lunedì 4 giugno 2012

La nuova riforma del lavoro e le ragioni del congresso del Partito Socialista.

di Franco Bartolomei

CARI COMPAGNI ,

UNA DOVEROSA RIFLESSIONE SUL NUOVO TESTO DELLA RIFORMA DEL LAVORO VOTATA AL SENATO CI FA' CAPIRE TANTE COSE , MAGARI ANCHE IL SENSO POLITICO DEL VOTO A FAVORE DI VIZZINI ,GIUNTO IN SENATO A SOSTEGNO DEL GOVERNO ED A COPERTURA DEL PD, senza nessuna preventiva discussione nel Partito. In modo assolutamente contrastante con lo stesso intento manifestato nel documento della Direzione Nazionale che manifestava in ogni caso la volonta' di una ripresa di autonomia del Partito dal governo.

Una riflessione su questo tema fondamentale del compromesso sociale da raggiungere sulle qualita sociale delle regole ,e sulla natura sostanziale ,dei rapporti di lavoro dipendente che vogliamo instaurare nel nostro tessuto produttivo diviene quindi a questo punto ineludibile.

La "manifesta infondatezza" del fatto costitutivo del licenziamento ,quale ragione esclusiva del reintegro ,svuota di molto la tutela del lavoratore, a meno che una eventuale prossima interpretazione giurisprudenziale , tutta ancora da verificare ,non dovesse interpretare la particolarita' processuale del rito del lavoro come un elemento che strutturalmente consentirebbe un allargamento naturale di quello che la norma configura come un esame preliminare del giudice diretto a valutare in via pregiudiziale , allo stato degli atti , la " Infondatezza Manifesta del fatto costitutivo del licenziamento" , per il cui accertamento sarebbe preclusa al giudice una attivita' istruttoria, stabilita dalla nuova norma in accoglimento totale del concetto padronale della liberta' d'Impresa.

SPIEGO IL CONCETTO :

Tenete conto, infatti , che nel processo civile con rito del lavoro la produzione documentale e le allegazioni isrtruttorie devono essere svolte entro il termine di decadenza costituito dalla stessa presentazione dell'atto introduttivo della causa.

Questo significa che la " manifesta infondatezza " del fatto costitutivo posto a base delle ragioni economiche del licenziamento puo' essere accertato " ictu oculi " dal giudice in modo un po' piu' ampio che non nella ipotesi del rito normale, ove l'accertamento si dovrebbe limitare ad una immediata deduzione del giudice da trarre dal mero esame delle narrative di fatto e di diritto svolte dalle parti nei normali atti introduttivi della causa .

Questa circostanza se sostenuta da un orientamento coerente della giurisprudenza potrebbe riallargare le maglie per un possibile reintegro del lavoratore .

DAL PUNTO DI VISTA DEL SENSO POLITICO E SOCIALE DELLA NUOVA NORMA:

E' in ogni caso evidente che la norma votata e' molto piu' restrittiva di quello che sembrava essere l'accordo con che si diceva essere stato raggiunto fuori tavolo successivamente all'irrigidimento, a questo punto molto relativo, del PD , successivo al No , a questo punto molto meno forte di quanto sembrasse del sindacato.

Questo dimostra come in realta' la stesura finale sia molto piu' soddisfacente per confindustria e Pdl di come sarebbe inizialmente potuto sembrare, ed a questo punto spiega ,a lenzuolo svelato, il motivo di quella sorta di silenzio stampa che era caduto sulla questione riforma del lavoro dopo la rinuncia al decreto legge da parte del governo.

Questo testo chiarisce anche di quale forte spessore reale e sostanziale sia l'accordo di "unita' nazionale " che tiene in vita il governo Monti, e quale livello di garanzia degli interessi delle classi dirigenti ,economiche e sociali , il PD sia nuovamente riuscito a garantire.

Pensate adesso su che piano inclinato negativo, sul terreno dei diritti sociali , si andrebbe a traslare quindi un eventuale accordo con il PD, e sopratutto quali ristretti margini reali possa avere il PD per ipotizzare un accordo futuro con tutta la sinistra fondato su un progetto di alternativa di modello economico e sociale.

E , purtroppo per noi , aiuta a capire ancora di piu' quale sia il possibile substrato programmatico di una " Casa dei democratici e dei riformisti" con questo PD, il significato politico reale del ruolo che andrebbe a svolgere un soggetto politico del genere, ed il quadro politico di fondo su cui esso potrebbe andare a trovare attuazione concreta .Non credo sinceramente che su queste valutazioni esiste tra di noi, vista la diversa visione delle cose manifestata nei lavori dell'ultima Direzione Nazionale, una forte convergenza .

ECCO UN'ALTRA SOSTANZIALE RAGIONE PER CHIEDERE UN CONGRESSO NAZIONALE DEL PARTITO SOCIALISTA ITALIANO ,PER DEFINIRE , ALLA LUCE DEL NUOVO QUADRO SOCIALE POLITICO ED ISTITUZIONALE CHE SI VA DELINEANDO , LE SCELTE CHE IL PARTITO DEVE ADOTTARE ALLE ELEZIONI , E PIU' OLTRE PER DEFINIRE I CONTENUTI CHE SEGNERANNO NEL FUTURO LE COORDINATE E LA STESSA NATURA DEL PROFILO POLITICO DEL SOCIALISMO ITALIANO , DI FRONTE AL PRECIPITARE DELLA CRISI ED ALL' INDEBOLIMENTO TENDENZIALE DELLE RAGIONI DI CRESCITA DELLE ECONOMIE DEI PAESI EUROPEI.

FRANCO BARTOLOMEI - segreteria nazionale del Partito Socialista Italiano

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