lunedì 27 luglio 2009

PERCHE CONTINUARE A FARSI DEL MALE ?
Riceviamo e pubblichiamo una nota del Compagno Matteo Petracci, ex vicesindaco di Monte San Giusto , membro dell'Associazione Nazionale Partigiani d' Italia, candidato alle elezioni provinciali Maceratesi con la lista “Sinistra per la tua provincia” ( Sinistra e Liberta'), ha ottenuto a Monte San Giusto 679 voti - il 18% - e il 15% nel collegio, Primo dei non eletti.

di Matteo Petracci*

Giovedi' 23 Luglio, si è tenuto il consiglio comunale a Monte San Giusto, per l’approvazione del bilancio consuntivo. Al di là delle considerazioni di merito sul punto in questione, una cosa è saltata agli occhi del pubblico presente: il fatto che nel corso della discussione i due maggiori gruppi di opposizione si sono ripetutamente attaccati fra loro, tra l’ironia e gli sghignazzi dell'attuale giunta, battute di basso livello e assolutamente non necessaria teatrale animosità. Presentandosi divisi, i soggetti che 5 anni fa uniti avevano faticosamente vinto le elezioni amministrative, oggi hanno permesso a Lattanzi ed al centrodestra da lui rappresentato di riconquistare agevolmente il governo del comune. Ciò era così logico e prevedibile che ora riproporre le stesse divisioni per affrontare 5 anni di opposizione è un insulto all’intelligenza della maggioranza dei sangiustesi, che, è bene ricordarlo, non ha votato Lattanzi ed i suoi - è il nome che essi stessi si sono dati - “Amici in comune”.

Lattanzi e gli “Amici in comune”, infatti, nonostante alle europee il centrodestra - UDC compresa - ha raccolto a Monte San Giusto oltre il 60% dei voti, alle elezioni comunali, con il sostegno della stessa UDC, si è fermato a 2286 voti su 4627 voti validi, ovvero il 49,4%; addirittura al 44% in quartieri come Villa San Filippo. Non occorre essere analisti politici per capire il significato di questi numeri: chi ci governa, chi nei prossimi mesi e anni prenderà scelte che incideranno nella vita quotidiana e nel futuro di tutti i cittadini, di fatto è una minoranza. Chiaramente la legge prevede che ciò possa verificarsi, ma ciò non toglie che la prima vittima di questa tornata elettorale sia stato uno dei principi cardine della democrazia rappresentativa: governa chi ottiene la metà più uno dei voti.

Ora che le elezioni sono passate, però, e nella consapevolezza che le divisioni recenti hanno generato lacerazioni profonde tutte interne ai gruppi alternativi all’attuale sindaco, credo sia comunque opportuno ricominciare sin da subito a ricucire quelle fratture che hanno prodotto questi risultati, senza perdere tempo.

E’ ovvio che sarà un cammino lungo ed impegnativo. Esso avrà bisogno di umiltà per riconoscere gli errori fatti durante la precedente amministrazione, richiederà l’abbandono di ogni presunzione di autosufficienza a vocazione maggioritaria e soprattutto dovrà far avanzare la mediazione politica a discapito dei tanti, troppi, “accesi” personalismi emersi nella campagna elettorale. E’ altrettanto ovvio, comunque, che ogni giorno che trascorrerà senza che questo delicato lavoro abbia inizio, rappresenterà un ostacolo in più sulla strada che dovrà essere necessariamente percorsa. I sorrisi soddisfatti dell’attuale sindaco e degli “Amici in comune” - che hanno ascoltato le opposizioni litigare tra loro - stanno a testimoniare proprio questo.

Si dice che la storia è maestra di vita, e che questa, quando si ripete, si trasforma in farsa. Per evitare questo, per evitare che quella maggioranza di sangiustesi che non si riconoscono in Lattanzi e nel suo gruppo rivivano una nuova e dolorosa farsa, auspichiamo che chi tiene le fila dei partiti politici che hanno appoggiato un candidato sindaco e chi quelle del gruppo civico che ha appoggiato l’altro sappiano trarre la giusta lezione dalla sconfitta elettorale.

I numeri, molto spesso, parlano. Basta saper fare loro le domande giuste.

*Sinistra e Liberta'


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