lunedì 20 luglio 2009

"L'astinenza non è realistica né umana"
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di Daniela Brancati*

20/07/2009 - Dunque ci risiamo, stavolta con meno ferocia del solito, ma la sostanza non è poi così diversa. Rocco Bottiglione ha fatto approvare alla Camera dei deputati una mozione affinché il governo italiano promuova una risoluzione delle Nazioni Unite ''che condanni l'uso dell'aborto come strumento di controllo demografico e affermi il diritto di ogni donna a non essere costretta o indotta ad abortire, favorendo politiche che aiutino a rimuovere le cause economiche e sociali dell'aborto ''. Meno feroce, dicevo, e apparentemente più rispettosa dei diritti delle donne. Apparentemente, appunto. Perché, a cominciare dall’Italia, la selvaggia lottizzazione della sanità lombarda assegna posti solo a cattolici di provata fede e pratica. Perciò teoricamente l’aborto e la contraccezione non sono proibiti, ma nei fatti fortemente ostacolati. E se è vero che la sanità lombarda si propone come modello per il resto del paese, sappiamo ciò che ci aspetta. Apparentemente, perché in un paese in cui l’educazione sentimentale è affidata agli esempi che ci vengono dalle soap operas e quella sessuale dagli esempi che ci vengono da Palazzo Grazioli o Villa Certosa, ma nulla si fa nelle scuole e figuriamoci nei consultori che sono merce sempre più rara, come stupirsi se tante giovani e addirittura ragazzine sono mandate allo sbaraglio verso un sesso altamente insicuro sia dal punto di vista fisico che psicologico. D’altronde la filosofia di certi cattolici io non la capirò mai. Paola Binetti criticando il cauto testo del Pd (il suo partito), ha sostenuto: "le politiche sulla contraccezione non devono diventare a loro volta metodi di controllo delle nascite". Ah no? Ma allora queste nascite come si dovrebbero controllare? Se la signora Binetti lo sa ce lo spieghi, perché la lunga esperienza di vita in questo non ci sostiene. E se la risposta è l’astinenza non ci siamo, mi dispiace, non è né realistica né umana. Quanto invece al favorire politiche che aiutino a rimuovere le cause economiche e sociali dell'aborto su questo sì che siamo d’accordo, ma in concreto ad esempio in Italia, cosa si fa e cosa si potrebbe fare? Questo almeno Bottiglione che di sicuro lo sa potrebbe renderlo noto. Fino a quando non lo farà è lecito pensare che non lo sappia neanche lui. In conclusione: è incredibile come tutte le volte che si raggiunge l'apice di una grave crisi ci sia qualcuno che tenta di distrarre l'attenzione da questa a spese delle donne. In questo momento una gravissima crisi economica affligge gran parte della popolazione mondiale e gli italiani come gli altri. Sia detto fra parentesi raramente ho visto negozi così vuoti durante i saldi e spiagge così vuote in un fine settimana di luglio. Il Presidente del consiglio è sotto accusa per la sua moralità. I fatti privati potrebbero perfino non riguardarci (in altri paesi sono causa di dimissioni) ma i suoi comportamenti sessuali denunciano la triste concezione che lui ha delle donne e di se stesso. C'è una tale crisi di valori fra i giovani che si arriva al proibizionismo (tranne che per i ministri e potenti che evidentemente possono far uso di qualunque sostanza), nonostante questo abbia dimostrato ampiamente la sua inefficacia. Potrei continuare, ma questi tre esempi già chiariscono il mio pensiero. Ora dovremmo chiedere a Buttiglione e a chiunque altro: perchè non si occupa di alcuni di questi gravi problemi e non lascia in pace le donne che - siamo in grado di rassicurarlo - ricorrono all'aborto in caso di assoluta necessità. I novelli Hitler non sono da cercare fra le donne incinte.

*Consiglio Nazionale PS

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