domenica 9 dicembre 2012

Una robusta gamba di sinistra di chiara ispirazione socialista per il nuovo csx !

di Giuseppe Giudice

I limiti della Carta di intenti li ho evidenziati e non ci torno sopra. Ma pur tenendo conto di tutte le contraddizioni profonde che ha il PD e tenendo anche però conto che in Italia veniamo fuori da venti anni di una sintesi perversa di cattiva politica ed antipolitica, il csx attuale si presenta di gran lunga migliore e superiore ai mediocri e dannosi centrosinistra degli ultimi vent'anni. Dall'esperienza tragicomica della "gioiosa macchina da guerra" di Occhetto (che fece la fine delle botte a muro ....e giustamente) all'Ulivo prodian-dalemiano-veltroniano subalterno al mercatismo clintoniano ed ai poteri forti interni ed internazionali, al pasticcio dell'Unione, fino alla "vocazione maggioritaria" veltroniana che ha messo una pietra tombale sulla sinistra. Le lezioni del passato sono in qualche modo servite ed il Csx di oggi fondato sull'asse PD - SEL - PSI e sulla premiership di Bersani è veramente un grosso passo in avanti. Del resto il solo fatto di esserci tolti dalle palle Di Pietro (crollato sotto i mercati immobiliari e con l'IDV agli sgoccioli) merita lo spumante. Ma battute a parte io credo che il csx attuale sia diverso per tre ragioni fondamentali:

1) il suo leader:Pierluigi Bersani. Molto più in linea con il socialismo europeo (nonostante le contraddizioni del PD) di quanto non fossero i suoi predecessori. Bersani per me è un socialdemocratico "istintivo". Non è un prodotto della dirigenza FGCI degll anni 70 - i "compagni d scuola" D'Alema, Veltroni, Fassino, i "nipotini di Berlinguer"- che è quella che ha fatto più danni alla sinistra e che si è distinta per il suo profondo antisocialismo (con la eccezione di Fassino). Bersani viene da quella parte dell'Emilia che è certo molto più sensibile all'influenza della Lombardia che di Bologna. E questo è un tratto da non sottovalutare. Certo Bersani più degli altri può portare ciò che resta del postcomunismo verso lidi chiaramente socialdemocratici.
 
2) La presenza del PSI. Ho una profonda idiosincrasia per il suo segretario, ma un Psi parte integrante di questo patto di Csx non è cosa da sottovalutare. Certo è un partito molto piccolo, ma che porta una fortissima carica simbolica. SE pensiamo che la sx della II Repubblica è stata mutilata della tradizione socialista ...e che lo SDI ha svolto i ruolo di cagnolino di Prodi. E comunque la attuale linea del PSI è una palese sconfessione del Nencini di Montecatini. Ora spetta ai compagni che nel Psi coerentemente esprimono una posizione di sinistra spingere il partito a passare dall'apostrofo tra PD ed UDC, a cerniera tra PD e SEL. Certo il Psi non esaurisce la presenza socialista nel centrosinistra. Ve ne sono di iscritti a SEL , al PD , non iscritti. E le varie associazioni socialiste (Network, GDV, LDS) hanno comunque in questi due anni mantenuto alto il tono del dibattito politico a sinistra.

3) Vendola e SEL. Presenza importantissima perchè è l'ala sinistra della coalizione e che ha condizionato in positivo la vittoria di Bersani alle primarie. Ed è una sinistra radicalmente diversa da quel massimalismo affabulatorio ed inconcludente di Bertinotti ( o peggio dei Turigliatti e turigliazzi). E' una sinistra, e Vendola lo dice apertamente, che si rifà alla sinistra interna al PSE (dai socialisti francesi alla ala sinistra della SPD-Kraft e Schultz) e non ad un fumoso neocomunismo. Vendola è un comunista eretico e libertario che ha sincera passione per la migliore tradizione socialista italiana ("essa abita il futuro della sinistra" ha più volte affermato) . E comunque Vendola e SeL sono quelli che chiedono al Csx una netta discontinuità con il governo Monti e le sue politiche inique e recessive. Sarebbe molto utile che il Psi si affiancasse a SeL in questa richiesta. Lancio un assist ai compagni delle componenti di sinistra del Psi.
 
Forse qualcuno pensa che abbia tracciato un quadro eccessivamente ottimistico. ma non è così. Sono perfetamente consapevole che le profonde contraddizioni interne al PD saranno di ostacolo. C'è chi non vuole assolutamente la discontinuità con Monti. C'è chi non vuole assoltamente una evoluzione verso il Pse. Spunteranno di nuovo quelli che guardano a Casini o Montezuma. Ci sono quelli che odiano i socialisti (postberlingueriani e postdemocristiani) . Ma la vittoria di Bersani con l'apporto determinante di Vendola può aprire strade nuove facendo esplodere in positivo le contraddizioni del pachiderma PD. Bersani ha un compito da far tremare le vene ai polsi: indicare una traiettoria socialdemocratica, superare il montismo ed al tempo stesso attuare un profondo rinnovamento che lasci a a casa i dinosauri del potere (democristiani, dalemiani e veltroniani). Sarà più agevole farlo se nel CSX vi sarà una robusta gamba di sinistra che faccia della rottura con i montismo e con una idea di sinistra di governo e di trasformazione sociale di chiara ispirazione socialista la sua carta di identità SeL, un PSI ulterormente denencinizzato e quelle forze nel PD più coerentemente socialiste sul piano culturale (Epifani, Ghezzi ) devono lavorare in sinergia per dare corpo e muscoli a questa gamba.

2 commenti:

  1. credo che no ci sia la necessità di lanciare un assist ai compagni delle componenti di sinistra del PSI poichè il partito stesso è di SINISTRA ed è ora di farsela finita con COMPONENTI alternative il PARTITO SOCIALISTA ITALIANO è e significa stare a SINISTRA con la gente con il POPOLO

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  2. E' vero che il PSI e' di Sinistra, ma si sta'tentando di scongiurare dopo la discesa in campo di Berlusconi,l'ennesimo tentativo di recuperare il fallimentare apostrofo rosa tra PD e UDC tanto amato da Nencini e dal centro-sinistra Marchigiano con il discusso modello Marche con l'UDC, altrettanto fallimentare. Quindi e' bene che all'interno del PSI ci siano voci fuori dal coro Nenciniano e dal comune pensare legato ai soliti referenziati Socialisti marchigiani !

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