sabato 27 giugno 2009

Appello giuristi: reato clandestinità incostituzionale
Ventidue giuristi hanno lanciato un appello contro la norma del ddl sicurezza che prevede il reato di immigrazione clandestina: discriminatoria, incostuzionele e paralizza-processi per conseguente rallentamento del sistema penale

27/06/2009 - Ventidue giuristi hanno lanciato un appello contro la norma contenuta nel ddl sicurezza, approvato con il voto di fiducia alla Camera lo scorso 14 maggio e ora al vaglio del Senato, con la quale si punisce a titolo di reato l’ingresso e il soggiorno illegale dello straniero nel territorio dello Stato. Il disegno di legge n. 733-B, già duramente criticato dalle associazioni per i diritti umani e da alcune istituzioni, oltre ad introdurre il reato di immigrazione clandestina, esclude gli irregolari dai pubblici servizi con l’eccezione di sanità e scuola e prevede le ronde anticriminalità, volute a tutti i costi dalla Lega.

Nel documento promosso dai giuristi, si legge che il reato di immigrazione clandestina “oltre ad esasperare la preoccupante tendenza all’uso simbolico della sanzione penale, criminalizza mere condizioni personali e presenta molteplici profili di illegittimità costituzionale“.

L’ingresso o la presenza illegale del singolo straniero “non rappresentano di per sé fatti lesivi di beni meritevoli di tutela penale - si sottolinea nell’appello - ma sono l’espressione di una condizione individuale, la condizione del migrante: la relativa incriminazione, pertanto, assume un connotato discriminatorio contrastante non solo con il principio di eguaglianza , ma con la fondamentale garanzia costituzionale in materia penale, in base alla quale si può essere puniti solo per fatti materiali”.

Secondo i giuristi che hanno promosso e aderito all’appello - tra cui Valerio Onida, Stefano Rodotà, Armando Spataro e Gustavo Zagrebelsky - la norma in questione “è priva di fondamento giustificativo, poiché la sua sfera applicativa è destinata a sovrapporsi integralmente a quella dell’espulsione quale misura amministrativa, il che mette in luce l’assoluta irragionevolezza della nuova figura di reato”.

I promotori del documento osservano, inoltre, che l’introduzione di questo reato “produrrebbe una crescita abnorme di ineffettività del sistema penale, gravato da centinaia di migliaia di ulteriori processi privi di reale utilità sociale e condannato per ciò alla paralisi”.

Infine, i giuristi mettono in evidenza che “un fondamento giustificativo del nuovo reato non può essere individuato sulla base di una presunta pericolosità sociale della condizione del migrante irregolare” in quanto “la criminalizzazione di tale condizione stabilita dal disegno di legge si rivela anche su questo terreno priva di fondamento giustificativo”.

Leggi il PDF dell’appello giuristi contro reato immigrazione clandestina


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