martedì 8 maggio 2012

SUBITO LA COSTITUENTE DEL PARTITO EUROPEO SOCIALISTA

ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2012
IL NUOVO SCENARIO IMPONE UN CAMBIAMENTO.
SUBITO LA COSTITUENTE DEL PARTITO EUROPEO SOCIALISTA !

All’indomani del voto amministrativo in Emilia Romagna il primo dato che risulta evidente è il calo dell’affluenza al voto. Un segnale di disaffezione e di protesta non tanto verso la politica ma – credo - verso l’attuale assetto dei partiti che la praticano non essendo più chiaramente in linea con le aspettative dei cittadini e molte volte anche dei propri iscritti.

Un segnale di protesta confermato non solo dal calo evidente delle forze del centro destra che in questi ultimi anni hanno governato a livello nazionale e di questo hanno pagato pegno, ma in modo evidente dalla grande affermazione del movimento 5 Stelle, ed anche da una difficoltà della coalizione di centro sinistra a presentarsi compatta sul territorio regionale e nazionale.
Dopo la tornata elettorale amministrativa dell'anno scorso come Socialisti segnalammo che il risultato del Movimento 5 Stelle, - attestato attorno al 10% in Emilia Romagna (praticamente il triplo che altrove) - era forse il segnale di un malessere “anti-regime”, visto che faceva il paio con una vistosa flessione del PD nell’ordine di 10/15 punti percentuali.
Oggi quel risultato del Movimento 5 Stelle, in tutto il nord ed in particolare in Emilia Romagna, pur favorito dalla flessione dei votanti, risulta ancora più clamoroso, anche in importanti città come Parma, Budrio e Comacchio dove saranno antagonisti diretti del centro sinistra al prossimo ballottaggio.
Si può affermare, in prima approssimazione, come quel dato dimostri sia la voglia di pulizia - come nel caso di Parma - sia, in generale, la reattività dell’elettorato anche in Emilia Romagna , con la richiesta di un forte cambiamento dei partiti.
Il risultato del voto amministrativo ci consegna inoltre un dato incontrovertibile, quello legato alla difficoltà della coalizione di centrosinistra che sostiene il governo della Regione nell’essere altrettanto compatta e uniforme sul territorio.
A Budrio, Serramazzoni e Novi di Modena i casi più eclatanti; a Serramazzoni la neo eletta sindaco Sabina Fornari, sostenuta anche da noi Socialisti, ha battuto il candidato Rubbiani, sostenuto dal PD; a Novi di Modena la Lista Civica Progetto Comune di centro sinistra, animata anche questa da esponenti del PSI, ha raggiunto il 22.8% e a Budrio dove la cattiva gestione di una maggioranza di centro sinistra, posta in essere in particolare dal sindaco uscente Castelli, ha portato fuori dalla maggioranza i Socialisti che, di conseguenza, hanno dato vita e sostenuto la lista civica Noi per Budrio con candidato sindaco il nostro compagno Maurizio Mazzanti che ha ottenuto un risultato positivo oltre le aspettative e cioè il 13.5%, oggi ago della bilancia per l’esito del ballottaggio.
Una coalizione, quindi, che in molte realtà si è smarcata dall’asse principale; certo le colpe non possono essere solo ricercate in una parte, anche perché spesso le differenziazioni sono il frutto di eccessive voglie di protagonismi locali o di ripicche su questioni che nulla hanno a che fare con quel territorio, dato negativo che, forse, ha portato anche alla perdita del comune di Coriano in provincia di Rimini.
In ultima analisi noi crediamo che la coalizione di centro sinistra in Emilia Romagna debba immediatamente riunirsi per analizzare insieme cosa sta accadendo in questa regione, esattamente come avevamo già suggerito un anno fa dopo le amministrative della scorsa primavera.
Crediamo, inoltre, che in Emilia Romagna, proprio per la sua storia, dovremmo precorrere i tempi del cambiamento con una vera e propria rigenerazione delle forze politiche di sinistra laiche e riformiste che s’ispirano all’esperienza e alla grande famiglie del socialismo europeo, ponendo in campo una sfida di autorigenerazione per porre in essere il “cambiamento subito”.
Cambiare significa anche non spaventarsi se la libera espressione democratica provoca un sussulto di sobrietà, dignità e responsabilità da parte dei Partiti, a partire da un po’ più di normalità europea nella politica italiana.
Dobbiamo capire che lo scenario che abbiamo di fronte è profondamente mutato ed è tempo di cambiare: la strada che anche le elezioni francesi ci indicano è la necessità di un progetto politico nuovo che raccolga tutte le anime del riformismo italiano, quello laico, socialista, liberale e cattolico democratico”.
Credo che sia arrivato il momento di mettere a disposizione, per tutti coloro che si ispirano al Partito Europeo Socialista, le proprie storie e le proprie organizzazioni politiche per costruire una volta per tutte il PES anche in Italia: noi Socialisti questa responsabilità c'è la prendiamo tutta addosso e lanciamo da subito la costituente del PES in Italia partendo proprio dall’Emilia Romagna.
Questo è un appello che lanciamo a tutti coloro che si richiamano alla tradizione culturale e politica che incarna in Europa il PES: se dovessimo andare al voto nazionale in queste condizioni il vento dell'anti politica potrebbe avere effetti ancora più devastanti verso partiti che non sono stati in grado di autorigenerarsi nelle loro piattaforme politiche, forme organizzate, mancati agganci al sistema politico europeo ed anche in un adeguato processo di ricambio della classe dirigente.

Di: Franco Benaglia, Segretario Regionale (Emilia Romagna) Partito Socialista Italiano


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