In vista della pubblicazione della sua autobiografia sotto forma di dialogo (La Memoria di un riformista), Giugni si era dimostrato incerto sulla scelta del titolo. Ho lavorato con lui al libro per più di due anni e, sostenuto da altre persone a lui vicine (tra cui la moglie Laura), insistetti perché non avesse titubanze a qualificarsi come riformista. Si trattava quasi di un atto di giustizia, in un’epoca in cui troppe persone si appropriano di questo concetto senza conoscerne il significato più autentico o mentendo deliberatamente, volendo cioè far passare per riforme pensate nell’interesse del paese provvedimenti di legge che, in realtà, rappresentano una lesione dei diritti dei lavoratori a cui Gino nella vita tanto si era dedicato. Fin dall’immediato secondo dopoguerra, Giugni non ha avuto paura del riformismo (quando era tutt’altro che popolare, non solo fra i comunisti ma anche nel PSI) e mai ne ha fatto un uso retorico, dimostrando – in fasi diverse della storia repubblicana – che al riformismo corrispondevano misure tese ad allargare e non a restringere gli spazi di libertà nei luoghi di lavoro e, più in generale, a estendere nella società e non a limitare i diritti civili, politici e sociali. Gino Giugni è ricordato innanzitutto come il “padre dello Statuto dei Lavoratori”, definizione che non amava molto. E’ vero però che egli, lavorando al fianco di Brodolini e di altri Compagni, fu colui che da giuslavorista esperto e innovativo – si potrebbe dire, in quella fase, quasi da tecnico prestato alla politica – strutturò la legge definitivamente approvata nel maggio 1970 (dal 1962 lo Statuto era una priorità assoluta per il PSI e un punto qualificante del programma del primo centro-sinistra) e, come anche Giuseppe Di Vittorio aveva sperato, fece sì che la Costituzione entrasse finalmente in fabbrica. Attento ai movimenti nella società ma inviso agli estremisti, perché alieno dall’adesione a ogni dogma ideologico, nel 1983 venne gravemente ferito dalle BR che, pur avendo programmato di ucciderlo, non riuscirono nell’intento nonostante i sette colpi di pistola sparatigli davanti al suo studio. Senatore e deputato al Parlamento, nel 1993 Giugni fu Ministro del Lavoro del Governo Ciampi e, in un’altra stagione molto delicata per la Repubblica, raggiunse il difficile obiettivo di mettere d’accordo Confindustria, CGIL, CISL e UIL, modificando le relazioni industriali. Si decise allora che gli aumenti salariali non avrebbero superato il tasso d’inflazione programmata, si consolidò così la pratica della concertazione sociale, che fece bene al paese e che negli ultimi anni, nel nome di una visione grottesca del riformismo, è stata regolarmente denigrata da governanti irresponsabili. Ma Giugni non è stato solo un grande giuslavorista noto in tutto il mondo per il suo rigore, è stato un docente universitario che ha lasciato un segno indelebile in più di un ateneo. Dirigente del PSI, fu presidente di un partito ormai travolto dagli scandali e da una gestione folle, sul piano finanziario e politico. Anche in quella situazione, tuttavia, Giugni tentò di costruire, di salvare il PSI senza immaginare mutazioni genetiche in nome di un liberismo senza regole e senza mai essere neanche sfiorato dalla tentazione di guardare a destra, come alcuni suoi ex-compagni divenuti berlusconiani di ferro. In corrispondenza di un progressivo peggioramento delle sue condizioni di salute, Giugni non ha smesso di studiare, di interessarsi alla politica, alle relazioni industriali, alla cosa pubblica. Ma, soprattutto, non ha smesso di indignarsi. Era un uomo intelligente e spiritoso, vivace e col gusto della provocazione, mai rassegnato. C’è da sperare che il suo approccio alla vita, al diritto del lavoro, alla politica gli sopravviva.
lunedì 5 ottobre 2009
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
TUTTI I POST - ARCHIVIO
-
►
2023
(3)
- ► aprile 2023 (1)
- ► marzo 2023 (1)
- ► gennaio 2023 (1)
-
►
2022
(1)
- ► ottobre 2022 (1)
-
►
2021
(2)
- ► marzo 2021 (1)
- ► febbraio 2021 (1)
-
►
2020
(8)
- ► dicembre 2020 (1)
- ► agosto 2020 (1)
- ► luglio 2020 (2)
- ► febbraio 2020 (3)
- ► gennaio 2020 (1)
-
►
2019
(9)
- ► novembre 2019 (1)
- ► settembre 2019 (3)
- ► luglio 2019 (1)
