venerdì 11 settembre 2009

Il PD non è in grado oggi di proporre una offerta politica vincente

Il PD non è in grado oggi
di proporre una offerta politica vincente

di Lanfranco Turci*

11/09/2009 - L’analisi impietosa fatta da Angelo Panebianco sul Corriere della sera coglie purtroppo nel segno:il PD non è in grado oggi di proporre una offerta politica vincente.E’ un dato di fatto che neanche il lungo confronto fra i candidati alla segreteria sta rianimando le fila del partito e gli umori dei militanti,che guardano con scetticismo all’esito del congresso,qualunque esso possa essere.La debolezza dell’offerta politica nasce da un partito senza identità,per ciò stesso paralizzato nel suo confronto interno per paura di mandare in pezzi l’amalgama mal riuscito di cui parlò a suo tempo D’Alema. Lo svolgimento della campagna congressuale non riesce a cambiare questa situazione di partenza perché,se si esclude la fresca nota di laicità apportata da Ignazio Marino,sembra che i due candidati principali giochino più a mimetizzarsi che a esporre opzioni nette su cui chiamare il partito a scegliere.Cosicchè né gli elettori del PD né la opinione pubblica più in generale riescono a capire di cosa si stia discutendo.D’altro lato sembra che ognuno dei due corra a sbiadire il proprio profilo non appena polemicamente l’avversario cerca di marcarne una caratteristica troppo particolare.Non a caso quando Franceschini ,che si propone sotto le insegne di un nuovismo e di un movimentismo senza spessore,lascia intendere che Bersani potrebbe essere troppo di sinistra ecco il nostro premurarsi di definire il suo PD come un partito socialista e cattolico,inventando una categoria che non ha corrispettivi nelle famiglie politiche europee,dove pure grandi dirigenti socialisti sono cattolici,come ad esempio jacques Delors,senza per questo cambiare la denominazione né tanto meno la natura di quella famiglia politica.La verità è che,come ha scritto recentemente Gianni Cuperlo,.Il mancato riferimento alla cultura e alla tradizione del socialismo europeo su cui hanno convenuto il residuo sentimento di superiorità berlingueriana proprio dei DS e l’idiosincrasia dei cattolici popolari verso la socialdemocrazia(oltre che,pour cause,i cattolici moderati e clericali) hanno portato il PD in questo cul de sac.Non è dunque un problema nominalistico,né di collocazione nel Parlamento Europeo,ma di riferimento a una cultura e a una tradizione politica che diventa tanto più necessario nel momento in cui quella stessa tradizione si trova a misurarsi con la crisi economica e finanziaria e deve usare la sua lingua comune per affrontare le sfide e le nuove possibilità che le propone la fine del ciclo neoliberista dopo trent’anni di dominio incontrastato nello scenario internazionale.Le difficoltà dell’offerta politica del PD hanno qui la loro radice ultima,in termini di elaborazione culturale e in termini di agibilità democratica del partito e di funzionalità dei suoi meccanismi decisionali.Se il congresso non sarà capace di un colpo di reni,o meglio di un vero coraggio politico e intellettuale,difficilment
e cambierà la situazione descritta da Panebianco.

Fonte - Socialista Lab*

4 commenti:

  1. Io aggiungerei che il centrosinistra tutto non è in grado di offrire al paese una proposta vincente e convincente, è sbagliato il bipolarismo presonalistico, come sono sbagliate le difese degli orticelli, intanto a primavera si voterà di nuovo, e il centrosinistra sarà preso nuovamente a sberle, ma questa volta a vantaggio di un centrodestra "allargato" anche se senza l'ingombrante presenza del suo leader maximo... continuiamo così, a spararci addosso senza sprecare energie per costruire una proposta politica degna di esser chiamata tale.

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  2. Secondo me,hanno considerato vincente l'antiberlusconismo e si sono tutti allineati,ma le escort non pagano...si pagano

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  3. Condivido, diaciamo le cose come vanno dette, è andato tutto a puttane. L'antiberlusconismo non può essere l'unico collante per la sinistra, occorre voglia e capacità per riportare l'Italia verso la luce, i dati istat di ieri ci hanno riportato al prima craxi e alle famiglie poco frega di chi tromba di più e di come tromba, siamo troppo impegnati in queste cazzate e non vediamo la tragicità del quotidiano, e siamo così ciechi da indurre la maggioranza del popolo a non cambiare perchè tanto è lo stesso, anche la lega dovrà fare i conti con la realtà, nei distretti ex produttivi il problema non sono gli extracomunitari, ma l'assoluta mancanza di una politica economica degna di esser chiamata tale... allora cosa facciamo? continuiamo a tirarci merda addosso o vogliamo finalmente rimboccarci le maniche?

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  4. ...Rosanna,letti i giornali stamattina continuiamo a parlare di escort,Noemi e la Daddario imperversano,anzi quest'ultima sfida il premier a un duello pubblico sulle loro vicende(alla pag.2 del Corriere-il Primo Piano, una volta erano ben altre le notizie!!!)...e pensare che una certa cultura leggeva Novella2000 di nascosto dal parrucchiere dentro l'Unità.
    La politica economica? di cosa parli? lasciamola a quel noioso di Tremonti che sicuramente non tromba ...o no? si fara' o non si fara' anche lui le punturine sul pipi'? Mala tempora...ma per tutti politica,giornali,partiti,leader...per fortuna che quando andavamo a scuola la maggior parte di noi italiani non eravamo ultimi nella classifica OCSE.

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