venerdì 5 giugno 2009

Sinistra e Libertà risponde alle vostre domande


Troverete qui le risposte ai dubbi e le incertezze emerse in alcuni degli oltre 3.000 commenti pervenuti al nostro sito. Una prova di chiarezza per gli elettori di sinistra che si stanno interrogando su come votare il 6 e il 7 giugno.

05/06/2009 - In poco meno di due mesi di attività sono giunti al nostro sito oltre 3.000 commenti e un’infinita quantità di mail. Abbiamo cercato di tenere conto di ogni vostro singolo contributo e ogni volta che era possibile abbiamo sottoposto le vostre richieste direttamente ai leader a cui queste si rivolgevano.

Quando le vostre riflessioni erano particolarmente rappresentative di specifiche realtà o di tematiche significative, abbiamo ritenuto costruttivo pubblicare il vostro apporto direttamente sul sito per rilanciare il dibattito con altri utenti.

Non potendo rispondere personalmente a tutte le numerose richieste pervenute in redazione, abbiamo individuato le domande più frequenti che ci avete sottoposto. Domande nelle quali si esprimono i dubbi, le incertezze di quella parte degli elettori di sinistra che si sta interrogando su come votare il 6 e il 7 giugno.

Ecco in sintesi le principali domande:

1) Perché la Sinistra si è divisa in Sinistra e Libertà e Rifondazione-Comunisti Italiani? Data la somiglianza dei loro programmi, non sarebbe stato meglio correre insieme per queste elezioni e raggiungere il quorum?

Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione comunista, ha vinto, sia pure di un soffio, su Vendola, il congresso imponendo la condizione che l’unità di tutta la sinistra alle elezioni si potesse fare solo sotto le insegne e il simbolo del PRC. E’ prevalsa, cioè, la scelta di appiccicare al sostantivo “sinistra” l’aggettivo “comunista”. Ma il punto non è come far sopravvivere in Italia una forza comunista o socialista o rigorosamente ambientalista: la vera sfida è come raccogliere ciascuna di queste impronte in un grande progetto aperto al contributo di tutti coloro che vengono dalle tradizioni storiche della sinistra, ma anche da altri percorsi, dalla militanza civile, dalle lotte nei movimenti antimafia, dall’impegno sui temi del lavoro, dei diritti, della pace, della democrazia nella rete. Vogliamo costruire una sinistra utile che non resti imprigionata in recinti ideologici dove la politica è solo testimonianza minoritaria. .
 Sinistra e Libertà nasce per far vivere questo progetto, per insediarlo nel paese, nei suoi territori, nei luoghi di lavoro. Una sinistra popolare, aperta, rigorosa, rigenerata ma solida, con grandi idee ben piantate nei valori che ancora ci ispirano. Una sinistra che non si nasconde dietro simboli e bandiere ma vive nei principi, nelle battaglie, nelle idee e nelle scelte quotidiane. Una sinistra che nasce per dare dignità, pensiero e proposte a un’opposizione visibile ed efficace, capace di contrastare questa destra oramai dilagante. Una sinistra capace di riprendersi le proprie parole. Cominciando dalla parola Libertà. Una sinistra capace di ricostruire un campo di forze politiche e sociali alternativo a quello che, purtroppo, domina oggi nella politica e nel Paese.

2) Se Sinistra e Libertà raggiungesse il quorum elettorale, in quale gruppo del Parlamento europeo si collocherà?

La lista Sinistra e Libertà non aderirà ad unico gruppo parlamentare, né pretenderà, come fa il PD, di collocarsi in un gruppo che non c’è. Nel nostro simbolo sono rappresentati il PSE, i Verdi e il GUE\NGL, tre importanti famiglie politiche europee. Gli europarlamentari uscenti di Sinistra e Libertà appartengono a queste tre famiglie e hanno sperimentato in questi anni l’utilità di un lavoro comune. Abbiamo visto come al Parlamento Europeo solo la collaborazione di tutti i gruppi della sinistra possa portare a risultati efficaci. Alle cose che abbiamo fatto insieme in Europa adesso vogliamo aggiungere la forza di un progetto politico, quello di Sinistra e Libertà”, che ha il suo cemento fondamentale nel programma che insieme abbiamo elaborato e nella aspirazione a costruire finalmente una sinistra senza aggettivi.

3) Se Sinistra e Libertà non dovesse raggiungere la soglia di sbarramento, cosa farà subito dopo le elezioni? Si dividerà come è successo con l’esperienza dell’Arcobaleno? Avrò sprecato il mio voto?

