venerdì 12 giugno 2009

LETTERA APERTA A SINISTRA E LIBERTA’


Un elettore di SL scrive ai dirigenti. Per incitarli a continuare sul cammino di una nuova sinistra moderna e unita che ri-dia patria ai milioni di elettori di sinistra smarriti e sfiduciati. Per dire che il 3% è stato un punto di partenza. Un investimento. Non di certo un voto inutile.

Pubblichiamo di seguito una mail ricevuta dai dirigenti di Sinistra e Libertà. Un ringraziamento e un abbraccio all’autore, Marcello Longo.

A Nichi Vendola, Claudio Fava, Riccardo Nencini, Grazia Francescato, agli elettori e ai simpatizzanti

Sono un giovane elettore siciliano che il 6 e il 7 giugno ho dato fiducia a Sinistra e Libertà. Ho deciso di scrivere alcune righe per esprimere un auspicio per il futuro e per fare appello ai dirigenti, agli elettori e ai simpatizzanti di questo progetto politico affinché il cammino intrapreso non si interrompa.

Nonostante l´oscuramento mediatico, l´esiguità delle risorse e il tempo breve che ha separato la nascita della lista dalle elezioni, tanti e tante hanno guardato con interesse alla nuova formazione, perché hanno capito le capacità critiche e di innovazione, la qualità e la coerenza del nuovo cantiere politico e programmatico.

Valore e dignità sono stati restituiti a due parole che per troppo tempo sono rimaste chiuse in un cassetto e che il centrosinistra riformista (più di centro che di sinistra) ha dimenticato: Sinistra e Libertà.

Mi rivolgo all´intelligenza politica delle forze che compongono questa nuova formazione e a chi ne è rappresentante, perché auspico che si vada avanti sulla strada dell´unità. Il 3,1 % è un buon punto di partenza, soprattutto per un soggetto nuovo e poco conosciuto. Dividersi dopo questo risultato sarebbe grave dal punto di vista strategico e ancora più grave dal punto di vista della coerenza politica. Non ci sarà futuro per noi se ripeteremo gli errori del passato, se torneremo a frammentarci, se ci arroccheremo dietro sigle vecchie e logore, se metteremo al primo posto interessi piccoli e particolari a scapito delle ambizioni grandi e delle scelte coraggiose. Quando ho votato e ho espresso le mie tre preferenze non ho pensato alle sigle di provenienza dei candidati, non è stato importante per me sapere, ad esempio, che Nichi Vendola proviene dal Movimento per la Sinistra o Claudio Fava da Sinistra Democratica. Avevo in mente soltanto un´idea: votare per costruire una sinistra moderna, unita e utile.

Spesso ci siamo detti che se la sinistra vuole tornare ad essere protagonista della vita politica italiana deve intraprendere la strada dell´innovazione e dell´unità. Le lacerazioni sono un piaga storica della sinistra. Sinistra e Libertà unisce invece di dividere. Ecco la prima grande innovazione. Sinistra e Libertà può essere il punto di incontro e attrazione delle diverse anime di quel popolo smarrito che chiamiamo sinistra diffusa. Nel cammino di Sinistra e Libertà possono continuare a vivere le culture migliori della sinistra italiana.

Il cantiere della nuova sinistra deve continuare ad aprirsi e deve allargare le proprie ambizioni. Può essere lo strumento per portare sul terreno della politica reale quei pezzi di sinistra che isolati sono destinati a scomparire ma che uniti e rinnovati possono rappresentare la forza e la speranza per un grande progetto. Può essere il mezzo per parlare con parole nuove agli uomini e alle donne della sinistra che da troppo tempo hanno smesso di votare, che hanno scelto il disimpegno o la rassegnazione. Il dialogo può essere il valore aggiunto per le nuove sfide. Si dovrebbe provare a dialogare, senza atteggiamenti pregiudiziali, con le forze migliori che vogliono lavorare per creare l´alternativa all´egemonia delle destre nel nostro Paese.

Soltanto una sinistra grande e plurale può avere la forza di imporre all´agenda politica i temi cruciali del lavoro e del precariato, della crisi economica e dell´ambiente, della laicità, dei saperi, della convivenza democratica e multiculturale, del Mezzogiorno, della questione morale. Su questi temi si possono e si devono dire parole chiare e coerenti, in modo che la proposta politica della nuova sinistra emerga nella sua concretezza mettendo in luce le ambiguità, le contraddizioni e i silenzi delle forze riformiste e moderate del nostro Paese. Su questi temi si misura la qualità della nostra proposta politica. Rimettiamoci in gioco tutte e tutti per un nuovo soggetto unitario e plurale della sinistra che sia più attento all´innovazione culturale e ai programmi più che agli antichi simboli e alle sigle di un Novecento che non c´è più, che non parli a nicchie ininfluenti e minoritarie ma a un popolo ampio ed eterogeneo, che sia all´altezza dei problemi e delle sfide dell´Italia e del mondo di oggi. Troviamo il coraggio per abbandonare le vecchie case e costruirne una più grande, oltre gli steccati e fuori dalle gabbie di un passato da cui tanti non riescono ad uscire.

Sinistra e Libertà ha stretto un patto di fiducia con quasi un milione di elettori. Lo sbarramento ha negato la possibilità di essere rappresentati al Parlamento Europeo ma non ha sottratto la speranza a tanti uomini e a tante donne che sono una parte consistente del popolo smarrito della sinistra. Non è stato un voto inutile, anche se in tanti volevano convincerci del contrario. È stato un investimento per il futuro, per un´idea nuova della sinistra, per un suo nuovo linguaggio. C´è un popolo che vuole ritrovare la bussola per rimettersi in marcia, l´entusiasmo per una nuova stagione di impegno, gli spazi per una partecipazione politica dal basso e sui territori. Proviamo a non deludere questo popolo. Io ho ritrovato la speranza grazie a Sinistra e Libertà.

Campofelice di Roccella (PA), 10 giugno 2009

Marcello Longo


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