giovedì 30 luglio 2009

Turci: Mi dimetto dalla segreteria del Partito Socislista


Al segretario nazionale del PS Riccardo Nencini
Alla presidente del CN Pia Locatelli
Ai membri del Consiglio Nazionale

29/07/2009 - Il voto dei Socialisti Toscani a favore della nuova legge elettorale regionale con lo sbarramento al 4% è un fatto di una gravità eccezionale ,perché avalla una legge che è peggio del porcellum di Calderoli e si avvicina al modello del bipartitismo obbligato proposto dal recente referendum.Tanto più grave appare questa scelta politica perché ne è protagonista il segretario nazionale del PS Riccardo Nencini. Che così, con un atto personale, smentisce la linea decisa all’ultimo Consiglio Nazionale del partito e assesta un colpo micidiale al progetto di Sinistra e Libertà . Progetto che si era deciso invece di sostenere e di portare alla prova delle elezioni regionali del 2010.Questo voto conferma l’opzione non dichiarata di una alleanza col PD comunque e a qualunque condizione, salvo il mantenimento in una esistenza puramente virtuale di un simbolo socialista utile solo a farsi ripagare qualche riconoscimento negli assetti di potere.Dopo le elezioni europee avevo detto che pur con molti dubbi,davo la mia preferenza al tentativo di fare di SeL il soggetto nuovo di una sinistra riformista, ecologista e di governo, distinta e autonoma e in competizione/alleanza col PD. Per questo non avevo condiviso né le accelerazioni di chi irrealisticamente puntava a farne immediatamente un partito,né le posizioni di coloro che volevano bloccare il processo in nome di una autosufficienza socialista non più proponibile.Agli uni e agli altri,convergenti nel chiedere un congresso straordinario del PS, avevo obiettato di preferire una via graduale,ma chiara, di sperimentazione del progetto di SeL. Nel momento in cui il segretario Nencini butta a mare questa linea politica con un accordo di potere col PD toscano,non accetto di restare a fare da copertura di scelte non discusse e non condivise..Pertanto mi dimetto dalla Segreteria nazionale del PS e chiedo la convocazione urgente del Consiglio nazionale per esaminare la nuova situazione e convocare un congresso straordinario del partito. Aggiungo che il giorno che ritenessi che non ci fosse altro spazio per fare politica a Sinistra che all’interno del PD,ci andrei libero dai vincoli e dalle prassi che condizionano questo PS.

Lanfranco Turci


2 commenti:

  1. Caro Turci,

    la legge elettorale della Regione Toscana non diventerà una pericolosa occasione di scontro dentro Sinistra e Libertà a meno che non la si voglia prendere a pretesto rifuggendo dalla ricerca di soluzioni intelligenti e utili a tutti, visto che l’ambizione di SeL è anche di governare le istituzioni locali e
    Sinistra e Libertà, come sai, nasce in rottura con la sinistra antagonista di Ferrero-Diliberto e si presenta agli italiani come la sinistra del futuro: di governo, riformatrice, europea. In Toscana è stata persa una buona occasione per dimostrarlo. I fatti:
    A maggio una parte di SeL, con i socialisti contrari, respinge una proposta di nuova legge elettorale presentata dal PD basata sui collegi uninominali. La proposta avrebbe obbligato PD e SeL ad un accordo preventivo – programmatico e politico – ed avrebbe costituito il cuore di ogni altra futura alleanza di governo della Regione. Primo errore
    Nel cuore della discussione tra di noi, e prima ancora di decisioni definitive, viene presentata da un consigliere regionale ex PdCI - oggi SeL – una proposta di legge non sottoscritta da SeL. Secondo errore.
    Il PD, a fronte dello sbarramento elettorale, propone a SeL un’alleanza ‘qui ed ora’ che si candidi al governo della Toscana. I partiti dovrebbero presentarsi sotto un simbolo evocativo di Toscana Democratica, la coalizione che guida la regione dal 2000 e sotto il cui simbolo molti tra noi sono stati eletti in passato. Obiettivo dei Socialisti – e anche quello di Sinistra e Libertà il cui progetto continua – è sollecitare con coerenza la formazione di un centrosinistra e di una nuova sinistra che facciano della responsabilità di governo l’elemento portante della loro politica.
    Per questo, occorre mettere in campo coalizioni coese che abbiano punti di affinità programmatica capaci di rispondere alla crisi con idee grandi perché grandi sono le trasformazioni che stiamo vivendo e conoscendo.
    In Toscana, a maggior ragione, i Socialisti non possono discostarsi da questa impostazione nemmeno a fronte di una legge elettorale che assume lo sbarramento al 4% e nonostante si siano battuti per affermare la loro posizione che fissava la riduzione dei consiglieri a 50, la soglia di sbarramento al 3% e il ripristino del voto di preferenza.
    Il Partito Socialista vuole continuare ad interpretare il socialismo europeo ed è impegnato a delineare il campo di un “socialismo largo” fra socialisti, Sinistra Democratica, Vendola se ci sta. Vogliono rilanciare in Italia ciò che i Socialisti europei hanno fatto in Europa e cioè l’alleanza fra Socialisti e Democratici.
    In questo senso, i Socialisti si sentono impegnati a dare concretezza alla definizione di un progetto che si candidi a governare la Toscana, che insieme al Partito Democratico sia assunto anche da quelle forze che intendono rappresentare la sinistra del futuro, una sinistra di governo, riformatrice, europea.
    Il Partito Socialista ha votato la nuova legge elettorale scommettendo su questa politica, la sola in grado di riportare il centrosinistra a competere per battere la destra.
    I Socialisti toscani vogliono andare a vedere se il Partito Democratico vorrà superare l’isolamento veltroniano per sostituirlo con una strategia delle alleanze che faccia della Toscana un laboratorio politico nazionale. Se così non fosse – e c’è tempo per verificarlo – non metteremo nelle mani di nessuno la nostra libertà.
    Fraterni saluti

