lunedì 13 luglio 2009

Verso un nuovo concetto di “Sinistra e Libertà”

Documento della Federazione dei Giovani Socialisti al CN del Partito socialista del 11/07/2009


Con il seguente elaborato la Federazione dei Giovani socialisti, movimento socialista che vive nella società, intende fornire il proprio apporto al Partito Socialista , secondo il principio che ispirò il nostro ultimo congresso : ” non servire il Partito ma servire al Partito”. Lo stesso principio sarà dai noi applicato nei confronti di Sinistra e Libertà aggregazione che se avrà vita ci vedrà protagonisti con la nostra specificità ,la nostra analisi i nostri riferimenti culturali e le nostre proposte. Noi giovani socialisti crediamo che Sinistra e Libertà sia una vera opportunità politica,ma crediamo anche che per trasformarla da cartello elettorale in un vero partito politico sia necessario darsi degli obiettivi specifici e chiari sulla meta finale , partendo dall’unica cultura vincente nella storia della sinistra italiana , quella socialista , laica e liberale. L’evoluzione dei conflitti all’interno del PD ci dimostra che le fusioni a freddo tra oligarchie sono destinate al fallimento e che se vogliamo fare di Sinistra e Libertà il primo seme di un grande partito socialista, come in tutte le democrazie europee, da risultati a doppie cifre, autonomo, libero, di governo non possiamo che partire da un netto , franco e profondo dibattito sulla cultura politica di fondo , con la massima attenzione ai contenuti e agli obiettivi politici più che ai politicismi sui contenitori,buoni solo per una tornata elettorale. Sinistra e Libertà deve essere un aggregato che già oggi spieghi come si voglia intervenire nel dibattito politico innescato da parti del PD (Bersani) sul futuro di un nuovo centrosinistra e che non finisca per essere soggetto subalterno o dipendente delle decisioni prese nel congresso Democratico di ottobre.. Come detto , prima di fare un partito bisogna capire quale base culturale vi sia al fondamento , e ci appare chiaro che di fronte alla confusa traversata nel deserto dei compagni post comunisti che ancora faticano a rivedersi nel socialismo europeo , e alla caotica situazione dell’ecologismo italiano , non si possa che ripartire dai fondamenti del socialismo italiano , dal concetto di merito,dalla valorizzazione del ruolo dell’individuo in una cornice di inclusività e uguaglianza sociale .Se non fosse cambiata la legge elettorale,staremmo ancora discutendo del partito socialista del 1% di sinistra democratica che fece una scissione in nome del socialismo europeo per poi appiattirsi sul vetero comunismo e di Nicki Vendola e della sua morale berlingueriana .Invece la politica ha tempi brevi ed eccoci qua con SEL. Il progetto risulta affascinante e ambizioso,ma proprio per non cadere in errore e riuscire a costruire un partito che rappresenti gli italiani,noi crediamo si debba lavorare con un altro spirito,ovvero quello della contaminazione,non solo quella tra le nomenclature logore,ma aprendosi a nuovi orizzonti,ad una galassia di associazioni,movimenti ognuna portatrice sana di una idea con aggregazioni che approfondiscano tematiche,ambientali,tematiche sui diritti civili,sull’emigrazione e sulle difficoltà delle nuove generazioni. In una società moderna ed in evoluzione continua come la nostra è utopistico pensare che un gruppo dirigente di un partito possa studiare tutte le fenomenologie e le problematiche. La forma partito radicale ci deve essere quindi da esempio , una struttura a ”galassia” con al centro un partito forte che sappia confederare e confederarsi con circoli , associazioni, riviste e club tematici.. Ecco perché la nostra proposta è quella di continuare il laboratorio SeL non cercando di fare subito un partito calato dall’alto secondo le logiche novecentesche dimostratesi fallimentari ma pensando di strutturarlo insieme a pezzi di società,a precari,a soggetti che quotidianamente vivono con problemi di sopravvivenza,e che un partito di sinistra deve garantire.

Proprio in questa logica , come giovani socialisti che vivono nella società doniamo alla comunità socialista e a tutta la sinistra questo documento di analisi della situazione italiana e di proposte concrete sulle quali sviluppare il dibattito , nella consapevolezza che solo dibattendo sui contenuti è possibile trovare un punto più alto di unione per tutte le forze della sinistra del futuro , socialista , laica , riformatrice , liberale.

