martedì 23 giugno 2009

Sinistra e Libertà, come continuare!
di Claudio Bellavita - www.aplileonline.info

La ricostruzione di spazi politici a sinistra non si può svolgere su dei taxi. Direi che è fondamentale dotarsi subito di organi comuni non solo di discussione, ma in prospettiva organizzativi, perchè dobbiamo superare i limiti identitari che non interessano gli elettori, non interessano i giovani, riguardano solo i vecchi militanti e le loro storie rispettabili ma non utilizzabili, se non per far scappare il pubblico.

Forse è perfino meglio che S&L non abbia eletto deputati europei: è vero, ne siamo delusi, ma lo saremmo ancora di più se i 2 o 3 eletti si fossero subito divisi in gruppi diversi, smontando dal taxi che ce li aveva portati. La ricostruzione di spazi politici a sinistra non si può svolgere su dei taxi. Direi che è fondamentale dotarsi subito di organi comuni non solo di discussione, ma in prospettiva organizzativi, perchè dobbiamo superare i limiti identitari che non interessano gli elettori, non interessano i giovani, riguardano solo i vecchi militanti e le loro storie rispettabili ma non utilizzabili, se non per far scappare il pubblico.

L'apertura deve essere massima, anzi devono prevalere i nuovi soggetti articolati per associazioni e movimenti, rispetto a strutture partitiche e di gruppi consiliari, chiusi nelle logiche che li hanno formati nel tempo. I verdi e i socialisti sono parecchio destrutturati, ma hanno qualcosa da dire, i sd contano tanti quadri, ma poco seguito, e hanno il vizio didattico tipico del pci, che è meglio si dimentichino subito. Vendola e i suoi devono smettere di pensare al recupero dei quadri di rifondazione, e uscire dalle logiche di esclusione di chi non è abbastanza a sinistra secondo il loro metro. Nessuno è autorizzato a montare in cattedra per prendere le misure agli altri.
Solo in questo modo sarà possibile collaborare con militanti impegnati volontariamente in singole campagne: io ho avuto un'esperienza positiva con il gruppo "acqua pubblica", ma bisogna seguire anche la galassia dei grillini, che in molti casi fanno cose interessanti e riuniscono persone interessanti e innovative.

E poi c'è il problema del rapporto coi radicali, difficile, ma essenziale se si vuol essere un movimento presente nelle grandi città dove si riesce ad avere una visibilità e non un partitino a macchia di leopardo dove ci sono isole di dinosauri sopravvissuti. Certo i radicali hanno l'ingombrante e imprevedibile presenza di Pannella, ma gli anni passsano e le associazioni locali sono sempre più autonome. Certo , bisogna insistere che essere libertari e liberali non vuole affatto dire essere liberisti, ma è più un problema culturale che politico. Noi però dobbiamo avere ben presente che senza i radicali non riusciamo a raggiugere una massa critica che ci consenta di non fare solo testimonianza della nostra storia.


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