    Pieraldo Ciucchi
    Segretario Regionale PS Toscana

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  2. LA RISPOSTA DI PIERALDO CIUCCHI A LANFRANCO TURCI

    Stupisce che sia proprio Lanfranco Turci ad assumere posizioni forti contro Nencini prendendo a pretesto il voto favorevole dei Socialisti toscani alla nuova legge elettorale approvata dal Consiglio Regionale. Ci sarebbe da domandargli come mai non abbia assunto iniziative di “potenza” analoga a quello delle sue dimissioni dalla Segreteria del PS nei confronti di Vendola che, alla guida della Puglia da cinque anni, non ha mosso un dito per abbassare la soglia di sbarramento al 4% nella sua regione.
    Un gesto forte sarebbe stato per l’amico Lanfranco anche quello di rifiutare a suo tempo la nomina a parlamentare della Rosa nel Pugno che i Socialisti toscani appresero dai giornali considerando che la sua elezione non fu suffragata da nessun voto di preferenza.
    La verità è che ciò che è valso e vale per Turci per quanto sopra, vale oggi per i Socialisti toscani e non solo.
    La verità è che occorre la forza dei numeri per determinare nuovi processi politici, possibilità di far saltare il “banco”. Saranno probabilmente i venti di crisi sempre più impetuosi che metteranno di fronte ai padroni del vapore di oggi il problema di come far fronte agli effetti prodotti da quindici anni di distruzione dei luoghi unitari della coesione nazionale.
    Noi però abbiamo il dovere di continuare a fare politica con l’intento di ricercare un pensiero nuovo per la sinistra nell’interesse dell’Italia e della comunità in cui viviamo.
    In Toscana abbiamo scelto di imboccare la strada per una alleanza riformista di governo dopo essere stati sconfitti sulla riduzione a 50 del numero dei consiglieri, sul fissare al 3% la soglia di sbarramento, sulla reintroduzione del voto di preferenza, tre elementi sui quali ci siamo battuti con vigore affinché potessero farsi strada nel confronto politico all’interno del Consiglio Regionale della Toscana.
    Abbiamo compiuto questa scelta dopo che a maggio una parte di SeL, con i Socialisti contrari, respinge una proposta di nuova legge elettorale presentata dal PD basata su 50 consiglieri e collegi uninominali. La proposta avrebbe obbligato PD e SeL ad un accordo programmatico e politico nonché alla definizione preventiva del numero dei collegi ove candidare SeL ed avrebbe costituito il cuore di ogni futura alleanza di governo della Regione.
    È stato un errore che gli altri di SeL hanno commesso; un grave errore che ha portato il PD a sintonizzarsi con il PdL per modificare la legge attuale, introducendo la soglia del 4% e congelando ogni tipo di risposta sul tema della partecipazione e sul metodo di elezione dei consiglieri.
    Questa situazione ci ha posti di fronte alla scelta se affrontare il rischio di un salto nel vuoto o sviluppare la prerogativa di una alleanza fra Democratici e Socialisti che si ponga strada facendo il recupero di quelle forze e movimenti della sinistra democratica e ambientalista che possano essere interessati alla costruzione di un “socialismo largo” che rappresenta il punto politico dirimente sul quale potrà o meno fondersi il progetto di SeL.
    Perché sarà solo sulla prospettiva di un ancoraggio al socialismo europeo, oltre ai temi della giustizia e della riforma dello Stato e dell’ecologia, ai temi economici e sociali, al nuovo modello di welfare che si potrà stabilire se SeL potrà assumere o meno il volto riformista della sinistra del futuro.

    Pieraldo Ciucchi
    Segretario Reg.le PS

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