- ► maggio 2019 (1)
- ► aprile 2019 (2)
- ► febbraio 2019 (1)
-
►
2018
(3)
- ► giugno 2018 (1)
- ► maggio 2018 (1)
- ► gennaio 2018 (1)
-
►
2017
(19)
- ► novembre 2017 (2)
- ► ottobre 2017 (2)
- ► luglio 2017 (2)
- ► giugno 2017 (5)
- ► maggio 2017 (3)
- ► marzo 2017 (1)
- ► febbraio 2017 (3)
- ► gennaio 2017 (1)
-
►
2016
(10)
- ► dicembre 2016 (4)
- ► novembre 2016 (2)
- ► ottobre 2016 (2)
- ► marzo 2016 (2)
-
►
2015
(15)
- ► novembre 2015 (1)
- ► settembre 2015 (1)
- ► luglio 2015 (2)
- ► giugno 2015 (3)
- ► aprile 2015 (4)
- ► febbraio 2015 (1)
- ► gennaio 2015 (3)
-
►
2014
(20)
- ► settembre 2014 (2)
- ► aprile 2014 (2)
- ► marzo 2014 (3)
- ► febbraio 2014 (6)
- ► gennaio 2014 (7)
-
►
2013
(109)
- ► dicembre 2013 (7)
- ► novembre 2013 (7)
- ► ottobre 2013 (9)
- ► settembre 2013 (5)
- ► agosto 2013 (7)
- ► luglio 2013 (11)
- ► giugno 2013 (9)
- ► maggio 2013 (6)
- ► aprile 2013 (3)
- ► marzo 2013 (13)
- ► febbraio 2013 (16)
- ► gennaio 2013 (16)
-
►
2012
(106)
- ► dicembre 2012 (15)
- ► novembre 2012 (9)
- ► ottobre 2012 (5)
- ► settembre 2012 (3)
- ► agosto 2012 (4)
- ► luglio 2012 (4)
- ► giugno 2012 (9)
- ► maggio 2012 (10)
- ► aprile 2012 (8)
- ► marzo 2012 (14)
- ► febbraio 2012 (16)
- ► gennaio 2012 (9)
-
►
2011
(30)
- ► dicembre 2011 (2)
- ► agosto 2011 (5)
- ► giugno 2011 (2)
- ► maggio 2011 (2)
- ► aprile 2011 (3)
- ► marzo 2011 (7)
- ► febbraio 2011 (9)
-
►
2010
(76)
- ► aprile 2010 (14)
- ► marzo 2010 (19)
- ► febbraio 2010 (20)
- ► gennaio 2010 (23)
-
▼
2009
(514)
- ► dicembre 2009 (21)
- ► novembre 2009 (28)
-
▼
ottobre 2009
(43)
- La crisi del PS e Sinistra e Libertà
- Matteo Petracci - “ Pochissimi inevitabili bastar...
- SINISTRA E LIBERTA': VERSO DICEMBRE !
- COMUNICATO DELLA SEGRETERIA NAZIONALE DEL PSI
- CARO PRC, SeL ESISTE, FATTENE UNA RAGIONE
- MARRAZZO SI DIMETTE. SeL ACCETTI SUBITO NUOVE SFIDE
- VENDOLA: “UNA GRANDE ALLEANZA CONTRO TUTTI I POPUL...
- I Socialisti e SeL: dopo l'assemblea regionale ecc...
- Il congresso regionale all'Aquila, presenti Nencin...
- E' MORTO IL COMPAGNO "GIULIANO VASSALLI"
- AI COMPAGNI ANTONINI, MAGNANI E CABASCIA SU SINIST...
- SU..... ANTONINI , MAGNANI E SINISTRA E LIBERTA'
- COSTRUIRE SUBITO IL NUOVO SOGGETTO....SeL
- INTERVISTA DI NENCINI AL QUOTIDIANO TERRA
- SeL: IL COORDINAMENTO NAZIONALE CONFERMA GLI INDIR...
- LA SEGRETERIA NAZIONALE DEL PSI NEL SEGNO DELLA PE...
- GIUGNI: ''LA POLITICA E' UN FARE PER GLI ALTRI, PE...
- Carolus Felix: AVANTI !!!
- Prescindere dalla pluralità è come tarpare le ali ...
- I tempi maturano in fretta !
- Lafontaine: «Rifondiamo la sinistra europea»
- I corsivi I.d.A. - DUE !!!
- Lettera del segretario del "Partito Socialista Ita...
- La Direzione Nazionale, del Partito Socialista Ita...
- SOCIALISTI. BISCARDINI: GIUSTO CHIAMARCI PSI
- BOCCIATO IL LODO ALFANO. NENCINI SERVE UN'ASSEMBLE...
- IL PARTITO TORNA A CHIAMARSI "PARTITO SOCIALISTA I...
- COMUNE DI MACERATA: SINISTRA E LIBERTA' - NASCE IL...
- - NENCINI: LA CRISI OGGI CONVIENE SOLO A BERLUSCONI -
- La Memoria di un Riformista !
- E' MORTO A ROMA, IL COMPAGNO "GINO GIUGNI"
- Lettera aperta a Bobo Craxi - Marco Di Lello
- FRANCOBOLLO PER NICHI VENDOLA
- RICOMINCIAMO A LAVORARE !
- In Grecia tornano i Socialisti !
- AGORAFOBIA - di Emanuele Pecheux
- BAARIA: FALSIFICAZIONE DELL'ITALIA CONTEMPORANEA I...
- PARTITO SOCIALISTA MARCHE - SI E' SVOLTA A LORET...
- PER L'INFORMAZIONE LIBERA E DEMOCRATICA
- REGOLAMENTO APPROVATO DAL COORDINAMENTO DI SeL
- LIBERI DI DIRE, LIBERI DI SCRIVERE
- UN SENSO ALLA SINISTRA UN SENSO AL SOCIALISMO
- SENZA CANONE FINE DELLA PACCHIA PER PUBLITALIA
- ► settembre 2009 (75)
- ► agosto 2009 (48)
- ► luglio 2009 (81)
- ► giugno 2009 (99)
- ► maggio 2009 (97)
- ► aprile 2009 (22)
Non lo scrivo per amor di polemica, ma per onorare la memoria di Giugni che, come molti socialisti, ha vissuto il trauma di vedere alcuni compagni tentati dall'approdo a lidi destrorsi:
RispondiEliminaDalla sua autobiografia "La memoria di un riformista" : "Pensando al futuro, spero che il centrosinistra riesca a costruire un progetto politico riformista credibile, che possa portare davvero a una nuova stagione della politica italiana. Mi auguro, almeno, di non vedere più un partito socialista schierato con la destra".