mercoledì 28 ottobre 2009

MARRAZZO SI DIMETTE. SeL ACCETTI SUBITO NUOVE SFIDE

MARRAZZO SI DIMETTE.
SINISTRA E LIBERTA' ACCETTI SUBITO NUOVE SFIDE


Le dimissioni del governatore della Regione Lazio aprono lo spazio a diverse riflessioni politiche e pongono immediatamente Sinistra, Libertà ed Ecologia di fronte a nodi politici e scadenze stringenti.

di Giulia Rodano*

28/10/2009 - Marrazzo si è dimesso da Presidente della Regione Lazio. Mentre rimane aperta la sua vicenda privata e giudiziaria, si chiude con questo atto la sua vicenda politica. E’ una chiusura drammatica che apre lo spazio a diverse riflessioni politiche e che pone immediatamente Sinistra, Libertà ed Ecologia di fronte a nodi politici e scadenze stringenti.

Come diceva Adorno in “Minima moralia”, in materia di etica sessuale “l’accusatore ha sempre torto”. Per questo non voglio avventurarmi o azzardarmi a giudicare il comportamento privato di Piero Marrazzo. C’è sempre in agguato il rischio di imporre ad altri, molto poco laicamente, il proprio punto di vista considerato come il migliore di tutti gli altri. La Binetti insegna.

Mi interessano di più i profili politici che la vicenda Marrazzo mette in evidenza. Balza immediatamente agli occhi la differenza tra il comportamento di Marrazzo, vittima, fino a prova contraria, di azioni criminali, e quello del Presidente del Consiglio che, nella veste di imputato di corruzione, rimane pervicacemente al suo posto dopo aver tentato inutilmente si sottrarsi, con il lodo Alfano, al giudizio dei tribunali. Non è una differenza da poco e la dobbiamo gridare alta e forte di fronte ad una destra che non ha il minimo senso dello Stato e che sta lacerando da anni il tessuto morale e civile di questo paese, abbassando continuamente la soglia della decenza politica e istituzionale.

C’è una seconda riflessione politica che la vicenda drammatica nella quale è rimasto coinvolto l’ex-Presidente Marrazzo propone. Di fronte alla necessità di individuare la candidatura più adatta per la Presidenza della Regione Lazio, deve essere messa in discussione e contrastata un’idea della politica ridotta alla dimensione minima della selezione del “capo”, dove la biografia politica delle persone non conta nulla perché conta di più la frequenza dei salotti televisivi o l’appoggio più o meno interessato della stampa e dei grandi mezzi di comunicazione di massa.

La politica deve ritrovare dignità e autonomia. Certo, di un candidato presidente c’è bisogno. Ma prima di lanciarsi nel vacuo gioco mediatico del “toto-nomine”, la politica deve dare prova di serietà mettendo immediatamente al centro della discussione sul futuro della Regione, le risposte che intende dare ai problemi emergenti del territorio, alle domande dei cittadini che intende rappresentare.

Sinistra, Libertà e ecologia è pronta per questa battaglia o vuole limitarsi a fare il tifo per questo o per quello (sempre uomini naturalmente!)?

Sinistra, Libertà, Ecologia ha le carte in regola per mettere sui binari giusti il confronto che sta per aprirsi con le altre forze politiche.

Con i suoi consiglieri e assessori ha alle spalle una esperienza e una attività che le ha consentito di segnare significativamente il lavoro della Giunta e del Consiglio Regionale. Sono state messe in campo politiche del lavoro, della cultura, dell’ambiente che hanno contribuito a disegnare l’identità della Giunta Regionale.

Il problema politico che abbiamo di fronte per la prossima legislatura è quello di trasformare quelle politiche nel paradigma fondamentale della azione di governo, evitando che esse siano ridotte a interventi di nicchia o marginali, riassorbiti e riassorbibili dentro una idea di sviluppo economico e sociale vecchio e che non è più in grado di rispondere ai problemi di fondo della Regione, a cominciare da quello drammatico del lavoro giovanile e intellettuale. Questo significa essere capaci di imporre alle altre forze politiche una discussione sulle risorse finanziarie che rendono possibile un’altra qualità dello sviluppo regionale.

Non possiamo più subire passivamente, senza aprire una vertenza nazionale con il Governo, i ricatti del “patto di stabilità interna” che strangolano, per mancanza di risorse finanziarie, ogni possibilità di cambiamenti significativi nella politica regionale.

Di questo dobbiamo cominciare a parlare con le altre forze politiche che vogliono, insieme a noi, dar vita ad un governo regionale che voglia essere per cultura, programmi, senso delle istituzioni, modo di governare, alternativo alla destra populista raccolta sotto le bandiere del PDL.

La ricerca del candidato o della candidata alla presidenza della regione, è da qui che deve partire. Deve essere rappresentativa di un progetto politico-programmatico condiviso e al tempo stesso deve garantire con la sua biografia politica, con la sua storia, con la sua esperienza, con la sua competenza, con le sue doti di correttezza, dirittura morale e di carattere, la affidabilità e la serietà della azione di governo.

Il lavoro che ci aspetta va iniziato da oggi stesso, alla condizione, però, che Sinistra, Libertà, Ecologia, che nel Lazio ha sperimentato un’esperienza unitaria avanzata, continui ad esistere, non soltanto come simbolo sulla scheda elettorale, ma come progetto politico.

Ma qui la parola passa al Coordinamento Nazionale che deve dire una parola di chiarezza sul nostro futuro.

*Sinistra, Libertà, Ecologia - Assessore alla Cultura, Spettacolo e Sport della Regione Lazio.


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