Dopo le elezioni di Domenica, convinti come siamo di superare il quorum grazie al voto di tutti voi, si darà avvio ad una costituente per creare la nuova Sinistra Italiana. Non lasceremo che questo progetto muoia anche nel caso in cui non raggiungessimo il quorum. Il risultato delle elezioni di domenica è per noi il punto di partenza per realizzare quel sogno utile di cui i cittadini europei ed italiani hanno bisogno. Abbandonarlo sarebbe perseverare negli errori passati. Sinistra e Libertà non è e non sarà un semplice cartello elettorale. La gravità di quanto sta accadendo in Italia, la profondità della sua crisi economica e sociale, i pericoli per la democrazia che una destra autoritaria e razzista fa correre al Paese, reclamano la presenza di una nuova sinistra capace di difendere senza ambiguità la democrazia dalle nuove insidie che la minacciano - vedi il referendum elettorale - , di restituire al lavoro, a cominciare da quello precario, non solo diritti e tutele ma soprattutto dignità, di indicare nella economia verde e della conoscenza il nuovo paradigma per un’altra idea di sviluppo.

4) Perché dovrei preferire Sinistra e Libertà all’IDV di Di Pietro, che sembra l’unico a fare opposizione in Parlamento?

Perché l’IDV fa molta opposizione nei salotti televisivi, ma ne fa poca in Parlamento specialmente su alcuni temi che una forza di sinistra non può trascurare. Un partito che chiede, come fa la destra, di prolungare la permanenza degli immigrati nei CPT, che condivide la scelta del nucleare, che gira le spalle ai precari della scuola, che si schiera a favore di una legge sui salari, che penalizza i lavoratori e favorisce solo le imprese, che nel Parlamento europeo ha votato a favore di un orario di lavoro settimanale di 65 ore, che sostiene il progetto del Ponte sullo stretto di Messina, non può essere considerato un partito di Sinistra. Purtroppo nel Parlamento Italiano di oggi l’opposizione la fanno i partiti di centro perché i partiti di sinistra e verdi sono stati gli unici a pagare gli errori commessi in un anno e mezzo di governo. Noi ci assumiamo le nostre responsabilità cosa che invece non fanno partiti come l’IDV e il PD.

5) Per combattere la destra del governo Berlusconi non sarebbe più “utile” dare il voto al PD invece che a Sinistra e Libertà?

Quelli che l’anno scorso alle elezioni politiche hanno ragionato così, possono constatare quale è stato il risultato disastroso della loro scelta: una sinistra fuori dal Parlamento, una destra straripante, una opposizione debole e incerta. Oggi non bisogna ripetere quell’errore. Con la teoria del voto utile si vogliono spingere gli elettori e le elettrici a rinunciare all’espressione libera del proprio voto in nome di un illiberale e destrorso principio di utilità.

L’unico voto utile è quello libero. Per noi esiste un sogno utile, il sogno di costruire una Sinistra Italiana che sia in grado di rappresentare chi oggi è escluso da questa società, chi oggi paga le conseguenze di una crisi economica provocata dalle scelte sbagliate di chi, oggi come ieri, siede nei Parlamenti. Il voto a Sinistra e Libertà è quello che può restituire a chi si sente di sinistra la speranza di una nuova sinistra capace di spendersi con generosità, assieme alle altre forze democratiche, per dare vita ad una alternativa vincente alla deriva autoritaria e populista del berlusconismo.

6) Faccio parte del partito degli astensionisti, delusi dalle lacerazioni della Sinistra. Perché dovrei votare Sinistra e Libertà?

Una cittadina slovena dopo aver appena votato ha dichiarato: “Per poter criticare bisogna prima votare”. Un elettore di sinistra che non va a votare, qualunque sia la ragione che lo muove, deve sapere che il suo non voto si traduce, per effetto della legge elettorale e dello sbarramento del 4%, in parlamentari europei in più soprattutto per il PDL.

7) Qual è la posizione di Sinistra e Libertà sull’allargamento della UE ad altri Paesi, inclusi la Turchia e i Paesi balcanici?

Siamo favorevoli all’allargamento alla Turchia e ai Paesi Balcanici perché siamo convinti che la loro entrata nella UE possa contribuire a migliorare la democrazia dei Paesi dell’area balcanica e obbligarli al pieno rispetto dei diritti umani e delle minoranze etniche.Ci impegneremo affinché vengano rispettati i criteri di Copenaghen nel processo di adesione.

8 ) Qual è la posizione di Sinistra e Libertà concernente l’autodeterminazione del popolo saharawi, la cui risoluzione passa anche e soprattutto attraverso il parlamento europeo?

Ritieniamo urgente mantenere alto il livello dell’iniziativa per l’autodeterminazione del popolo saharawi. Per questo daremo pieno e convinto sostegno alle numerose risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che sanciscono il diritto di questo martoriato popolo al referendum di autodeterminazione. Ci impegneremo affinché l’Europa assuma l’iniziativa alle Nazioni Unite per risolvere la decennale esperienza tragica del popolo Saharawi, costretto, ormai da 32 anni, dall’occupazione del Sahara Occidentale da parte del Marocco all’esilio forzato nel deserto algerino.


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