La natura del regime

In tutti i manuali di politologia il termine regime viene definito come ” un sistema di controllo sociale, ovvero, più specificamente, una forma di governo, specialmente quando è strettamente correlata ed identificata con una personalità politica che vi assume un ruolo dominante , oppure ad una determinata ideologia politica” . Data questa definizione e detto fin da subito che non è nella nostra cultura , figlia di chi ha sofferto e donato la vita per combattere una vera dittatura , gridare vagamente al rischio ”regime” , riteniamo che dopo sessanta anni di post-fascismo vi siano dati oggettivi che testimoniano una lenta ma continua metamorfosi della nostra democrazia in un regime ancora difficilmente definibile ma certamente non pienamente democratico . Alcune cause di questa metamorfosi sono endogene al sistema , naturali figlie di una costituzione che definisce i partiti ( art . 49) e di una legislazione assente o parziale che non garantisce il ”metodo democratico” negli stessi. Sarebbe tuttavia banale seguire la linea pannellista che definisce ”partitocratico” il regime , attribuendo al ruolo del partito la mancata compiutezza della democrazia. Tale analisi ha perso a nostro avviso ogni suo fondamento dopo la stagione di tangentopoli ,nella quale tutto il sistema partitico della cosiddetta prima repubblica è stato travolto, e dalla quale non è scaturito quella rinascita democratica che le deformazioni del sistema partitico sembravano bloccare.

Si deve dunque risalire alle cause esogene della metamorfosi democratica , scoprendo quali poteri economici e sociali beneficiano di una politica debolissima che si regge solo grazie a un sistema mediatico chiuso e a modifiche in corsa delle regole ( vedi legge elettorale). In un suo saggio di metà anni cinquanta Ernesto Rossi definiva i potentati economici sui quali si resse il fascismo come ”i padroni del vapore , una classe imprenditoriale chiusa e ostile alla libera competizione del mercato che ,se durante la prima repubblica era succube del sistema partitico che si trovava costretta a finanziare, in questa seconda può manovrare agevolmente i burattini ai quali ha assegnato le leve del potere politico. In questo contesto, compito di un moderno Partito Socialista che non può che fondare ogni sua azione politica sui concetti di merito ,responsabilità dell’individuo e inclusione sociale , è quello di mettere in campo quelle politiche che affrontino radicalmente i potentati economici e sociali , valorizzando quindi il merito fin dall’istruzione , mettendo in campo proposte economiche e fiscali che responsabilizzino l’individuo e la sua capacità di impresa e tutelino il consumatore aumentando il suo potere d ‘acquisto , entrando in sintonia con una società che è già di fatto ampiamente secolarizzata nonostante l ‘azione delle gerarchie ecclesiastiche , praticando quella rivoluzione liberale e quindi profondamente laica , liberale e socialista che già Gobetti delineava 90 anni fa..

Preliminarmente ad ogni azione politica , per non sprecare le già esigue energie dell’area amplia che sta tra i Radicali e Sinistra e libertà è necessario affrontare la questione dei media e dell’informazione , il mezzo col quale questo regime partitico debole e eterodiretto si regge, per poi proseguire con l’analisi delle varie manifestazioni del regime , nell’istruzione , nell’economia , nella società.

Informazione e Media , lo strumento del regime

Tutta l’ analisi sullo stato di media dopo l’entrata in politica di Silvio Berlusconi si è incentrata solo sulla sua figura, nell’illusione , o forse nella diffusione dolosa di questa illusione , che Berlusconi sia ”il regime” e non parte e manifestazione dello stesso . Questo tipo di analisi è stato nel corso degni anni diffuso sopratutto da coloro che più hanno usufruito di spazi mediatici per il loro ruolo fasullo di ” anti-regime” , ovvero dall’Italia dei Valori. Un analisi meno superficiale, oggettiva e laica non può fare a meno di constatare che da decenni la televisione pubblica è a totale controllo partitico , e se un tempo anche i partito della sinistra ne hanno beneficiato , ora i poteri economici ed ecclesiastici che tirano i fili della politica pongono barriere insormontabili all’accesso di forze eccentriche al sistema.

