giovedì 7 maggio 2009

INTERNET: BATTILOCCHIO,
A BRUXELLES IMPORTANTE VITTORIA
PER LA LIBERTÁ DI ESPRESSIONE
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07/05/2009 - "Il voto sul pacchetto Telecom ha segnato un punto importante per il popolo di internet e soprattutto per gli utenti dei cosiddetti social network, come facebook, myspace ecc. Siamo, infatti, riusciti ad impedire che i providers possano bloccare a loro piacimento l'accesso ai siti e cancellare automaticamente l'"account" personale dell'utente nel caso di uso di parole sospette o di presunti contenuti illeciti". L'eurodeputato Alessandro Battilocchio commenta così il voto del Parlamento Europeo, che ha fatto saltare l'accordo con il Consiglio sul pacchetto Telecom, insistendo sul fatto che senza un intervento dell'autorità giudiziaria non possono essere limitati i diritti degli utenti della rete. "Già oggi - aggiunge Battilocchio - sempre più spesso, si cerca d'imbavagliare la libera informazione, impedendo l'acceso ad alcuni siti e controllando quanto viene scritto negli account personali. Senza preavviso, possono essere cancellati i domini personali e con questi tutti i contatti, le foto e i contenuti dell'utente senza interpellarlo né aspettare che vi sia un intervento dell'autorità giudiziaria". Secondo l'Europarlamento ciò non potrà più essere possibile salvo il caso in cui i contenuti pongano in pericolo la sicurezza nazionale. "Internet - sottolinea il giovane eurodeputato - è lo strumento libero per eccellenza, il mezzo attraverso il quale milioni di persone e soprattutto giovani nel mondo dialogano senza barriere. Non possiamo che essere dunque contrari a qualsiasi tipo di oscurantismo indiscriminato e sommario anche se ciò dovesse riguardare solo parte della rete. Continueremo a batterci durante tutto l'iter di questa normativa contro questa impostazione basata sulla cultura del "sospetto" portata avanti dal Consiglio e dalle forze conservatrici del Parlamento Europeo" ha poi concluso Battilocchio.


IMMIGRAZIONE: LOCATELLI,
PESSIMO ESEMPIO RISPETTO DIRITTI UMANI
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07/05/2009 - “L’ansia da prestazioni repressive, tutta preelettorale, del ministro Maroni e degli altri esponenti della Lega, fanno dell’Italia un pessimo esempio di rispetto dei diritti umani”. E’ quanto afferma l’europarlamentare Pia Locatelli, capodelegazione del Ps a Strasburgo e presidente dell’Internazionale socialista donne. “Prima di esultare per aver respinto in Libia, che non e’ esattamente la patria del diritto, tre carrette del mare con il suo carico dolente di umanita’ - continua la Locatelli, candidata nella circoscrizione Nord Ovest per la lista ‘Sinistra e Liberta - forse occorreva verificare se tra quei 227 migranti vi potesse essere chi chiedeva asilo politico. L’innegabile esigenza di contrastare il fenomeno dell’immigrazione clandestina, non puo’ essere soddisfatto a colpi di leggi speciali, stracciando convenzioni internazionali che portano anche la nostra firma. Il ministro-sceriffo potrebbe invece raccogliere suggerimenti intelligenti, come quello che e’ stato avanzato ieri sera durante la trasmissione Zapping, condotta da Aldo Forbice. Il settore dell’edilizia e’ quello maggiormente colpito dal fenomeno del lavoro nero degli immigrati clandestini e in Abruzzo c’e’ bisogno di molte braccia per riparare i danni del terremoto. Potrebbe essere una buona idea – conclude l’europarlamentare socialista - quella di regolarizzare i clandestini che si impegnano nella ricostruzione dell’Abruzzo”.

SCUOLA. DI LELLO: ATTACCO DI PDL, UDC E PD
ALLA SCUOLA PUBBLICA


07/05/2009 - L’attacco concentrico alla scuola pubblica sferrato in queste ore da Pdl, Udc e Pd con tre mozioni in discussione alla Camera deve chiamare tutta la sinistra a una mobilitazione generale. Il disegno in atto tende a cancellare uno dei capisaldi della nostra democrazia, così come essa fu concepita dai padri costituenti. “Il mandare il proprio figlio alla scuola privata è un diritto, lo dice la Costituzione, ma è un diritto il farselo pagare? È un diritto che uno, se vuole, lo esercita, ma a proprie spese. Il cittadino che vuole mandare il figlio alla scuola privata, se la paghi, se no lo mandi alla scuola pubblica. Per portare un paragone, nel campo della giustizia si potrebbe fare un discorso simile. Voi sapete come per ottenere giustizia ci sono i giudici pubblici; peraltro i cittadini, hanno diritto di fare decidere le loro controversie anche dagli arbitri. Ma l’arbitrato costa caro, spesso costa centinaia di migliaia di lire. Eppure non è mai venuto in mente a un cittadino, che preferisca ai giudici pubblici l’arbitrato, di rivolgersi allo Stato per chiedergli un sussidio allo scopo di pagarsi gli arbitri!”. Così, nel 1950, Piero Calamandrei metteva in guardia dai rischi generati da una politica di trasferimento di risorse statali alle scuole private, che è il senso, più o meno esatto, più o meno letterale, della proposta Pdl-Udc-Pd. Quasi sessant’anni dopo, quell’agghiacciante profezia rischia di avverarsi in forza di un patto consociativo tra maggioranza e opposizione che ha pochi precedenti nella storia parlamentare di questo paese, e sul quale la grande stampa d’informazione e i grandi network televisivi stanno osservando un’ignobile consegna del silenzio. Dal punto di vista della costituzionalità, le tre mozioni si richiamano all’applicazione dell’articolo 30 della Carta ignorando che, in caso di approvazione, al governo verrebbe conferito mandato pieno a calpestare l’articolo 33: “Enti e privati hanno diritto di istituire scuole ed istituti di educazione senza onere per lo Stato”. Ogni altro commento sarebbe superfluo. Sennonché mi tornano in mente ancora le parole di Calamandrei: “Ci sono molti modi attraverso i quali le scuole private possono prendere il sopravvento su quella pubblica. Rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico!”. E’ proprio quello che sta accadendo, è proprio quello che dobbiamo cercare di scongiurare.


SINISTRA E LIBERTA'. CEFISI:
SERRA NON E'IN BUONA FEDE


07/05/2009 - Luca Cefisi, della segreteria nazionale del Partito Socialista e candidato con Sinistra e Libertà commenta sbalordito il corsivo di Michele Serra su Repubblica di oggi: "per Serra, quella che lui chiama "sinistra-sinistra" doveva presentarsi unita, da Ferrero a Vendola a Nencini. Passi che Serra non abbia capito niente del senso di Sinistra e Libertà: che non è la Sinistra Arcobaleno rimaneggiata, perchè l'assenza dei comunisti e la presenza dei Socialisti fa una bella differenza. Come la fa il sofferto e responsabie percorso di Vendola e di Guidoni, che hanno abbandonato visioni asfittiche e simboli sovietici, sia pur carichi anche di dignitosa storia italiana. Ma Serra non sembra in buona fede, nel chiamare "briciole" i Socialisti e nel proporre un anacronistico "nuovo Pci" alla sinistra di Franceschini. Invece, Sinistra e Libertà si rivolge a tutti la Sinistra, i Riformisti, i Laici, e le Persone Libere."

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