martedì 21 luglio 2009

EVASIONE FISCALE:
LA TOLLERANZA DEL GOVERNO

di Alfiero Grandi - 21/07/2009

La sorpresa per le dichiarazioni dei redditi è quanto di più stucchevole possa esserci.

Le dichiarazioni dei redditi non fanno altro che fornirci un’immagine della realtà del nostro paese.

E’ noto da molto tempo che i lavoratori dipendenti ( e i pensionati) con la trattenuta alla fonte fatta direttamente dai datori di lavoro fanno fatica ad evadere e quindi risultano con un reddito medio più alto di altri settori sociali che riescono ad evadere con maggiore facilità il fisco tutto o in parte.

E’ altrettanto noto che da alcuni anni con gli studi di settore si è cercato di avvicinare la dichiarazione di artigiani, commercianti, ecc. alla realtà e infatti nel tempo la media di riferimento dei redditi degli autonomi è cresciuta.

Anche se spesso nelle categorie è prevalsa l’interpretazione che gli studi di settore indicassero i redditi massimi su cui pagare le tasse e non, come dovrebbe essere, i redditi di riferimento per le indagini fiscali, poiché per il contribuente resta fermo l’obbligo di pagare il fisco sul reddito reale.

Le dichiarazioni dei redditi confermano che il risultato di una reale equità nel prelievo fiscalelontano da realizzare. Questo risultato è ancora più lontano perché in questi anni non è stato restituito il drenaggio fiscale, cioè il di più che il fisco preleva per il solo aumento nominale dei redditi. Infatti chi paga le tasse su tutto il reddito è maggiormente penalizzato quando non viene restituito il drenaggio fiscale e se non vi fosse questa “droga” nei dati il risultato delle entrate fiscali in questo periodo di crisi sarebbe ancora peggiore. sui diversi redditi è ancora

Va poi sottolineato che nei dati fiscali che sono stati forniti ancora una volta c’è scarsa attenzione alle imposte pagate dalle società. Infatti la tassazione delle società è letteralmente crollata e questo non fa che accentuare ancora di più il dato che la tassazione dei redditi è prevalentemente sui lavoratori dipendenti e i pensionati.

Inoltre dal Governo viene in sostanza un messaggio di tolleranza verso l’evasione fiscale. Infatti fin dai primi giorni della sua attività questo Governo ha lavorato per smantellare l’apparato antievasione creato dal centrosinistra. Del resto basta fare prove empiriche e si può constatare, ad esempio, che lo scontrino fiscale non sempre viene dato, che la ricevuta fiscale è diventata un optional. Il risultato è che le entrate dello stato sono diminuite molto di più e molto più rapidamente di quanto sia il rallentamento dell’economia reale. Il risultato è che se lo Stato ha meno entrate fiscali non può fare, come sarebbe necessario, interventi ulteriori a sostegno dell’economia e dei redditi che più ne avrebbero bisogno.

Le dichiarazioni dei redditi rese note quindi squadernano una società sempre più ingiusta, nella quale una parte si difende comunque e un’altra parte non può sottrarsi ai suoi obblighi fiscali e quindi sopporta un carico maggiore proprio perché altri non compiono il loro dovere fiscale. Del resto in questi anni la divaricazione tra i redditi è cresciuta in modo impressionante e paradossalmente proprio l’appropriazione di quote crescenti di reddito nazionale da parte di aree sociali ristrette e il parallelo impoverimento relativo dei redditi da lavoro (al punto che il potere d’acquisto reale dell’Italia è al livello della Grecia) sta creando la maggiore difficoltà alla ripresa economica dell’Italia. Infatti la perdita di reddito e di potere d’acquisto dei lavoratori, e di tutte le figure sociali assimilabili, sta creando una caduta della domanda interna e condiziona negativamente ogni possibilità di ripresa dell’economia italiana. Il paradosso è che proprio il carico fiscale eccessivo sui lavoratori, come i salari reali troppo bassi, sta diventando un vincolo per tutta l’economia italiana.

Tanto tempo fa un signore di nome Ford si pose il problema di pagare i lavoratori abbastanza per consentire loro di acquistare le auto che producevano le sue fabbriche, oggi verrebbe preso per matto.

Il Governo non fa altro che lasciare le cose come stanno, anzi peggio strizza l’occhio agli evasori e si guarda bene dal fare interventi di equità fiscale.

Anzi fa presentare in parlamento la proposta di scudo fiscale su cui ha lavorato da tempo, cioè un salvacondotto a prezzi stracciati per chi ha esportato illegalmente capitali all’estero. Lo scudo fiscale è semplicemente una vergogna sociale e una stupidità economica e stupisce che anche nel PD trovi qualche atteggiamento benevolo. Il piatto di lenticchie che lo stato riceverà in cambio di un’assoluzione totale per tutti i reati commessi per esportare illegalmente i capitali all’estero ha fatto reagire perfino Cirino Pomicino. Forse Marini farebbe bene a rifletterci su.


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