sabato 15 agosto 2009

15 Agosto 1892 - 15 Agosto 2009
- 117 ANNI DI SOCIALISMO !!! -


PROGRAMMA E STATUTO
DEL PARTITO DEI LAVORATORI ITALIANI


Al Congresso di Genova, riunito nella Sala Sivori tra il 14 e il 15 agosto 1892, e al quale parteciparono circa trecento società operaie di molte regioni d'Italia, nasce il Partito dei lavoratori italiani, divenuto un anno dopo Partito socialista dei lavoratori italiani. E' questo, senza dubbio, un fatto nuovo per la storia del nostro Paese: con la sua fondazione, e in più con l'enunciazione di un programma politico, nasce così un Partito autonomo della classe operaia, dopo anni di lotte e di discussioni. Nel Partito trovano posto le molte e disparate organizzazioni del movimento operaio e contadino, che erano state segnate fino ad allora da una grande varietà di tradizioni politiche e sindacali.

Programma

Considerando che nel presente ordinamento della società umana gli uomini sono costretti a vivere in due classi: da un lato i lavoratori sfruttati, dall'altro i capitalisti detentori e monopolizzatori delle ricchezze sociali; che i salariati d'ambo i sessi, d'ogni arte e condizione, formano per la loro dipendenza economica il proletariato, costretto ad uno stato di miseria, d'inferiorità e di oppressione; che tutti gli uomini, purché concorrano secondo le loro forze a creare e a mantenere i benefici della vita sociale, hanno lo stesso diritto a fruire di cotesti benefici, primo dei quali la sicurezza sociale dell'esistenza; riconoscendo che gli attuali organismi economicosociali, difesi dall'odierno sistema politico, rappresentano il predominio dei monopolizzatori delle ricchezze sociali e naturali sulla classe lavoratrice; che i lavoratori non potranno conseguire la loro emancipazione se non mercé la socializzazione dei mezzi di lavoro (terre, miniere, fabbriche, mezzi di trasporto, ecc.) e la gestione sociale della produzione; ritenuto che tale scopo finale non può raggiungersi che mediante l'azione del proletariato organizzato in partito di classe, indipendente da tutti gli altri partiti, esplicantesi sotto il doppio aspetto:
1° - della lotta di mestieri per i miglioramenti immediati della vita operaia (orari, salari, regolamenti di fabbrica, ecc.) lotta devoluta alle Camere del Lavoro ed alle altre Associazioni di arti e mestieri;
2° - di una lotta più ampia e intesa a conquistare i poteri pubblici (Stato, Comuni, Amministrazioni pubbliche, ecc.) per trasformarli, da strumento che oggi sono di oppressione e di sfruttamento, in uno strumento per l'espropriazione economica e politica della classe dominante;

I lavoratori italiani, che si propongono la emancipazione della propria classe, deliberano: di costituirsi in Partito, informato ai principi suesposti e retto dal seguente:

Statuto Costituzione del Partito

Art. 1 - Tutte le Federazioni, Consociazioni, Consolati di Società e Società indipendenti, che fanno adesione al sopraesposto programma, sono costituite in Partito dei lavoratori italiani allo scopo, di difendere i salariati nella lotta per la loro emancipazione, sviluppando in essi la coscienza dei loro diritti, e organizzandoli preferibilmente arte per arte nei centri ove le condizioni del lavoro lo consentono.
Art. 2 - Tutte le Associazioni operaie di città o di campagna tendenti al miglioramento economico-sociale ed organizzate: col mutuo soccorso per malattia, disoccupazione, vecchiaia, inabilità al lavoro; colla cooperazione senza intenti di speculazione capitalista; colla difesa del lavoro mediante la resistenza, ecc. ecc., che vogliono far parte del Partito, devono essere composte di puri e semplici lavoratori d'ambo i sessi, di città o di campagna salariati, e alla dipendenza di padroni, intraprenditori, commercianti od amministrazioni qualsiasi. Sarà cura del Comitato di curare l'aggregazione dei lavoratori indipendenti, a seconda della loro arte o mestiere, a quella fra le Società che ne rappresenta e difende gli interessi speciali. Sono pure ammesse le Associazioni operaie ed agricole amministrate o dirette da non lavoratori, purché per speciali condizioni locali, secondo il parere del Comitato centrale del Partito (riservata l'approvazione definitiva al successivo Congresso) conservino sempre il carattere di Associazione nell'interesse dei lavoratori.
Art. 3 - L'adesione delle Società al Partito implica l'impegno di procedere di comune accordo in tutto quanto riguarda l'applicazione del programma comune, i cui metodi saranno determinati nei Congressi. Sarà salva l'autonomia delle singole Società o Federazioni in tutto ciò che non sia contrario all'interesse dell'organizzazione generale.
Art. 4 - In quelle regioni ove non esistono raggruppamenti di Società in Federazioni o Consolati sarà cura del Comitato centrale di organizzare le Società sparse in Federazioni locali del Partito dei lavoratori, senza intaccarne l'autonomia amministrativa. Inoltre si adotterà ogni mezzo per far sì che le Società composte di diverse arti o mestieri, senza offenderne la compagine complessiva, adottino la ripartizione in diverse Sezioni professionali.
Art. 5 - L'adesione al Partito dei lavoratori italiani, come rispetta l'autonomia amministrativa delle Società aderenti, così non implica nessun cambiamento delle loro singole denominazioni. Ciò non ostante il Comitato centrale curerà la propaganda affinché le nascenti Società s'ispirino nella loro costituzione ai principi e alle forme del programma del Partito, e che le Società già esistenti abbandonino le viete consuetudini di nomine onorarie e di amministratori a vita.

(Genova, Agosto 1892)


1 commento:

  1. Il Riposo del Guerrigliero Socialista...

    Compagni, Guerriglieri, Marinai, in questi giorni di ferie agostane, in questi giorni di perno dell'anno, quando i nostri ricordi delle novità della primavera sbiadiscono e i nostri pensieri agli impegni autunnali si rivolgono, il nostro compito cambia. Non più quello di convincere i Socialisti che il loro futuro sia in Sinistra e Libertà, ma di convincere i nostri nuovi Compagni di Sinistra e Libertà che il loro futuro è il Socialismo. Qualcosa avete già fatto, lo so, con risultati contrastanti, ma non sarà un lavoro né facile né breve e richiederà molta pazienza ed altrettanta passione.

    Il Socialismo: non quello blando ed insipido di recente memoria, ma un movimento che ritrovi le proprie radici nella lotta per un mondo migliore, per la Giustizia e la Libertà, sempre aperto alle innovazioni e mai aggrappato alle incrostazioni, sempre e comunque attento alle esigenze degli Ultimi e non agli sfarzi del palazzo.

    Lasciamo ora la nave del Partito Socialista in mano ad una ciurma di scheletri (a skeleton crew – si dice proprio così e così ci sembra giusto). Potrà servire in futuro? Non si sa, se la nuova nave di Sinistra e Libertà si dovesse incagliare sui scogli del dogmatismo, potremo di nuovo prenderla in mano, ma il nostro impegno sarà di far sì che questo non succeda, che la nuova nave salpi sempre verso Lidi di Libertà. Buon riposo, Compagni, per qualche giorno ancora, e poi Buon Viaggio, Buon Lavoro, Buona Lotta.

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