola finché un giudice emetta un provvedimento, per altro appellabile, con il Partito nel frattempo immobilizzato.
    E' questo l'aspetto criticabile dell'iniziativa originale e di quelle che seguono, comprese quelle annunciate dal Compagno Vita nell'ultima sua.
    L'operatività del Partito, ed il diritto della maggioranza di assumere una linea politica compiendo gli atti previsti dallo statuto, non può essere messa in dubbio dai tatticismi della minoranza, situazione per altro molto simile a quella corrente attualmente nel PD.
    La democrazia, nella sua prosaica manifestazione di un voto per una testa, potrà essere non perfetta, me é evidentemente la forma più avanzata che abbiamo.
    Contiamoci dunque per la convergenza su una linea politica e l'elezione di una classe dirigente, secondo lo statuto, non restando per chi non raggiunge la maggioranza che prendere atto che questa é altrove e, correttamente, svolgere l'importante ruolo della minoranza, con lealtà, e guardando al merito e non alla forma.
    Il contrario, non é democratico, anche se la linea della maggioranza é ritenuta sbagliata, non conforme ai principi del Socialismo, interpretati da sicuri esegeti.
    Fraternamente.

    Luigi Marangoni
    Segretario (?!) provinciale di Fermo

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  4. Carissimo Luigi Marangoni,

    apprendo da Gaetano Vergari ,che ringrazio e che mi legge per conoscenza, che hai commentato le mie riflessioni sulla convocazione del congresso straordinario del PSI.

    Ti sono grato per avermi degnato di un tuo commento e controbattuto alle mie argomentazioni, tuttavia non posso esimermi dal farti un rimprovero.

    Premetto che è più che legittimo il tuo punto di vista e quello di altri compagni che volessero dissentire dal mio modesto pensiero; tuttavia trovo quantomeno scorretto che le tue esternazioni, inviate ai quadri dirigenti del partito, non siano arrivate anche a me, che comunque faccio parte del direttivo regionale e di quello provinciale fermano, nonchè di quello regionale attualmente sospeso per effetto delle due ordinanze giudiziarie, in rappresentanza della minoranza del partito.

    Me ne dispiace, non tanto e non solo perchè in tal modo non mi hai consentito di interloquire anche con te, quanto per il fatto che così facendo non mi hai dato la possibilità di una legittima, quanto doverosa replica.

    Per quello che conta posso dirti che a fronte delle vostre, ribadisco legittime posizioni, ho ricevuto decine e decine attestati di condivisione attraverso i social e via Mail.

    Ribadisco che non è in questa fase che intendo interloquire, anche perchè non è mia intenzione avviare una infruttuosa polemica, ma mi riservo di controbattere alle tesi congressuali nelle sedi politiche preposte, e cioè al DIRETTIVO REGIONALE (sperando che qualcuno abbia il coraggio di convocarlo) al congresso provinciale se si farà , e a quello regionale, posto che, come da me già ribadito, io ed altri compagni presenti in tutta Italia e fautori del l'impegno politico dei socialisti per il No al referendum costituzionale, non parteciperemo al congresso nazionale, per non renderci complici di questa "FARSA ILLEGITTIMA ED ANTIDEMOCRATICA" per come si stanno realizzando le fasi congressuali.

    Il senso vero del mio contributo è stato, ed è, quello di informare i compagni socialisti a cui stia a cuore la sopravvivenza del nostro partito, di come stanno effettivamente le cose.
    Mi permetto di dire due cose innanzitutto:

    a) - in attesa della decisione definitiva di merito, gli organi emersi dal congresso di Venezia potevano svolgere soltanto ordinaria attività di partito;

    b) - non si cambiano le regole mentre " il treno è in corsa", per aggirare i motivi di illegittimità del congresso di Salerno, senza un minimo di dibattito politico sulle cause delle sconfitte elettorali e referendarie e sopratutto sulle cause e sulle responsabilità di una politica Governativa di cui siamo stati totalmente acquiescenti, e che ha ampliato sempre più la forbice delle disparità tra i milioni di poveri e il manipolo dei sempre più ricchi.

    Mi fermo qui, sperando di poter meglio esternare le mie idee in attesa di un direttivo Regionale tardivo e nei congressi territoriali.

    Un fraterno saluto, ribadendo il mio totale rispetto nei confronti dei compagni che non la pensano come me, ma esigo altrettanto rispetto nei miei confronti.

    Luciano Vita

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