mercoledì 24 giugno 2009

DOPOVOTO,
NUOVO CENTROSINISTRA
PER GUIDARE IL PAESE

L’analisi dopo i ballottaggi di Marco Di Lello. Uno spunto di riflessione per mettere in atto un porcesso di costruzione di una coalizione di centro sinistra che si candidi a governare l’Italia.


di Marco Di Lello*

24/06/2009 - I risultati di questo lungo Giugno elettorale ci consentono di fare una prima riflessione: europee, referendum ed amministrative sembrano confermare quel che Sinistra e Liberta’ afferma da tempo, e cioè che c’è una domanda di una nuova sinistra, moderna, laica ed ecologista, che i referendum sulle leggi elettorali non interessano gli italiani, come confermato dalla più’ bassa partecipazione al voto di tutti i tempi, che il Pd da solo è tutt’altro che autosufficiente e che Berlusconi e questa maggioranza sono tutt’altro che imbattibili.

Sulla costruzione della nuova sinistra ci confronteremo a partire già dal seminario del 3 luglio il che consente di soffermarsi a riflettere sugli esiti dei ballottaggi: nel turno amministrativo si è votato in 62 province : il centro-sinistra ne governava 50 ora 28, il centro destra prima 8 ora 34. Berlusconi e Franceschini cantano vittoria, entrambi con qualche ragione e molti torti: i risultati dei ballottaggi indicano infatti una evidente difficolta’ dei rapporti tra il premier e l’opinione pubblica e quella vittoria che si voleva schiacciante è in realtà dimezzata, mentre il secondo può vantare una tenuta nelle regioni rosse (Bologna con Flavio Delbono e le Province di Ferrara, Rimini, Parma da un lato e Firenze con Matteo Renzi e le province toscane) che almeno evitano il tracollo.

In realtà le considerazioni che discendono sono molteplici: innanzitutto la scarsa affluenza ai ballottaggi, che impone una riflessione sul sistema elettorale dal momento che, può sembrare paradossale ma è così, non c’è sindaco o presidente di provincia eletto che non abbia preso meno voti rispetto al primo turno e sopratutto che il centrosinistra, quando unito, e’ ancora maggioranza nel paese.

E’ questo un dato decisivo nella costruzione di una necessaria coalizione di centrosinistra che si candidi credibilmente a guidare il paese, che non potrà che essere nuova e diversa e di cui c’è da augurarsi che Franceschini e l’intero gruppo dirigente del Pd se ne facciano una ragione.

Al di là delle alchimie politiche, che hanno sempre il fiato corto, del rapporto con l’Udc o con la sinistra radicale, i risultati delle amministrative raccontano di territori che sempre più hanno l’esigenza di identificarsi con i candidati, di un’esigenza di rinnovamento sempre più sentita e di un problema di rappresentanza, in casa nostra, delle aspettative del nord del paese. Se, infatti, il centrosinistra tiene al centro e nel mezzogiorno è evidente che una coalizione che voglia governare l’Italia non può sfuggire al tema del confronto con le aspettative di ampi strati dell’elettorato lombardo, veneto, di buona parte del Piemonte a cui nè il Pd, nè Sinistra e Libertà hanno sinora saputo dare risposte.

Quello della costruzione di una nuova coalizione, che non potrà prescindere dal Pd ma neanche da SeL, è dunque il lavoro che ci attende a partire dalle prossime settimane, per riuscire a capitalizzare le inefficienze, prima ancora degli scandali, che rischiano di travolgere Berlusconi e la sua maggioranza senza che noi, in questo campo, ci si dimostri capaci e credibili nel rappresentare un’alternativa di governo.

Occorre dunque, da parte nostra, intensificare ogni sforzo, da un lato nella costruzione di quella nuova sinistra che dovrà necessariamente essere diversa da quella conosciuta finora, capace di prendere il meglio del pensiero e della tradizione socialista, comunista, ambientalista, laica, e che abbia l’ambizione di ritrovare sintonia con quei settori del Paese che alla sinistra avevano consegnato le proprie ambizioni e che dalla sinistra sono stati traditi, e dall’altro costruire una rete di rapporti e relazioni con tutte le forze che, fondandosi su valori e programmi condivisi, scelgono di dar vita ad un patto con gli elettori candidandosi a governare l’Italia.

E’ un percorso lungo e non facile, in cui personalismi, settarismi identitari, gelosie e miopia politica rappresenteranno ostacoli significativi, ma che non ha alternative se, come credo, abbiamo ancora voglia di cambiare questo paese.

*Coordinatore del Ps - Esponente di Sinistra e Libertà


Nessun commento:

Posta un commento

TUTTI I POST - ARCHIVIO

http://www.socialistinternational.org/images/index01.jpg