martedì 30 giugno 2009

L’Aquila: promesse tradite e cittadini disperati


Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una cittadina residente a Paganica, che, incredula, vede dichiarare agibile la sua abitazione anche se andata in gran parte distrutta…..

COMINCIAMO MALE….CONTINUIAMO PEGGIO

Ossia la verità su quanto sta succedendo a L’Aquila

Rientrare a casa? Speriamo!

30/06/2009 - La mia prima lettera di sfogo e denuncia: sciame sismico sottovalutato; informazioni riguardanti la prevedibilità dell’evento del 06 aprile; scosse che continuavano forti; protezione civile che la notte ha fatto rientrare in casa le persone; inesistente organizzazione in previsione dell’evento (che sarebbe prima o poi avvenuto, data la zona sismica); soccorsi in ritardo…e il resto.

La seconda di denuncia delle strane coincidenze dell’INGV sulla mancata pubblicazione delle scosse, che continuavamo ad avvertire e sulle quale c’era uno strano oscuramento (forse per dare coraggio alla popolazione e in previsione del G8 avere una situazione in apparenza di ordine e normalità) sul sito, e del contatto telefonico con l’INGV.

Ed ecco la terza.

Venerdì 26 giugno ore 21 grande è stato lo stupore e l’incredulità che mi ha pervaso quando, visitando il sito del Comune di L’Aquila, nella sezione verifiche agibilità riferite a Paganica [a pagina 30 in via Francesco Rossi con civico 1 (segnato sul sito) con il nome di Rossi G. Fiordigigli G. (rispettivamente mia madre e mio padre) e identific. sub. 497560] vedo la mia casa inserita con lettera “A”, che per definizione indica:

A Edificio agibile

L’edificio può essere utilizzato in tutte le sue parti senza pericolo per la vita dei residenti, anche senza effettuare alcun provvedimento di pronto intervento. Ciò non implica che l’edificio non abbia subito danni, ma solo che la riparazione degli stessi non è un elemento necessario per il mantenimento dell’esercizio in tutto l’edificio. Nel caso di edificio agibile non si hanno unità immobiliari inagibili e nuclei familiari e/opersone da evacuare. Ovviamente le particolari condizioni di stress determinate da una sequenza di scosse possono portare i cittadini ad assumere autonomamente la decisione di non utilizzare l’edificio.

Premetto la mia famiglia ed che io abitiamo in via Francesco Rossi n° 18 e la nostra casa ha una estensione e una seconda entrata fino alla via Del Gelso.

Preciso che dopo qualche giorno dal sisma, secondo le procedure, abbiamo lasciato i nostri dati, recapiti telefonici, e indicazioni di domicilio: tali dati sarebbero serviti per le verifiche di agibilità degli edifici di nostra proprietà….”…verrete contattati quando sarà l’ora e, accompagnati da voi i tecnici preposti procederanno alla verifica staticità e agibilità….”.

Puntualizzo che abbiamo dovuto fornire per ben tre volte, e dico tre, i nostri dati perché una volta la delegazione di Paganica aveva smarrito i fogli e la successiva non c’era stata efficiente comunicazione tra i Vigili del fuoco e il Comune di L’Aquila sicché apparivano dispersi i nostri nomi.

Non taccio la questione di Monsieur Berlusconi che aveva “svelato” che entro maggio le verifiche agibilità sarebbero state concluse (Presidente faccia parlare chi ha competenza e conosce i tempi di procedura di codeste attività che devono essere capillari e non sbrigative per un esito adeguato) ma oggi, ossia a fine giugno, c’è ancora tutta la zona rossa da controllare (siamo già in ritardo di un mese!!! e un mese di ritardo conseguentemente porterà la costruzione dei moduli abitativi).

Preavverto che non siamo stati contattati da nessuno per accompagnare i tecnici a far vedere l’ubicazione della nostra proprietà abitativa (che ha due stanze in due sezioni staccate dall’edificio principale…quindi come sapevano i tecnici cosa andare a vedere se noi, data l’intricata struttura non abbiamo descritto nessuna specifica); la nostra casa è chiusa; i vigili per regolamento non possono entrare negli edifici terremotati se non in presenza del proprietario, e qualora egli non ci fosse possono effettuare soltanto una osservazione esterna.

Tornando al sito del Comune e alla pubblicazione agibilità:

  • In via Francesco Rossi 1 con nome di mio padre (Rossi G) esito A….impossibile: la casa è lesionata, aperta, le volte profondamente lesionate e pericolanti, i pavimenti con fessure passanti dalle pareti, crollato tutto il solaio sopra il letto con mia madre e mio padre sdraiati, che miracolosamente sono usciti vivi (VEDI FOTO!!!)
  • In via Francesco Rossi 18 senza nome di mio padre (Rossi G) esito A,C, E…posso scegliere?…come funziona…cosa vinco?

Comune di L’Aquila……ma se già all’inizio sbagliate, figuratevi se ci possiamo aspettare da voi la competenza per ricostruire casa!!

Vergognatevi, vergognatevi ancora una volta, mille e mille volte sulla mia famiglia ancora una volta presa in giro!!!

Se non sapete fare non fate…incompetenti!!!!

Che amarezza. Che grande delusione……che disgusto.

Grazie.
Germana Rossi

(le immagini sopra si riferiscono dell’abitazione dichiarata “agibile” di cui viene trattato nella lettera di Germana)


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