giovedì 23 luglio 2009

ALL’AQUILA “BACIO DI GIUDA”
CONTRO LE BUGIE DEL PREMIER

I cittadini terremotati protestano contro l’obbligo di restituzione del 100% dei contributi non versati con un manifesto che rappresenta il bacio di giuda da una parte e il bacio di Silvio ad un’anziana aquilana dall’altra.

23/07/2009 - Mentre gli evasori fiscali che hanno illegalmente esportato capitali all’estero potranno, con lo scudo fiscale, risparmiare decine di miliardi di euro ( non è un errore, si tratta proprio di miliardi), i terremotati aquilani, invece, dovranno restituire nel 2010 le tasse e i contributi che, a causa del terremoto, non hanno pagato nel 2009.

E’ quanto è previsto nel decreto legge n.78 del 1 luglio 2009, su cui il Governo Berlusconi-Bossi-Tremonti ha imposto la fiducia alla Camera dei deputati.

Alla “realtà virtuale” delle promesse fatte in televisione da Berlusconi subentra adesso “la realtà reale” di un decreto-legge che impone non soltanto discriminazioni e ingiustizie odiose, ma che dimostra quanto il Presidente del Consiglio sia abituato a mentire.

E’ naturale che cresca la rabbia degli aquilani. Dopo le numerose promesse del premier, si ritrovano beffati dall’ennesimo raggiro.

Come accennato, stavolta l’impegno non mantenuto riguarda il tema tasse. Silvio ha deciso di non tenere conto dei criteri applicati per la contribuzione durante le precedenti emergenze sismiche ed ha optato per l’obbligo di restituzione del 100% (in 24 comode rate) dei contributi non versati, così come previsto dall’articolo 25 del decreto legge n.78 del 1 luglio 2009.

La cosa non ha lasciato indifferente la popolazione abruzzese colpita dal sisma e così un gruppo di cittadini si è organizzato per denunciare l’ennesima promessa non mantenuta. La contestazione ha preso forma nell’insolita apposizione di un manifesto nei pressi di del tunnel di Collemaggio. La gigantografia si compone di un collage che da una parte riproduce il bacio di Giuda dell’omonimo dipinto di Caravaggio del XVII secolo e dall’altra una foto del Cavaliere, con in testa il casco dei vigili del fuoco, mentre bacia un’anziana aquilana. Scontato spiegare l’accostamento. Accanto alle due immagini, il cartellone cita gli estremi dell’articolo in contrapposizione ai criteri applicati in Umbria: 2 anni di sospensione e restituzione del 40% fino a 120 rate.

All’ Aquila si protesta anche così.


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