Tutta la sinistra oramai quasi totalmente extraparlamentare dovrebbe affrontare alla radice il problema che sta a monte di ogni possibilità di rinascita proponendo poche semplici azioni che risolverebbero ogni conflitto di interesse , sosterrebbero il mercato e quindi garantirebbero la pluralità di opinioni.

  1. Abolizione del canone RAI
  2. Privatizzazione di due reti pubbliche su tre e contestuale divieto di possesso di più di due concessioni televisive per ogni gruppo su ciascuna piattaforma televisiva

Istruzione , l ‘educazione antimeritocratica:

Il nostro sistema educativo dimostra ogni giorno le sue falle e dimostra che la cultura sulla quale si fonda , ossia quella post sessantottina, ha terminato la sua spinta innovatrice per ripiegare sulla tutela reazionaria dei docenti . Mentre i licei non svolgono più la loro funzione di preparazione metodologica e culturale per affrontare l’università, gli istituti tecnici non garantiscono più l’accesso al mondo del lavoro. I programmi universitari sono arretrati rispetto al resto dell’Occidente e non formano più al lavoro. Oggi la laurea non rappresenta più il compimento di una formazione culturale e professionale e l’unica soluzione partorita negli ultimi anni è stata quella di creare nuove occasioni e nuovi istituti di formazione ed introduzione al lavoro, posticipando sempre più l ‘entrata sul mercato del lavoro. Il problema, oltre la qualità dell’insegnamento, è il preteso automatismo “titolo di studio-posto di lavoro”. E’ necessario quindi mettere in campo politiche che premino la concorrenza tra istituti ed esaltino il merito dello studente valorizzato come singolo individuo e non appiattito nella massa dei grandi numeri.

Proponiamo dunque

1).Nell’università: abolizione della validità legale del titolo di studio;
2).Nelle scuole: monitoraggio e valutazione degli istituti scolastici e dei singoli professori; conseguente pubblicazione dei dati;
3).Nessun finanziamento pubblico bensì agevolazioni fiscali per gli istituti privati paritari/parificati;
4).Nessun “incentivo” di denaro pubblico a chi decide di iscriversi in un istituto privato;
5).Abolizione dell’ora di religione cattolica;
6).Innalzamento dell’obbligo scolastico a diciotto anni;
7)Possibilità di entrare nelle scuole di specializzazione con il conseguimento della laurea di base;
8) Laurea specialistica abilitante all’esercizio della professione;

Politiche fiscali del lavoro e dell’impresa , liberare le energie , garantire il cittadino consumatore

Negli ultimi anni la FGS ha sempre cavalcato prospettive liberal-socialiste , specialmente in materia di riforme delle norme e dei criteri per l’accesso alle professioni. Per quindici anni il dibattito progressista sul mondo del lavoro è stato bloccato dalle forze della Reazione sia alla nostra destra che alla nostra sinistra. A parte la legge 30, con le sue deficienze, tutto è rimasto fermo. Si parla di ”quotare” le donne, di pari opportunità eccetera ma le vere ed uniche soluzioni per la giustizia sociale nel lavoro sono l’abolizione della validità legale dei titoli di studio, l’impresa privata, e la riforma dei sindacati

Proponiamo:

1Abbattimento delle restrizioni al mercato del lavoro imposte da ordini professionali e corporazioni; 2.Flexicurity, miglioramento, completamento e applicazione della Legge Biagi ;
3.Reddito minimo garantito per un anno a chi perde il lavoro;
4.Esami psico-attitudinali preliminari all’assunzione;
5.Alleggerimento della burocrazia necessaria per aprire e mantenere le imprese;
6.Forti sgravi fiscali alle imprese private che investono in ricerca e in riconversione ecologica della produzione ;
7.Riduzione della tassazione sul lavoro straordinario;
8.Aumento del salario in base all’andamento dell’azienda ed ai risultati ottenuti;
9.Età pensionabile a 65 anni per uomini e donne da raggiungere gradualmente entro il 2015 esclusi i lavori usuranti;
10.Agevolazioni fiscali per chi fa ricorso alla previdenza privata;
11.Ritorno al voto segreto per l’elezione dei Consigli Sindacali;

