sabato 30 maggio 2009

LA COPPIA DI FATTO CHE LA CHIESA APPROVA


È sorprendente e inquietante la posizione di distacco assunta dai vescovi italiani sui comportamenti di Berlusconi in merito alla questione di Noemi Letizia.

di Giulia Rodano.

Per i Vescovi italiani non conta se Berlusconi “predica bene e razzola male”

È sorprendente e inquietante la posizione di distacco assunta dai vescovi italiani sui comportamenti di Berlusconi in merito alla questione di Noemi Letizia.
È evidente che ognuno risponde alla propria coscienza. La coscienza è responsabilità individuale, è pratica di vita, testimonianza quotidiana che si manifesta ancor prima che nelle leggi nei comportamenti. Il richiamo, spesso abusato negli ultimi tempi, all’obiezione di coscienza nasce proprio da qui, dal fatto che un individuo può, in una comunità che ha regole e norme che contrastano con le convinzioni personali, scegliere di non compiere un atto pure consentito dalla legge.
Ma perché l’obiezione di coscienza dovrebbe valere per la vita quotidiana di un politico e non per le sue scelte in parlamento? Perché non dovrebbe valere quando deve votare sul testamento biologico o sulla fecondazione assistita?
Nella vicenda Berlusconi-Noemi, invece, i vescovi italiani sembrano preferire il detto “predicare bene e razzolare male”.
Se il politico “vota bene”, sostiene con il proprio voto leggi ben accette alla gerarchia, per il resto, sul piano del comportamento personale, può fare ciò che vuole. E cosa ne è dell’esempio, della testimonianza che si nutre di comportamenti? Si sono domandati i nostri vescovi quale può essere l’effetto sulle coscienze delle azioni del Presidente del Consiglio?
Spaventa l’idea che alla Chiesa possano interessare di più i comportamenti politici di quelli personali.
Sorprende anche, in questo quadro, come – con l’eccezione autorevole di Famiglia Cristiana- politici, associazioni, movimenti cattolici abbiano taciuto questo aspetto.
Invece quanto sarebbe necessario oggi proprio il contrario: una laica rivendicazione del ruolo di testimonianza di comportamento dei credenti, nella pienezza della capacità altrettanto laica di decidere liberamente delle scelte politiche che devono valere per tutta la comunità.
Insomma, ci piacerebbe che contasse di più “razzolare bene”.


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