venerdì 17 luglio 2009

SINISTRA E LIBERTA’ CONTRO LE NUOVE LEGGI RAZZIALI


Napolitano ha firmato la legge sulla sicurezza, ma ha anche scritto una lettera al governo, con cui ha ottenuto l’impegno dell’escutivo a cambiarne alcune norme. Sinistra e Libertà vigilerà affinché il governo accolga le modifiche richieste dal Presidente della Repubblica.

17/07/2009 - Tra numerose preoccupazioni e perplessità espresse nei giorni scorsi, alla fine Giorgio Napolitano firma la legge sulla sicurezza. La ratifica del testo Maroni è stata, tuttavia, accompagnata da una lettera densa di riserve e raccomandazioni, un invito diplomatico a ripensare e correggere la legge.

Il Presidente della Repubblica punta il dito su alcune disposizioni contenute nel testo e in particolare su ronde e reato di clandestinità. Ma le critiche del Colle non si fermano qui. Napolitano parla di “legge irragionevole e incoerente” che contiene “numerose norme tra loro eterogenee, non poche delle quali prive dei necessari requisiti di organicità e sistematicità“, in cui ci sono anche disposizioni “di dubbia coerenza con i principi generali dell’ordinamento e del sistema penale vigente”.

Nelle cinque pagine della lettera scritta dal Capo dello Stato sono contenuti ben nove rilievi al provvedimento. Ma, come dicevamo, l’affondo principale di Napolitano è sulle “rilevanti criticità” che riguardano il reato d’immigrazione clandestina che “apre la strada a effetti difficilmente prevedibili” e sulle ronde su cui è “urgente la definizione” di un decreto che le disciplini in modo “rigoroso”. Inoltre, si contestano le numerose previsioni disomogenee, l’improprio ricorso al giudice di pace per il reato di clandestinità, le espulsioni considerate come effetto “contraddittorio e paradossale” del reato, troppa “discrezionalità degli organi competenti” sull’acquisizione della cittadinanza, il sistema delle aggravanti e delle attenuanti che andrebbe uniformato, il reato di oltraggio al pubblico ufficiale “incompatibile” con l’estinzione del reato con un risarcimento del danno e la vendita dello spray al peperoncino.

Il Presidente della Repubblica nelle conclusioni del suo messaggio rivolto al premier, ministro dell’Interno e quello della Giustizia, ha ribadito anche che non è di sua competenza “pronunciarsi e intervenire sull’indirizzo politico e sui contenuti essenziali di questa come di ogni legge approvata dal Parlamento” e che però “non può invece restare indifferente dinanzi a dubbi di irragionevolezza e di insostenibilità che un provvedimento di rilevante complessità ed evidente delicatezza solleva”.

In questo momento di regressione democratica ci sentiamo in dovere di dirvi che Sinistra e Libertà ha seguito con apprensione tutto l’iter di questa brutta legge, xenofoba e di marchio leghista, ed è intervenuta con numerose dichiarazioni contestando diversi aspetti della legge sulla sicurezza, nonché ha inviato una lettera, firmata da tutti leader della nostra formazione, direttamente al Capo dello Stato chiedendo un incontro (che non è stato concesso) per esplicitare meglio le critiche al provvedimento promulgato il 2 luglio scorso.

Infine dal sito di Sinistra e Libertà è stata anche lanciata una petizione contro la legge sulla sicurezza, che in pochissimi giorni ha raccolto ben 370 adesioni. Anche se il nostro appello non ha raggiunto il risultato che tutti ci auspicavamo, sono comunque emersi tutti i punti critici che avevamo sottolineato in questi mesi. Ora che l’esecutivo si è impegnato a prestare attenzione alle critiche venute dal Colle, promettiamo ai nostri elettori che incalzeremo il Governo, con tutti i nostri mezzi a disposizione, affinché le modifiche richieste da Napolitano vengano accolte.

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