12 Abolizione del sostituto di imposta e quindi delle trattenute alla fonte sui salari dei lavoratori dipendenti

13 Abolizione delle trattenute sindacali coatte su pensioni e buste paga

Diritti Civili : legalizzare la società

“Pari opportunità” è una maniera assai discutibile di chiamare la via di mezzo tra “Emancipazione” e “Solidarietà”. Parlando di pari opportunità si finisce sempre, purtroppo, a venire meno all’unica discriminazione giusta, quella per Merito. Parlando di “Pari Opportunità” la sinistra americana è arrivata alle “Affirmative actions”. Loro le chiamano “promozione dei gruppi socio-politici non dominanti” o “discriminazione positiva”. Nell’ Unione Europea, dove tutte le soluzioni banali a problemi complicati sono ben accette, le “affirmative actions” sono giunte soprattutto in forma di “quote” per quanto riguarda le donne, e di reclutamento mirato (se non addirittura creazione di corsie preferenziali) per le minoranze. Sempre in America è nato il movimento dei Libertarians contro questa pratica che affossa la libertà di competizione e mette da parte il Merito. Le garanzie dell’eguaglianza sociale, e più in particolare dei diritti all’educazione ed alla carriera, non devono creare ibridi come queste “Donne-panda”, specie protetta da regolamentazioni che di fatto minano la loro credibilità e la loro autorevolezza sul posto di lavoro.
Come se non bastassero simili palliativi, oggi le politiche sociali sono passate in retroguardia , guai a parlare di diritti degli omosessuali, ricerca scientifica, eccetera. La realtà va nella direzione opposta rispetto a quella percorsa dalla politica su indicazione vaticana , e si assiste dunque a uno scisma sempre più netto tra la società vera e quella disegnata dalla politica , con conseguente pratica illegale di azioni ( ad esempio l ‘eutanasia) di fatto socialmente accettate dalla maggioranza dei cittadini.

Un grave errore sarebbe quello di pensare che si tratti di questioni marginali , sia perché come sosteneva Filippo Turati ”le libertà sono tutte solidali, non se ne offende una senza offenderle tutte” , sia perché l ‘assenza di determinati diritti si fa sentire concretamente sulla vita di milioni di cittadini , basti pensare a una delle vedove del disastro della Tysshen Gruop che non si vede riconosciuta la pensione di reversibilità perché convivente col marito tragicamente scomparso.

Proponiamo dunque:

1.Matrimonio per le coppie dello stesso sesso e riconoscimento delle unioni civili;
2.Divorzio breve e semplice;
3.Possibilità di ricorrere all’aborto farmacologico e diffusione dei metodi di contraccezione;
4.Istituzione del testamento biologico e regolamentazione dell’eutanasia;
5.Garantire ai disabili il diritto di votare e di usufruire delle proprie libertà civili;
6.Fecondazione assistita aperta a tutti;

Compagni il percorso verso Sel ,verso un nuovo partito di sinistra e di governo non sarà semplice, ma io e la comunità che rappresento siamo pronti a dare il nostro contributo da socialisti,laici,liberali e radicali .Con un po di presunzione, magari legata anche all’età ,crediamo che la nostra storia ormai ultracentenaria ci imponga di non tradire la denominazione di giovani e di socialisti. La FGS esiste,e pone al centro del dibattito tutti i temi sopraindicati, cercando attraverso la proposta politica di tenere ferma la direzione di questo progetto politico nel solco del socialismo riformista e liberale. L’auspicio è che questo elaborato non venga percepito come ostruzione politica, non ne abbiamo interesse e non è questo il nostro compito, ma semplicemente come un leale contributo di un movimento giovanile nel quale convivono serenamente da sempre sensibilità diverse unite dai valori di giustizia e libertà. Sinistra e libertà potrà divenire un partito di massa ,in grado di governare il paese soltanto se saprà attraverso la democrazia interna,il ricambio della classe dirigente ed una seria e credibile proposta politica, dare risposte al paese.

Noi, con i nostri limitatissimi mezzi economici ma con l ‘apporto culturale e di proposte esplicitato in questo documento ,vogliamo che ciò accada, per riformare e modernizzare la società italiana , per dare vita alla nuova Sinistra , al socialismo del nuovo millennio.

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