lunedì 13 febbraio 2012

Ripubblicizzare tutte le Reti , le Infrastrutture Strategiche , ed i Servizi Pubblici di interesse generale nazionale.


di Franco Bartolomei (PSI)

Atlantia, come ben sappiamo, e' la societa' della famiglia Benetton che ogni volta che prendiamo l'autostrada incassa soldi su soldi. Il tutto mentre i tedeschi vanno in autostrada gratis.

Questo frutto avvelenato e grottesco delle privatizzazioni della II repubblica hanno reso il nostro sistema tariffario autostradale fra i piu' cari al mondo,ed ancor peggio ha realizzato un gravame sui cittadini che va a consolidare direttamente una rendita privata che finora e' stata messa al servizio solo di operazioni speculative( l'investimento nell'opa telecom ne e' solo un piccolo e parziale un esempio lampante)

I profitti delle autostrade non vanno infatti allo stato, come accadeva un tempo, profitti che venivano poi rimmessi nel sistema italia (anche se in maniera poco efficiente) ma finiscono nelle mani di pochissimi generando con il consenso delle stato una inefficienza distributiva del reddito e del capitale. Ovvero poverta'.

MA LA COSA CHE DA ANCOR PIU' DA PENSARE E' QUELLA RELATIVA ALL'UTILIZZO DEI SOLDI CHE ATLANTIA INCASSA DA MILIONI DI ITALIANI (senza dimenticare che il costo del trasporto merci e delle persone che viaggiano per lavoro...viene a pesare sul prezzo di merci e servizi che noi tutti paghiamo, in un circolo vizioso dove gli unici che ne beneficiano sono lo stato che incassa le tasse, atlantia e gli azionisti che, escluso benetton sono per la maggior parte fondi esteri) E' LA DECISIONE DELL'AZIENDA DI DELOCALIZZARE IL CAPITALE, NON REINVESTENDOLO, LORO PER PRIMI, NELL'AZIENDA ITALIA.

Infatti dopo aver acquistato una parte delle autostrade cilene, adesso ATLANTIA si sta interessando alle autostrade turche!i IL MALE DELL'ITALIA E' LA MANCANZA DI FLUSSI DI CASSA, L'INCAPACITA' DI ATTIRARE CAPITALI NON SPECULATIVI MA PRODUTTIVI.

IL MALE DELL'ITALIA E' LA CATTIVA DISTRIBUZIONE DEI REDDITI E DEI CAPITALI. PERMETTERE PROFITTI MONOPOLISTICI COME QUELLI AUTOSTRADALI IN QUESTI MOMENTI DI CRISI E TASSARE ALL'INVEROSIMILE IL CITTADINO EQUIVALE AD UCCIDERE L'ITALIA.

ALTRO CHE DEBITO PUBBLICO E LIBERALIZZAZIONI...DOBBIAMO TORNARE A NAZIONALIZZARE I MONOPOLI ED OLIGOPOLI E RIAPPROPRIARCI DEL NOSTRO DENARO.

Per TERNA, l'ennesimo monopolio, una volta pubblico e da anni privato, vale una riflessione analoga.

Terna è la società che trasposta l'energia elettrica in Italia.

Siamo al punto che se il trasporto di energia diminuisce,per il calo dei consumi causato dalla crisi,.LA SOCIETA' ...CHE DOVREBBE GUADAGNARE MENO...RICEVE DEGLI AIUTI DI STATO CHE STABILIZZANO I PROFITTI.

Siamo al punto che in UN MOMENTO DI CRISI SI STABILIZZANO, CON SOLDI PUBBLICI, I PROFITTI DI UN MONOPOLISTA PRIVATO!!!

Questo paradosso e' FRUTTO DI UN PRECISO DISEGNO DELLA CASTA POLITICO IMPRENDITORIALE...CON A CAPO MONTI E IL SUO GOVERNO, finalizzato a sostenere i profitti di Terna al momento della sua collocazione presso il mercato azionario. Il governo Monti e company, nel decreto sulle liberalizzazioni hanno infatti obbligato Enel a vendere la sua quota di Terna (ed Enel è in parte pubblica..quindi, vendendo Terna è come vendere il patrimonio pubblico). Terna è una macchina da soldi..quindi vendere lei è come vendere i gioielli di famiglia, ed impoverire le entrate pubbliche. Si incassano quindi ora un po' di soldi che finiranno in spesa corrente, e che comunque verranno svalutati dall'inflazione imminente, e si rinuncia ad una entrata continua rivalutabile e ad un cespite patrimoniale attivo di valore produttivo e patrimoniale notevolissimo, che ha una valenza strategica per tutto il sistema paese.

LA COSA DIVERTENTE, O TRISTE...E' CHE LE AZIONI TERNA SONO STATE COMPRATE IN PREVALENZA DA FONDI ESTERI.

Per cui ancora UNA VOLTA L'ITALIANO PAGA LE TASSE E LE BOLLETTE...E I SOLDI FINISCONO, SOTTO FORMA DI LAUTI DIVIDENDI...(non piu' allo stato stesso come accadeva prima della privatizzazione) ma a soggetti istituzionali esteri, che incassano dividendi e li reinvestono altrove-

Da queste riflessioni dobbiamo trarre la convinzione che UNO DEGLI ELEMENTI DI UN NUOVO MODELLO DI SVILUPPO DEVE ESSERE LA RIPUBBLICIZZAZIONE DI TUTTE LE RETI ED INFRASTRUTTURE DI INTERESSE COLLETTIVO, I CUI INTROITI, FRUTTO DI UNA NATURALE TARIFFAZIONE DI TIPO MONOPOLISTA; DEBBONO TORNARE AD ESSERE UNA ENTRATA PUBBLICA POSTA AL SERVIZIO DI PROVVEDIMENTI DI SPESA DI NATURA PUBBLICA FINALIZZATI A SCELTE ECONOMICHE; SOCIALI,e PRODUTTIVE DI INTERESSE PUBBLICO, ASSUNTE IN BASE AL RIPRISTINO DI STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE.

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