Mi è capitato spesso di incontrare gente
che ha votato Grillo ed oggi ha simpatia per Renzi. "questo è uno che
non fa chiacchiere inutili" è il commento più comune. Non ho la pretesa
di fare un sondaggio, per carità, e sottolineo che costoro sono persone
che non hanno un elevato livello culturale. Come purtroppo del ...resto
il grosso del corpo elettorale. Claudio Signorile diceva che il più
grande merito di Pietro Nenni era il suo profondo "senso del popolo" (
termine che preferisco all'intellettualistico "connessione
sentimentale"). UN leader cioè che aveva la capacità di comprendere gli
umori più profondi che agitano la società, e la povera gente in
particolare. Nella politica occorre saper combinare insieme un Nenni ed
un Lombardi: senso del popolo e capacità di leggere i mutamenti della
società e dell'economia. Cose che mancano entrambe oggi. Nenni con il
suo senso del popolo aveva sviluppato un grande carisma che andava ben
oltre i confini de PSI. Sapeva esprimere concetti profondi con parole
semplici e comprensibili da tutti. Famosi i suoi slogan: "un governo
debole con i forti e forte con i deboli; "o la REpubblca o il caos": "a
sinistra c'è sempre uno più puro che ti epura"; ecc. Naturalmente avere
senso del popolo non significa inseguire gli umori effimeri ma saper
dare risposte forti alle esigenze ed i bisogni. IL relativo successo di
un saltimbanco come REnzi (che come sottolineava Barca manca
completamente di una base culturale seria) è il frutto di una assenza di
una sinistra in grado di avere idee e di saperle mettere in sintonia
con le domande sociali. E questo perchè la sinistra "per caso" della II
Repubblica è fatta in larga misura di apparati autoreferenziali (frutto
della putrefazione di un postcomunismo senza idee) , di una tendenza
alla burocratizzazione del sindacato che poi impedisce allo stesso di
sviluppare coerentemente anche giuste intuizioni (basta vedere il Piano
del Lavoro della CGIL rimasto sulla carta) e non fatto comprendere nelle
sue linee essenziali per non disturbare il manovratore (cioè Letta). In
una Italia che è stata una delle nazioni più colpite dalla grave crisi
economica e sociale si sono persi due anni a discutere delle perversioni
sessuali di Belusconi (quante trasmissioni ha fatto SAntoro nel
merito?) che non rivestono alcun interesse per chi ha perso il lavoro,
per chi vive il dramma della precarietà e della povertà. Come non
interessano i noiosissimi appelli di uno jettatore come Rodotà. La
costituzione la sta difendendo il compagno FElice Besostri che ventre a
terra va nei circoli ARCI e nelle Camere del Lavoro a spegare come il
maggioritario (quando mai un Rodotà ha contestato il Mattarellum) poi
alla fine produce un sistema che rafforza i poteri non democratici a
tutto scapito degli stessi diritti dei lavoratori. Insomma c'è stata una
interminabile produzione di chiacchiere per mezzo di chiacchiere. Ed
alla fine la gente si rompe i coglioni perchè poi si rende conto della
inutilità della politica e si rivolge o a Grillo o ad una sua variante
come Renzi. Fra l'altro la debolezza della politica permette lo
scatenarsi di una battaglia ipocrita contro la "Casta" ipocrita perchè
fatta da una altra casta fatta da gente di merda come i iornalisti che
guadagnano più dei politici. Inoltre sulla crisi della politica a
sinistra pesa la putrefazione dell'apparato postcomunista che ha avuto
in D'Alema e nel dalemismo (con la nota fabbrica di polli di batteria
chiamata "Fondazione Italiani-Europei") la sua punta di diamante. Ecco
perchè poi Renzi diventa inarrestabile. Purtroppo. E c'è da dire che a
sinistra de PD c'è il vuoto, dato che si dà spazio ad uno come
Fratoianni che porta quel poco che c'è nella braccia di
intellettualucoli che hanno promosso una Lista costruita dagli
"scalfariani di sinistra". Noi possiamo criticare (e giustamente)
Hollande, soprattutto per la sua debolezza verso la Merkel. E possiamo
criticare la nomina di Valls. Ma il PS è ben altra cosa rspetto al
disastro della sinistra italiana. Nel nuovo governo francese c'è
comunque un equilibrio politico. MInistro della economia c'è un certo
Montembourg (altro che Fassina!) che non solo è esponente della sinistra
del partito ma è uno che non ha avuto paura di scontrarsi duramente con
la commissione europea sul caso Peugeot, è accusato dai liberisti di
essere un protezionista (una accusa che quelli della Bocconi-senza
coglioni - rivolgono a ch difende gli interessi de lavoratori e
dell'economia nazionale). E' un convinto nemico dell'austerità E
sostitusce un personaggio incolore (benchè ex trotzkista) come Moscovici
che è stato subalterno alla Germania ed alla Trojka. Insomma per
superare in positivo Renzi occorre costruire un nuovo paradigma che ci
tolga dai coglioni D'Alema, Santoro e Rodotà, che per quanto diversi
sono tutti emblemi del disfacimento della II Repubblica.
Giuseppe Giudice
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