martedì 23 marzo 2010

La Francia dà ragione al progetto della Sinistra Socialista.

La Francia dà ragione al progetto della Sinistra Socialista.

di Giuseppe Giudice

Devo necessariamente ritornare sulla vicenda delle elezioni francesi. Sia perché il secondo turno ha reso ancora più netta ed esplicita la vittoria socialista e della sinistra. Sia perché ciò che accade in Francia ci conforta come socialisti, in un primo tempo come associazioni politico-culturali ed oggi come costituenda Lega dei Socialisti per la sinistra, sono impegnati nella ricostruzione della sinistra in Italia (tramite il percorso di SEL) cercando di dare ad essa una chiara connotazione socialista.
Ricostruire la sinistra, certo. La fine dei DS e la nascita del PD ha liquidato quella poca (e mal messa) sinistra residua. E’ stata questa purtroppo la parabola negativa del postcomunismo italiano che dopo aver contribuito a demonizzare la tradizione socialista e non essersi mai riuscito a liberarsi dal togliattismo (il quale poteva avere un senso negli anni 50) e delle sue varianti sempre più scolorite è sprofondato nella putrefazione di tale ideologia (che ha tenuto lontano la sinistra italiana dall’Europa) tramite la creazione del PD, oscuro oggetto del desiderio. Un qualcosa senza identità, progetto e cultura politica: emblema di un centrosinistra moderato, senza anima e senza parole. Quello che è successo in Puglia la dice lunga sul PD. Premesso che non sono affatto felice quando uno è sottoposto a custodia cautelare (il rispetto per la libertà e dignità della persona è sacro) ed anzi ritenendo che l’arresto dell’ex vice-presidente Frisullo sia dovuto prevalentemente ad una esigenza di spettacolarizzazione delle indagini, è indubbio che il quadro emergente dalle inchieste giudiziarie, al di là dei risvolti penali, è piuttosto squallido. Un sistema di relazioni perverse tra politica ed un gruppo di imbroglioni mediato dalla prostituzione di alto bordo. E non è un caso che si tratti di amici di D’Alema. Se si da una occhiata complessiva al Sud, dalla Calabria alla Basilicata alla Campania, i gruppi dalemiani sono al centro di un sistema non trasparente di rapporto politica-affari. Naturalmente non voglio fare di tutta l’erba un fascio: personalmente conosco diversi “dalemiani” limpidi moralmente. Ma che il dalemismo abbia nel sud favorito la creazione di un sistema di potere regressivo ed oppressivo non c’è alcun dubbio. A ciò naturalmente dobbiamo aggiungere tutte le peggiori scorie post-democristiane (le terze e quarte file della vecchia DC- di gran lunga peggiori dei loro antenati politici) collocati nel PD (ma ve ne sono molti anche nell’IDV). Il dramma del sud è che queste terze e quarte fila si sono equamente collocate nel centro-destra e nel centro-sinistra, rendendo una barzelletta il bipolarismo. Il quadro descritto dimostra la grande lontananza della situazione italiana rispetto quella francese. I nostri “cugini” transalpini sono riusciti a superare fase critiche ed a costruire una SINISTRA (non un generico centro-sinistra) forte e coesa sotto la guida di un socialismo che non ha mai rinunciato ai suoi valori e principi di fondo ed oggi è una concreta speranza per poter rifondare a sinistra il socialismo democratico in Europa. Ora è anche vero che in Francia c’è un centrodestra molto più serio del nostro. Ma questa è una ragione in più che dà valore alla esperienza della sinistra francese. Del resto in ogni sistema politico gli schieramenti di solito si influenzano reciprocamente. Ad una destra seria corrisponde una sinistra forte e determinata. Ad una destra da avanspettacolo corrisponde un centrosinistra che è una armata Brancaleone. Tornando al tema. La vicenda francese ci insegna che una sinistra forte la si costruisce se c’è una guida socialista coerente con il proprio progetto politico. Quello che in Italia è mancato Poiché è perfettamente illusorio pensare di creare in poco tempo una forza che abbia i consensi, il progetto e le basi culturali del socialismo francese, dobbiamo cercare di convivere nel modo migliore con l’anomalia italiana, ponendo le basi di un suo superamento. Credo che la II Repubblica stia vivendo la sua definitiva agonia. Le pagliacciate di Berlusconi tendono a nascondere la profonda crisi del PDL. Poiché per la prima volta si sta organizzando una opposizione interna che mette in discussione la leadership. Un arretramento del centrodestra alle regionali (rispetto a politiche ed europee) potrebbe fare da detonatore di una crisi che cova sotto la cenere. Al tempo stesso il centrosinistra pare incapace di approfittare di tale crisi, per l’inconsistenza politica delle due forze principali: PD ed IDV. Basta vedere il modo profondamente sbagliato con cui è stata fatta l’opposizione, che si è concentrata sulle perversioni sessuali e sulle vicende giudiziarie del premier, trascurando completamente la gravissima crisi sociale che attraversa il paese. Basta vedere la totale assenza di opposizione da parte di PD ed IDV sul tentativo di disattivare l’art 18 dello Statuto dei Lavoratori e rendere ancora più precario il lavoro. Quindi c’è spazio potenziale per un grande lavoro di ricostruzione della sinistra. Ed in questo quadro un grande impegno per i socialisti che con la Lega dei Socialisti vogliono togliere ai servi del PD (un nome a caso…Nencini) la bandiera del socialismo italiano e portarla nella costruzione della nuova sinistra che di essa non può assolutamente fare a meno.

PEPPE GIUDICE

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